Capitolo20

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«Mila sei stata bravissima» la stringe forte Dinah «La mia piccola stellina»
«Mi dispiace di essere arrivata seconda ma è stato bellissimo, mi sono divertita molto» sorride guardando poi le altre
Solo Lauren ancora non ha parlato con lei e ciò un po' la infastidisce, non vuole discutere, quindi aspetta che faccia il primo passo. I suoi occhi verdi la scrutano, le penetrano l'anima mentre con un gesto veloce le prende la mano, facendola sussultare.
Nessuno fa caso a ciò che sta succedendo tra le due, eccetto Normani che alza un sopracciglio e distorcendo le labbra squadra Camila per poi buttare un sospiro alzando gli occhi al cielo.
Anche fuori, quando vanno a cena in un lussuoso ristorante, comprese Taylor, Sinuhe e Clara, la nera guarda in silenzio le due latine ridere e sorridersi, camminando a braccetto tra le strade di New York.
Quel sorriso di Lauren era da troppo che non lo vedeva.
«Ma questa Lauren? Da quanto non vedo quel sorriso?» commenta Ally all'orecchio di Normani

Quest'ultima annuisce e con passo spedito si avvicina alle due, mettendo un braccio sulle spalle della piccola.
«Camila, ti va di fare due chiacchiere?» la tira a sé facendo andare tutte avanti, entrando nel locale
Assicuratasi che nessuno sia nei paraggi, sistema i capelli alla cubana che le ricadono sul viso e sforza un sorriso.
«Tutto bene?» chiede confusa
«Mila, so tutto» confessa «Lauren quando è rientrata a Los Angeles è andata da quel cretino, avevano fatto uno dei soliti festini ed era così ubriaca e fatta da non poter tornare a casa, così sono andata io a prenderla e in macchina ed è scoppiata a piangere. Cercava te e mi ha detto cosa è successo a Cojimar, so anche del tuo segreto, ciò che hai tra le gambe» continua senza mai staccare lo sguardo dagli occhi sbarrati di Camila
«No.. Non..» deglutisce a vuoto, boccheggiando
«Respira, Mila» la rassicura «Non dirò nulla a nessuno, sarai tu a dirlo ad Ally e DJ quando sarai pronta ma io ti ho chiesto di parlare perché vorrei farti capire delle cose»
Camila annuisce e in silenzio le chiede di proseguire, mordendosi forte l'interno guancia fino a sentire quel metallico sapore di sangue.
«Capisco che hai ancora diciotto anni, sei una adolescente, i tuoi ormoni sono impazziti ma.. Scegli la Jauregui con cui vuoi stare, okay? Credi non mi sia accorta del succhiotto che hai fatto a Taylor quando siete uscite di scena? Non sono stupida, ho capito che c'è stato qualcosa tra voi due ma chiedi a te stessa chi è la persona che ami? Lauren sta male, non può permetter..»
«No aspetta» fa una risata amara, interrompendola «Se Lauren va prima a letto con me e poi con Ty, e lo tradisce il giorno del loro anniversario dichiarandosi a me, allora va bene, però io passo per troia, vero?»
«No Mila, non ti sto dando della poco di buono. Ti chiedo di non farla soffrire e decidere, ma pure per te stessa» controbatte
«Quindi lei solo perché sta male può farmi soffrire?» aggrotta le sopracciglia «Non ti do torto con il tuo discorso ma neanche lei si comporta bene con me. L'ho chiamata una sera fa ed era gelosa di Tay per quel video al pub però poi ha mi ha liquidata dicendo che c'era Ty nella vasca che l'aspettava e mi ha detto che non lo lascerà mai per me, quindi... Cosa vuoi, Normani?»
«La ami?»
«Senti..» sbuffa spazientita
«La ami?» insiste nuovamente
«Le darei la mia vita»
«Allora smettila di fare la stupida con altre persone e prenditela. Lei è tua, di nessun altro»
Camila abbassa lo sguardo, guarda dal vetro Lauren che le sorride e la guarda con occhi sognanti.
«Mila, vedi quel sorriso? Hai idea da quanto tempo non lo vedevo? Pure Ally me l'ha detto prima di arrivare qui..» sospira «A sedici anni ha iniziato a drogarsi, prendere farmaci, andare con il primo che passava. Lei ti ama, ti ama davvero»
«Allora perché non me lo dimostra? Perché non lo lascia? Pure ad avere una relazione segreta, voglio che sia solo mia»
                     ***
Dopo cena le Fifth Harmony vanno a fare una passeggiata insieme a Taylor, per poi tornare in albergo dopo mezzanotte.
Le camere sono state cambiate: Taylor che prima era con Camila dorme in una quadrupla con Ally, Dinah e Normani mentre Camila e Lauren sono in stanza con Clara e Sinuhe. Queste ultime sono tornate lì subito dopo cena, troppo stanche per camminare nel downtown di New York.
Quando entrano nella stanza Camila e Lauren, le due sono ancora sveglie in un letto matrimoniale, mentre i letti singoli sono per le figlie. Senza dire nulla si sistemano e si mettono sotto le coperte.

«Lolo?» bisbiglia Camila per non farsi sentire da sua madre e Clara dall'altra parte «Lolo, posso dormire con te?» quasi la prega
La grande, in dormiveglia, si passa le mani sul viso, accende la lucina sul comodino e, facendo un po' di spazio, la fa entrare sotto le coperte.
«Non mi hai parlato per nulla oggi» sussurra irrigidendosi non appena sente due braccia forti che la stringono da dietro e il pube combaciare con il suo fondoschiena
«Stai bene?» chiede subito dopo
Si volta verso di lei e al chiaro di luna si accorge che sta piangendo in silenzio. Quando l'abbraccia non si trattiene più e lascia spazio ai singhiozzi che diventano sempre più forti.
«Perdonami» prova a dire Lauren con voce spezzata senza badare che sua madre e quella della cubana sono sulla soglia della porta
«Cosa.. Che è successo?»
«Mi dispiace per ogni cosa, per averti fatta soffrire, per non essere mai tornata da te come avevo promesso» biascia tra un singhiozzo e l'altro «Non so quello che faccio la maggior parte del tempo. Sembra di vivere in un'altra realtà dalla quale non posso scappare come quando sogni che qualcuno ti rincorre e corri, corri provando a scappare ma la strada non finisce mai e intorno a te è tutto buio e provi ad urlare per chiedere aiuto ma la voce non esce qualcosa ti blocca. Ho bisogno di aiuto ma c'è una parte di me che...» si porta le mani tra i capelli stringendo i pugni «Sono stanca, sono stanca di me. Sai com'è vivere così?» quasi urla «Ieri ho.. Ho tentato il suicidio e quando ero pronta a buttarmi guardando giù ho visto il tuo volto. Sono qui grazie a te, oggi sono qui per te. Vivo per te, sei la mia unica certezza, l'unica ragione...»
«Laur..»
«So cosa stai per dire e sono lucida, sono io. Quella stessa persona sana di mente che ti ha lasciata a Cojimar a sette anni» la interrompe «Ho contattato la mia psichiatria per aumentare le dosi delle medicine il giorno dopo che Normani, per l'ennesima volta, mi ha trascinata via da casa di Tyrone»
«Laur...»
«Dopo la tournée andrò in riabilitazione. Voglio uscire pulita, voglio tornare a vivere e questa volta scelgo io il mio cammino e sul sentiero voglio che ci sia solo tu al mio fianco e nessun altro»

The beginning of the paradise |CAMREN G!P|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora