Tre
<<credo che il bambino, voglia uscire >>dichiarai con lo sguardo altrove.Paul lasciò a Alex,che rimase sconcertato per la sua improvvisa comparsa e si avvicinò a me.
Con fare delicato accarezzò il mio pancione posando un leggero bacio
<<d-diventerò papà?>>balbettò flebilmente per poi sgranare quegli occhi che brillavano come non mai.
Poggiò le sue mani sul pancione e mi abbracciò da dietro
<<si,diventerai papà>>una lacrima solitaria che conteneva un mix di emozioni tracciò sul volto il suo percorso.
<<papà>>ripeté fiero e sicuro della sua scelta,lui era tornato ,completando il nostro trio come un pezzo di puzzle.
<<dobbiamo andare in ospedale >>c'interuppe Alex che nel frattempo , era andato a recuperare la borsa. E ora stava li a guardare quella scena.
<<ha ragione>> disse pienamente d'accordo con Alex.
<<Pensavo di perderti>>bisbigliò nell'incavo del mio collo sicuro di se e aspirando il mio profumo mentre io il suo, era uguale a come la ricordavo io, dolce con un pizzico pungente.
<<non essere così sicuro.Perchè non è detto che tu non mi abbia perso>>stavo giocando con il fuoco ma d'altronde mi piaceva stuzzicarlo, perché lui non mi aveva mai perso.
Mi staccai dal suo abraccio e facendo attenzione al bimbo che iniziava a contrarsi e andai in camera da letto a recuperare qualcosa, incurante delle loro grida da femminucce
<<Bea, muovi quel culo da papera se non vuoi che il bambino nasca qui>>gridò Paul venendomi dietro
<<Beatriçe ,muoviti se no il bambino nascerà in ascensore>>urlò dalla cucina Alex.Per essere due uomini belli e forti non ne sapevano proprio niente di donne in travaglio.
Presi il piccolo tesoro che nascondevo nel comodino, mentre il mio amato Paul mi guardava con occhi lucidi,asimilando ogni mio particolare,dal nuovo taglio di capelli fino al minimo cambiamento del mio corpo.
<<sono uno stupido >>farfugliò sullo stipite della porta ,mi avvicinai a lui con la mia piccola scatolina e gliela consegnai,l'avevo messa da parte per quando sarei andata nuovamente in America.
La scrutò attentamente , passando il dito sulla superficie liscia del cartone azzurro.
<<anche io sono stata stupida>>dichiarai facendo segno di aprirla.Tolse il coperchio e iniziò a spulciare tra le ecografie che avevo messo da parte per lui in questi nove mesi.
E la mia lettera
Caro Paul
questa è la lettera che ti ho scritto per provati quanto sei importante per me, anche se siamo divisi da una marea di chilometri, io provo gli stessi sentimenti per te , anche se sono ben nascosti negli angoli più scuri della mia anima.
Ho sofferto notte e giorno pensando a te ,pensando a nostro figlio se così lo vuoi definire.Anche se momentaneamente sono fidanzata ,con un ragazzo fantastico di cui non cambierei nulla,non smetto di pensare e di dimenticare la nostra storia che non si può paragonare a nessun'altra.Ti voglio dire che mi manchi, i tuoi pregi e i tuoi difetti, il tuo odore, le tue camice o magliette che indossavo dopo aver fatto "l'amore" con te ,mi mancano i tuoi morbidi capelli, in cui mi divertivo a passarci le mani,le tue labbra invitanti , le tue fantastiche sorprese,le nostre chiacchierate nel bel mezzo della notte.Ma la cosa che mi è mancata di più di tutti sono i tuoi occhi,che mi fanno provare le sensazioni più belle al mondo , i tuoi occhi limpidi e cupi allo stesso tempo che io sapevo benissimo decifrare.
Fammi dire l'ultima cosa, anche se non ci rivedremo più io ti amo, ti amo in un modo tutto mio ,come Beatriçe ama Paul.
Le lacrime gli bagnarono il volto e prima che potesse parlare una forte contrazione mi fece gridare
<<Paul non c'è tempo,il bambino vuole uscire >>posai una mano dietro la schiena per sorreggermi da quella contrazione spiazzante che avevo avuto.
<<si andiamo>>disse asciugandosi le lacrime e riponendo la lettera nella tasca posteriore dei suoi jeans.
<<allora signorina,solo una persona può stare qua dentro,scelga lei>>
Questa era una scelta molto difficile, dovevo scegliere fra l'uomo che mi è stato accanto per nove mesi e il padre di mio figlio.
<<esco io>>dichiarò Alex dando una pacca amichevole a Paul
Lo ringraziammo,era arrivato il momento di spingere,solo cinque semplici spinte e sarebbe nato ,si ,il nostro piccolo sarebbe nato,esatto nostro.
Mi strinse la mano ,mentre iniziava a lasciarmi piccoli baci sulla fronte,madida di sudore.
<<un'ultima spinta dai,è quasi fuori>>mi rassicurò, spinsi un'ultima spinta con tutte le forze che avevo,ed ad un tratto tutti i rumori diventarono tutti ovattati tranne il pianto del piccolo e le parole confortanti di Paul.In pochi istanti mi ritrovai un bellissimo bimbo in braccio con gli occhi identici al padre.
<<è bellissimo>>si complimentó posandogli un leggero bacio sul naso.
<<è anche merito tuo>>mi girai e lasciai un casto bacio sulle labbra che mi mancavano tanto
<<come lo chiamiamo?>>chiese impaziente di sapere il nome di quella creatura
<<non so...volevo chiamarlo Paul.Ma tu aei qui..quindi no>>dissi cullando il piccolo fra le mie braccia
<<che ne dici di Nick, come mio padre e tuo nonno>>
<<perfetto>>
<<un'ultima cosa...Ricominciamo da qui come se questi nove mesi non fossero mai esisti.Ci stai?>>
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My dependence..you
Romance- fra nove mesi diventerai papà - annunciai ,la sua bocca si schiuse in un'espressione di sorpresa -merda , cosa ho combinato- borbottò portandosi le mani fra i capelli mentre lo sguardo era assente- {...}