*leggete l'angolo autrice alla fine del capitolo*Avete mai avuto la sensazione di sentirvi sbagliati? di non essere compresi o non inclusi dai canoni che la società odierna ci impone?
Io si, e credetemi, si ha quella costante angosica, quella costante consapevolezza di non essete come le persone ti voglino, di non essere all'altezza, a volte questo genere di situazioni si superano nel momento in cui se al tuo fianco c'è qualcuno che ami, che può essere l'amore della tua vita, un parente o semplicemente un amico, ma in questo momento, adesso che dei medici mi stanno portando non so dove per farmi chissa cosa, chi ho al mio fianco?
Le mie paure si infrangono velocemente nella mia mente e pensieri veloci e cupi si fanno largo nella mia immaginazione, in tutto questo tempo che sono rinchiusa in questa gabbia di matti non mi era mai successo nulla del genere: di solito passo le mie giornate a leggere o a guardare il soffitto aspettando che l'infermiera mi porti le solite pillole o che mi dica che devo incontrare il medico.
Decido di smettere di cercare di ribellarmi a questi due omoni e lascio che mi trascinino in silenzio nn so dove, o almeno, io sono quella a rimanere in silenzio ma sono circondata da urla ncessanti che provvengono da ogni dove.
Quando i medici decidno finalmente di lasciarmi, mi fanno sedere in una stanza completamente vuota, o quasi, le pareti sono del solito e squallido bianco, di fronte a me si trova un tavolo con sopra un macchinario da cui provengono decine di fili, mi dicono di sedermi sulla sedia posta all'estremità del tavolo ed io senza obbiettrare faccio come mi dicono.
Rimango solo in quella stanza per pochi minuti fin quando non vedo entrare il dottor Wattson, si siede di fronte ame e rimane in silenzio.
"Allora, devo rimanere in silenzio a fissare la faccia di cazzo me mi trovo di fronte, o mi dce che diavolo ci faccio qui?"
Rompo il silenzio con tono acido, come al suo solito, mi guarda con sfficienza e alza lo sguardo spazientito
"Senta, io non sopporto lei e lei non sopporta me, ora, se mi dice che ci facciamo qui, finiamo presto questa pagliaccata e ognuno se ne torna alla propria vita"
"Gli infermieri mi hanno riferito che i farmaci che le somministriamo no stanno facendo più l'effetto desiderato" dice con il suo solito tono monocorde
"esatto" mi limito
"Sono qui per cercare di capire la natura dei suoi sogni, a cosa sono dovuti e da dove provengono"
"E userà una sfera magica o cosa? Perché non penso che quell'affare lì sopra possa essere molto di aiuto" dico indicando la strana macchina sul tavolo
"Mh, ma quanto siamo spiritose stamattina"
Dice per poi alzarsi ed iniziare ad attaccarmi decine di fili in testa, io continuo a guardarlo dubbiosa fin quado non si allontana da me per qualche istante per poi tornare da me con una grossa siringa in mano, scatto in piedi dalla sedia e faccio qualche passo per allontanarmi
"Mia cara, stia tranquilla, è solo un sediativo per farla addormentraee"
Sposto il peso da una gamba all'altra e mi prendo qualche istante per riflettere: vorrei anche io che tutto questo finisse, per uscire da questa gabbia di matti, per vivere una vita normale quindi decido di fidarmi, mi metto seduta e gli porgo il braccio, pochi istanti dopo che ha infilato l'ago nel mio braccio sento la sua voce sempre più lontana , la testa continua a girare fin quando non dventa tutto nero.
Riapro gli occhi e mi ritrovo in una stanza completamente bianca e vuota, continuo a guardarmi intorno rendendomi conto di aver fatto una grandissima stronzata afidarmi del dottor Wattson e che adesso non ho la più pallida idea di dove io mi trovi, contino a gironzolare per la stanza fin quando non mi giunge alle orecchie una voce terribilmente familiare.
"Madison"
Dice piano, mi volto di scatto e mi ritrovo avanti un Tom diverso da come me lo ricordavo, non saprei come spiegarlo ma non era il solito ragazzo con le palle, sicuro di se e spavaldo, era un semplice Tom, un Tom che mi sorrideva scaldandomi il cuore, mi presi qualche istante per studiarlo meglio: fisicamente era lo stesso, e mai avrei cambiato qualcosa in lui, ma indossava un camice bianco, uno di quelli che le persone indossano negli ospedali.
Decidp pero di non darci troppo peso, corro nella sua direzione per abbracciarlo e nel momento in cui sento il suo profumo e il suo calore mi sento finalmente bene, in pace con me stessa, come se per tutto questo tempo avessi trattenuto il fiato.
Tom si allontana da me piano e mi guarda per qualche istante negli occhi.
"Madison non ho molto tempo ma ho una cosa molto importante da dirti"
Dice con tono terribilmente serio, decido di rimanere in silenzio ed aspettare che continui a parlare.
"Io non me ne sono andato ok? Io sto arrivando, abbi solo pazienza ok?"
"Tom che intendi dire? Tu non seri reale, questo è solo un altro sogno"
Si allontana qualche passo da me mettendosi le mani nei capelli volgendo il su sguardo verso la punta dei suoi piedi nudi, poi alza di scatto lo sguardo che torna frettolosamente di nuovo da me
"Ascoltami, credi alle mie parole ok? io tornerò, io sarò di nuovo al tuo fianco ok? Vorrei spiegarti ma il mio tempo è finito"
Nel in cui finisce di parlare scatto all'impedi dalla sedia e riapro gli occhi , inizio a boccheggiare in cerca di aria e calde lacrime iniziano a prendere piede sul mio volto.
"Vi prego, rivoglio il mio Tom , mi manca..."
Dico con voce rotta dal mio pianto, il dottor Wattson non mi presta la ben che minima attenzione, non mi rivolge neanche lo sguardo io intanto, ancora con le lacrime agli occhi mi stacco tutti i fili che ho ancora attaccati in testa, mi dirigo silenziosamente verso la porta e premo il bottone rosso per richiedere l'uscita, pochi minuti dopo i due edici che mi hanno portata in quella stanza sono di nuovo di fronte a me, silenziosamente ,ancora con le lacrime agli occhi ritorno in stanza e nel momento in cui la porta si chiude alle mie spalle mi lascio andare in un pianto liberatorio.
"Tommy, non sai quanto mi manchi, ti prego, torna da me..." dico con voce rotta dal pianto
allora per chi non avesse capito perché bell e buon ci si trova con questo capitolo 18 vu spiego io. SONO DOWN. hi pubblicato prima il 19 e solo ora mi sono accorta che mancava il 18, sorry di nuovo sono down. comunque spero che vi sia piaciuto.
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Mad Love ||Tom Holland||
FanfictionDove c'è una malattia, c'è un amore malato. Dove non si riesce a distinguere tra realtà e immaginazione. Dove il confine tra amore e pazzia è talmente sottile che è quasi inesistente. Dove Madison si innamora di Tom ma non posso dirvi più nulla...