capitolo 17

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*avviso: è probabile che inizialmente ci sia un po' di confusione, probabilmente penserete che vi siete persi qualche pezzo ma non è così, sarà tutto più chiaro a fine capitolo*

Tutto quel che sto vivendo non mi sembra vero, sento finalmento il cuore leggero, senza più alcuna preoccupazione.

Il vento mi colpisce il viso, sono in una decappotabile, sto correndo su di una strada lunghissima ma non sono io quella al volante.

Volto lo sguardo per cercare di capire la situazione o almeno dove mi trovi o dove sto andando, e nel momento in cui i miei occhi si incastrano con quelli color nocciola, uno smagliante sorriso si fa largo tra le mie labbra, i miei occhi diventano improvvisamente lucidi e Tom per rassicurarmi mi restituisce uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

Evito di parlare per non rovinare questo momento meraviglioso, non ho la più pallida idea di come abbia fatto, sento solo il mio cuore che sta espodendo per l'immensa gioia, le meravigliose farfalle allo stomaco e un formicolico che mi percorre tutta la spina dorsale.

Guardo ovunque tranne che i suoi occhi sapendo se solo per un istante mi perdessi in essi, che mi regalano tanta pace, scoppierei inesorabilmente a piangere.

Intorno a noi c'è solo uno stradone che sembra infinito, non ci sono altre auto o camion, ma difronte si estende una vastità di colori caldi per via del tramonto.

Il tramonto insieme alla notte sono le mie parti preferite della giornata, mi regalano una singolare pace, tutti sono tranquilli, il silenzio inizia a farsi largo tra le strade e le case che qualche istante prima erano piene di confusione e caos, avere la possibilità di riflettere e di rimettere in ordine i pensieri in questa mia confusa testa.

Ma tutta la calma e la pace viene spezzata nel momento in cui la voce di Tom raggiunge le mie orecchie.

"A cosa stai pensando?" chiede voltandosi di nuovo verso di me

"E' tutto incredibile, non ho la più pallida idea di come tu abbia fatto, ma tutto questo, - dico agitando le mani in aria- è meraviglioso" dico sorridendogli di nuovo

"Te lo avevo detto che ti avrei tirata fuori di lì" dice per poi portare di nuovo lo sguardo sulla strada

Ritorno a guardare anche io silenziosamente la strada, ma qualcosa nella mia tetsa inizia a far rumore, come se ci fosse una terza voce, non so di chi sia, o da dove provenga, ma parla e non riesco a capire cosa questa stia dicendo, è come se mi stesse bisbigliando qualcosa ma io non riesco a capire.

"Parla più forte non ti sento"

Mi trovo a dire ad alta voce, Tom si volta di scatto verso di me sgranando gli occhi ma io non gli presto più di tanta attenzione, le voci aumentano e parlano più forte ma non riesco ancora a comprenderle.

"Non vi sento, dovete parlare più forte sennò non vi capisco"

"Tesoro smettila adesso, non devi prestare attenzione a nessuno, solo a me"

Dice Tom minaccioso, non comprendo il motivo di questa sua reazione, ma decido di nuovo di non dargli ascolto, mi concentro nuovamete sulle voci nella mia testa che mi colpiscono i timpani, come se stessero urlando.

"NON E' REALE"

Caccio un urlo disumano e Tom per lo spavento sterza improvvisamente per poi andar a sbattere contro un albero sul bordo della strada, la macchina inizia a prendere fuoco e con parecchie difficoltà Tom riesce a farmi uscire dalla macchina in fiamme

"TE LO AVEVO DETTO DI NON DAR ASCOLTO A QUELLE VOCI, CAZZO FAI SEMPRE DI TESTA TUA, ADESSO COSA FACCIAMO?!"

Mi urla in faccia Tom, ma tutto questo mi sembra troppo surreale, mi manca qualche pezzo, mi allontano di qualche passo da lui mentre lo sento imprecare in lontanaza, con la mente cerco di ripercorrere tutto ed ad un certo punto capisco, i miei occhi si inumidiscono e nel momento in cui mi volto di nuovo verso Tom è come se il mondo mi fosse crollato addosso.

E' disteso sul cemento freddo con tre buchi di pistola nel petto, corro immediatamente verso di lui e mi inginocchio al suo fianco, inizio ad urlare a tal punto da sentire i miei polmoni bruciare, la lecrime scendono copiose sul mio volto

"Non è reale..."

Ripeto tra le lacrime e i singhiozzi, il suo corpo e tutto quello che mi circnda inizia a dissolversi come cenere al vento fin quando non urlo di nuovo.

Apro di nuovo gli occhi, sono nella solita stanza bianca, stesa al suolo imperlata dal sudore, inizio a respirare affannosamente per calmarmi e per riprendere fiato.

Devo aver urato anche nella realtà perché ho la sensazione di bruciore in gola, nel momento in cui mi sono finalmente calmata, due omoni grandi e robusi mi afferrano per le spalle per farmi alzare.

"NON HO FATTO NULLA, LASCIATEMI, DOVE MI STATE PORTANDO" dico dimenandomi cercando di liberarmi dalla loro stretta

Mad Love ||Tom Holland||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora