prologo

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La mente umana è una parte molto complicata: ogni uomo, donna o bambino che sia, viene classificato in base alla sua mente, ma sfortunatamente, non tutti si ritrovano una mente normale, e la cosa più brutta è esserne consapevole.

Ogni mente ha il proprio subconscio, e diciamo che il mio non è nella norma, sentivo una voce e dal  primo momento che la percepii all'interno della mia mente decisi che avrei dovuto darle un aspetto: la sua voce era calda e profonda -me ne innamorai subito- era alto con i capelli e gli occhi color nocciola, la pelle molto chiara, quasi come il latte, quella carnagione così chiara non faceva altro che far risaltare il bel corpo che si nascondeva sotto i vestiti, mi innamorai dell'aspetto che aveva quella parte oscura della mia mente e decisi di chiamarla Tom.

Con il passare degli anni Tom non era più una voce, ma riuscivo a vederlo e a sentirlo, tutto a causa della mia malattia, a volte le persone associano i disturbi mentali ad un qualcosa di negativo, ma se quel disturbo è capace di farti innamorare allora, per la mia mente malata, è un qualcosa di meraviglioso.

Ero arrivata ad innamorarmi di Tom a tal punto da obbedire ai suoi comandi, ricordo un giorno in particolare, ero stesa sul letto di camera mia, guardavo attraverso le finestre sbarrate, per evitare che facessi qualcosa a loro parere stupido, il tramonto e in quel momento vidi - anzi, immaginai - Tom avvicinarsi al mio letto, mi sorrideva come non aveva mai fatto prima e con passo lento mi raggiunse fino a fermarsi e a sedersi sul letto di fianco a me, mi posò una mano fredda sulla guancia ed iniziò ad accarezzarmi delicatamente, come se fossi un piccolo germoglio.

"Non ti annoia restare rinchiusa qui, tutta la giornata, a prendere pillole che non servono a nulla?, visto che i pazzi sono loro"

Disse facendomi un delicato sorriso che io ricambiai per poi distogliere lo sguardo

"Non è poi così male una volta che ti ci abitui"

"Ma non hai voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, provare adrenalina, felicità o cose del genere? Ti stai facendo abbattere da questa idea che sei tu la pazza"

"Infatti lo sono"

Dissi calando il capo, lui mi portò due dita al mento costringendomi ad alzare il capo

"Tu non sei pazza, sono loro che non riescono a vedermi, sono loro che non riescono a capire che l'unica cosa che hai è amore, un'emozione più che normale, e poi se l'amore fosse una malattia, io mi sarei ammalato perchè ti ho vista?"

Quella frase mi fece sorridere e lui ricambiò il mio sorriso, rimanemmo entrambi per qualche istante in silenzio fin quando non vidi Tom avvicinarsi al mio volto, iniziò a posarmi baci delicati e umidi sul collo spostandosi fino ad arrivare sotto all'orecchio, ogni volta che mi toccava, anche se mi sfiorava, io diventavo sua schiava.

Si allontanò delicatamente da me e si alzò dal mio letto, mi porse la mano e io glie l'afferrai, mi sussurrò all'orecchio le cose che voleva che io facessi, sia allontanò per una seconda volta e mi sorrise in cerca di approvazione, non ero del tutto convinta di cosa avesse intenzione di fare ma non potevo resistergli.

Non potevo resistergli, mi lasciai trascinare dal suo piano folle e corsi immediatamente giù per le scale seguita da lui, afferrai le chiavi della macchina ed insieme andammo a comprare tutto l'occorrente per realizzare il suo piano.

Una volta tornata a casa con l'occorrente, rovesciai la botte di benzina per tutta casa fino ad arrivare nella camera dei miei genitori, che dormivano beatamente, in mano avevo il pacco di fiammiferi pronta ad accenderne uno ma la parte razionale del mio cervello me lo impediva, esitai per qualche istante fin quando la voce di Tom non mi giunse di nuovo alle orecchie

Mad Love ||Tom Holland||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora