Capitolo8

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Se da una parte Lauren è con Sinuhe per un confronto, mentre il resto della band è andata dalle rispettive famiglie prima di partire tra poche ore, dall'altra c'è Camila insieme a Clara.
La cubana é nella sua stanza che mette in uno zaino alcune cose che per lei sono importanti e che senza non potrebbe stare, come ad esempio il suo journal e i suoi quaderni con le varie canzoni scritte a notte fonda o gli spartiti con la musica composta da lei stessa. Alle sue spalle vi è Clara, appoggiata allo stipite della porta che sorride amaramente. Un'altra sua figlia va via, non bastava Lauren... Camila non è figlia di sangue ma è come se lo fosse e vederla lì indaffarata nel sistemare le sue cose le fa venire il magone.
«Sembra ieri che correvi in casa con il pannolino ed ora sei una giovane donna che sta prendendo la sua strada..» sospsira
La cubana scuote la testa senza essere sorpresa della presenza della donna davanti alla porta, sapeva che era lì, si sentiva osservata da un po'.
«Non è un addio, Clara» distorce le labbra «Non farò come Lauren con mia madre»
«Lo so, ti conosco bene, tesoro» annuisce entrando nella stanza, sedendosi sul letto della figlioccia «Sientate conmigo» continua battendo la mano sul materasso
«Che succede» sospira mettendosi comoda, preparando psicologicamente a qualche ramanzina o raccomandazione, come se Sinuhe non le avesse detto abbastanza
«Come stai niña?»
«Okay tu parli spagnolo quando devi dire qualcosa di grave o roba simile» cambia subito discorso «Dimmi che succede» tuona incrociando le braccia sotto il petto
Clara chiude istintivamente gli occhi prima di riaprirli e trovare la cubana che scruta ogni suo movimento, cercando di capire cosa nasconde o cosa non riesce a dirle.
«Ho bisogno che tu aiuti Lauren, lei si fida solo di te ed è troppo chiedertelo, lo so ma.. Ho letto il suo diario quando non era qui, uno dei tanti e il tuo nome era ovunque e nella sua stanza nascondende tantissime foto vostre. Sei sempre stata nel suo cuore, per tutto questo tempo, e credo che tu sia l'unica che possa aiutarla.. Lauren.. » sibila con la voce che va e viene per il dolore che prova
Una madre, divorziata, con una figlia che non la vuole vedere e la primogenita che soffre di disturbo bipolare, che è caduta nel nero vortice della droga e dell'alcol e non sa come aiutarla perché ogni volta che prova ad avvicinarsi la figlia le urla contro. Camila potrebbe essere la salvezza di tutti ma è troppo chiederle ciò. Neppure la cubana, che nasconde l'autolesionismo da anni, ma che è stato scoperto solo alla morte di Alexa, se la passa bene e da quel giorno viene controllata costantemente da Sinuhe e Clara.
«Sono a conoscenza di ciò che sta passando» la interrompe subito accigliata «Io non posso fare nulla comunque, ha bisogno di andare in un centro. Ti sembro un fottuto medico, Clara? Ho già i miei problemi e no, non è un no per aiutarla, io darei la mia stessa vita a Lauren, lo sai, ma credimi siamo in una situazione più grande di noi» intima tornando a sistemare le proprie cose «Ho tanta paura per lei. Ho paura di trovarla da qualche parte in overdose o in coma etilico ma non posso starle con il fiato sul collo, per lei sono solo e ancora una bambina, e queste sono le sue parole, pertanto figurati se darà ascolto a me, se non lo fa con la sua band o, e sopratutto, con sua madre»
                       ***
Camila dice addio a Miami nel tardo pomeriggio. Sale sulla macchina, la stessa che qualche giorno prima la portó all'aeroporto, senza voltarsi.
Finalmente può dire che sta iniziando la sua nuova vita. Addio a quella stupida adolescente è sempre stata. Addio a tutti i suoi ricordi. Addio Alexa. Addio Taylor e tutto il bullismo da quando erano bambine. Addio Miami.
«Come ti senti, Mila?» rompe il silenzio Normani, mettendo una mano sul ginocchio della ragazza al suo fianco
«Benissimo» afferma con un filo di voce guardando tutto ciò che sta lasciando attraverso il finestrino «Stavo solo dicendo addio a Miami. Quanto ho odiato questo posto» serra la mascella, lasciando dell'amaro in bocca con quella affermazione
«Come se si stesse bene a Cojimar» commenta Lauren che non stacca mai gli occhi dallo schermo
È troppo presa a fare sexting con quello stupido del fidanzato per dare davvero retta e attenzioni alle altre
«Almeno non c'era tua sorella, tu che dici?» obietta
Finalmente gli occhi verdi incontrano quelli nocciola e la bocca della latina si apre leggermente, come se volesse controbattere ma non trova le parole e la tensione in macchina cresce di più.
«Mila» smorza quell'aria pesante Ally «Ce lo stavamo chiedendo prima che voi due saliste in macchina.. Uhm, come mai hai passato una infanzia stupenda con Lauren ma hai Taylor come peggior nemica, non..»
«Semplice» interviene la più grande tra le due latine «Camila è nata un anno prima di quella lì, quindi lei era come una sorella, dopo aver passato sei anni sola e senza amici. I miei genitori era già separati, quella è nata per caso, e nostro padre prese subito l'affidamento dopo pochi mesi e quindi io passavo tutto il mio tempo con Camila e Taylor era gelosa ed ha iniziato, sin da bambina, a picchiarla e odiarla»
La risposta tanto breve ma quanto precisa lascia spiazzate le ragazze che, pur conoscendo Lauren da tanti anni, dal primo liceo, intuiscono che ci sono cose che ancora non sanno e che lei ha nascosto. Come Camila, a quanto pare una parte fondamentale e importante della sua vita.
«Se dovessi scegliere tra avere Camila o Taylor come sorella di sangue, chi sceglieresti?» domanda Dinah curiosa più che mai dopo quella rivelazione
«Figlia unica, grazie. Taylor o meno, non fa differenza, non la conosco, avrò passato sì e no qualche cena di Natale e qualche compleanno con lei. Non voglio Camila come sorella di sangue, non potrei..» sospira cercando le parole giuste «Camila é Camila, è più di una sorella.. Non mi fare rispondere a domande stupide, Dinah» sbotta innervosendosi
«Mhh sì» annuisce la collega maliziosamente, avendo già elaborato una sua teoria
Lauren la fulmina con lo sguardo e si porta alla bocca una canna ma Camila la spezza in due, strappandola dalle mani della grande
«Vuoi fare spettacoli davanti ai paparazzi?» la riprende «Se non te ne fossi accorta, siamo arrivate. Scendi,  Lolo»

The beginning of the paradise |CAMREN G!P|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora