La vita... nove mesi per affacciartici e una frazione di secondo per infrangela.
La vita si porta parecchie sofferenze e dispiaceri ma allo stesso tempo è una delle cose più belle che possano esistere, il fatto che si aspetta nove mesi che il proprio corpo si formi cellula dopo cellula per dare alla luce un essere imperfetto, è un qualcosa di meraviglioso, ma com'è possibile che si aspetta così tanto tempo per una cosa tanto bella e, allo stesso tempo, ci vuole una frazione di secondo per spezzare quella stessa vita?
Come ci vuole una frazione di secondo per nn rendersi conto di aver fatto pressione su un grilletto, come ci vuole una frazione di secondo che le urla terrorizzate ti giungano alle orecchie e che le persone ti guardano come se fossi un mostro, come ci vuole una frazione di secondo che ti si mozzi il fiato in gola.
Ci sono sempre del due facce della medaglia: la felicità e l tristezza, l'amore e la morte... e adesso, la vita e la morte, due concetti tanto complicati, ma che si pongono aventi agli occhi delle persone, più spesso di quanto ci potessimo mai immaginare.
Il fatto che fossi stata io l'artefice di una vita spezzata, mi stava letteralmente divorando: lo sparo, le urla, gli occhi terrorizzati che avevo puntati addosso, mi tormentavano, il senso di colpa mi divorava a tal punto da non sentirmi più un umana, mi stavo adeguando a quel pensiero che mi tormentava ormai dalla nascita, al fatto che io fossi pazza.
Tom rideva, era gioioso del suo operato, accostò la macchina di fianco ad un edificio e non mi preoccupai più di tanto a capire cosa fosse ma mi volli soffermare a guardare il sorriso che del ragazzo che si trovava al mio fianco, non smettava di sorridere e gioire guardando sia me che la sacca piena di denaro che aveva posto sulle sue gambe.
"Ma ti rendi conto?! Siamo ricchi!" Disse prendendomi il volto tra le mani
A quel contatto mancava poco di diventassi di nuovo sua schiava, ma feci appello al mio buon senso e me lo scrollai di dosso, mi guardò quasi ferito ed io non volli guardarlo, tornai a guardare fuori dal finestrino dove la scritta "Motel" mi copriva quasi tutta la visuale, sentii una pressione sulla mano e mi voltai di scatto verso Tom, mi fece un sorriso di incoraggiamento che io non ricambiai, lui sospirò sconfitto e scese dalla macchina.
"Dove vai?" chiesi seguendolo
"Prendiamo una stanza, adesso che ci cercano dobbiamo stare sempre in movimento ma faremo delle tappe per dormire"
Tra me e lui c'era quasi un metro di distanza e nessuno si decideva ad infrangerla, arrivammo davanti ad un banco dove dietro era posto un uomo: era paffuto, senza capelli e la sua testa calva era coperta da un cappellino di lana -anche se eravamo in piena estate ma vabbè- la barba e le sopracciglia bianche, puzzava di alcol e aveva le borse sotto gli occhi.
"Possiamo avere una camera?" chiesi con tono gentile
"E io posso avere qualcos'altro da te? Bella biondina?"
Quella frase mi vece venire i conati di vomito, Tom si trovava alle mie spalle e appena sentì quella frase mi fece in un primo momento da scudo, l'uomo continuava a guardare i miei vestiti succinti e Tom, preso dalla rabbia, scavalcò il bancone che li divideva ed iniziò a prenderlo a pugni, io non li fermai, anzi rimasi a godermi la scena con un sorriso stampato in volto
"O ci dai quella stra cazzo di chiave o ti rompo quel fottutissimo naso di merda che ti ritrovi, scegli"
L'uomo impaurito dalle sue minacce si affrettò ad afferrare una delle tante chiavi che aveva sul bacone, Tom prese le chiavi e si alzò
"Pervertito del cazzo" disse lanciandogli qualche spicciolo addosso
Entrammo subito in camera e un odore di muffa misto a naftalina mi pervase le narici facendomi venire la nausea, Tom butto le borse piene di soldi su di una poltrona di fianco alla porta di ingresso, si sfilò la maglia rimanendo a torso nudo gettandola sul pavimento
"Vado a farmi una doccia, vieni con me?" disse sorridendomi in modo malizioso
"Tom ti prego, non ora" lui non replicò e si chiuse in bagno
Io mi sedetti sul letto ed iniziai a guardare il buco dove mi sarei dovuta nascondere per quella notte, più lo fissavo e più mi faceva schifo, decisi di schiarirmi le idee decidi d guardare qualcosa alla tv
"A poche ore dall'accaduto siamo sul luogo dove è avvenuta una rapina a mano armata dove è rimasto sfortunatamente coinvolto, il principe William, duca di Cambridge, non si sa chi siano gli artefici dell'accaduto, i testimoni sanno dirci ben poco ancora traumatizzati dall'accaduto, presto ci saranno aggiornamenti sull'accaduto"
Spensi immediatamente la tv ed iniziai a camminare in giro per la stanza passandomi le mani tra i capelli, non potevo credere a ciò che avevo fatto, intanto sentii l'acqua chiudersi e dal bagno uscì Tom con un asciugamano avvolto in vita e con i capelli bagnati, vedendomi così agitata si precipitò subito da me e mi mise le mani sulle spalle
"Che succede? perchè ti comporti in modo così strano?"
"Tom, i-io ho fatto una cos orribile, ho ucciso il principe William"
"Chi?"
"Tom, il principe William, duca di Cambridge, era il secondo nella successione al trono ed io l'ho ucciso" dissi con gli occhi lucidi
"Ehy guardami, era solo un altro di quegli orribili spocchiosi pieni di soldi, pensi veramente che se ne importasse di te o di tutta la gente che ti piantava nella testa quella merda della malattia? A lui non importava niente di nessuno, come tutti gli altri del resto e francamente hai fatto un favore a qualcuno"
"Tu non capisci, potremmo essere uccisi per questo"
"Appunto, per questo che scappiamo, e poi perchè preoccuparsi di una persona che non fregava niente di noi, io francamente mi preoccupo solo delle persone a cui tengo, e non di uno pieno di soldi che ha già tutto il futuro rose e fiori posto avanti agli occhi -disse facendo una breve pausa- mi importa solo di te, che adesso sei al mio fianco e stai bene"
Quelle ultime parole mi addolcirono e non poco, mi fecero sorridere di nuovo, lui mi strinse a se e lasciai il suo profumo mi pervadesse le narici mentre lui mi baciava piano la spalla fino ad arrivare a sotto l'orecchio, se avesse continuato di quel passo sarei arrivata ad un punto di non ritornò perciò mi allontanai da lui e mi chiusi in bagno per fare la doccia, lasciai che l'acqua calda mi scorresse sul corpo ripensando alle parole di Tom e inconsciamente sorrisi di nuovo, uscii dalla doccia, mi asciugai e mi misi una delle maglie di Tom, quando tornai in camera era in boxer steso sul letto che mi aspettava, mi infilai sotto le coperte e lui mi avvolse la vita con un braccio per portarmi più vicina al suo petto, sorrisi e mi lasciai trasportare dalle braccia di Morfeo.
ehehe i'm back, scusate per l'attesa ma avevo avuto un blocco e non riuscivo a scrivere il capitolo 11 e infatti voglio ringraziare Gripels perché ieri a casa sua mi ha ridato l'ispirazione, spero che il capitolo vi piaccia io vi lascio.
-Bye, Tessa💙 :)
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Mad Love ||Tom Holland||
FanfictionDove c'è una malattia, c'è un amore malato. Dove non si riesce a distinguere tra realtà e immaginazione. Dove il confine tra amore e pazzia è talmente sottile che è quasi inesistente. Dove Madison si innamora di Tom ma non posso dirvi più nulla...