capitolo 12

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Non faccio nemmeno in tempo a chiudere e riaprire gli occhi che Harry non è più davanti a me, sento la porta sbattere e il mio cuore si ferma, perché è scappato via?

Mi guardo intorno senza capire nulla, mi sento totalmente spaesata, con la testa da un'altra parte, e sento le sue parole che continuano rimbombarmi in testa, "perché è mia..." cosa intendeva dire?!

Il mio sguardo cade su Jake che inizia a ridere, quasi come per prendersi gioco di Harry, sembra che lo stia sbeffeggiando e questo mi fa arrabbiare, lo guardo in cagnesco e lui mi guarda con espressione mista tra sbalordito e interrogativo, crede che sarei caduta tra le sue braccia? oh si sbaglia di grosso.

Faccio finta di non vederlo e mi dirigo all'entrata, Jake mi ferma per un polso e mi fa girare, fa scontrare i nostri fianchi ed emette un grugnito di piacere, inizia a strusciarsi e la mia espressione muta da arrabbiata a schifata, gli tiro un rumoroso schiaffo e mi allontano a grandi falcate, non mi preoccupo di non fare rumore nel chiudere la porta, è l'ultimo dei miei problemi svegliare qualcuno, l'unico mio pensiero è capire, capire la reazione del riccio, capire quello che provo e capire quello che prova lui, i dubbi mi divorano, non riesco a pensare nemmeno alla cosa più banale, in poco tempo mi sono successe talmente tante cose che l'unica cosa che vorrei fare è staccare la spina per un pò di tempo, partire e non tornare mai più, ma perché non riesco? cosa c'è che mi trattiene dal buttare tutto all'aria e iniziare una nuova vita, con una nuova me, più forte e meno sentimentale? perché io posso sembrare una stronza, una ragazza forte che si fa rispettare, ma in realtà giorno dopo giorno il mio cuore va in frantumi e vorrei solo trovare la persona giusta che mi aiuti a ricomporlo come era prima o a dirittura meglio, ma so che questo accade solo nelle favole e nella vita reale devo cavarmela da sola.

Esco in giardino e inizio a cercare Harry, non so per quale ragione ma quando mi rendo conto che sto girando inutilmente, le lacrime iniziano a rigarmi il volto, mi sento abbandonata. Cammino guardando il terreno e tirando calci a vuoto finché un rumore non mi mi fa sobbalzare, alzo la testa di scatto e noto una casetta sulla quercia, che ormai fa parte del giardino della casa della mia amica da secoli. Mentre la guardo mi torna alla mente la prima volta che sono andata a casa di Claire, all'età di otto anni.

#flashback

-KeyKey!- mi chiama -ti faccio vedere una cosa- mi prende per mano e mi trascina sul retro della casa.

Ci ritroviamo davanti ad un enorme albero, credo che nella mia tenera vita infantile non ho mai visto un albero così grande.

Mi tira per la manica e mi indica una piccola casetta posta al centro dell'enorme diramazione

-quello è il mio posto segreto..- dice con aria di sufficienza

la guardo interrogativa

-vado lì quando voglio stare sola...anche se per il lavoro dei miei sono perennemente sola- abbassa lo sguardo

-e perché l'hai fatta vedere proprio a me?- le chiedo mentre mi piego verso di lei e la guardo in faccia, mi guarda negli occhi e mi sorride abbracciandomi

-perché sento che tu non mi lascerai mai sola, di te posso fidarmi- dopo un attimo di esitazione la stringo forte a me e le faccio la promessa che manteniamo ancora oggi

"e saremo forti finché saremo insieme" questa è la frase che accompagna la nostra amicizia.

#fine flashback

Ritorno alla realtà e mi rendo conto di avere un sorriso da ebete stamapto in faccia e le lacrime mi rigano ancora il volto, a questo punto credo siano lacrime di gioia oltre che di tristezza, o meglio disperazione. Ricordare quel momento mi ha dato quel pò di quella forza che mi servirà per non buttare tutto all'aria e per continuare a lottare.

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