capitolo 15

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Sono passati tre giorni, tre fottutissimi giorni e ancora non ho capito con chi si sta sentendo Harry, eppure passiamo molto tempo insieme ultimamente.

Sento la sveglia, o meglio la mia acerrima nemica, suonare. Sbuffo e mi giro dall'altro lato mentre cerco di riprendere sonno mentre mi appallottolo, ieri è arrivato il ciclo e io non ho la forza nemmeno di muovermi. Il rumore della porta che sbatte mi fa sobbalzare e urto la testa alla ringhera del letto, mentre mi massaggio il punto dolente, alzo lo sguardo e vedo Liam appoggiato allo stipite.

-che vuoi?- dico scalciando via le coperte, vorrei capire perché ogni mattina mi ritrovo attorcigliata con quest'ultime, siamo un tutt'uno ormai.

-voglio che ti muovi, oggi è l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale- dice allegro, da dove gli viene tutta questa allegria di prima mattina vorrei sapere -e tu...sei in ritardo...-

Spalanco gli occhi e guardo la sveglia che segna le otto meno venti, alle otto e cinque suona la campana e io sono ancora a letto.

Mi alzo di scatto e inizio a correre da una parte all'altra della stanza per cercare i miei jeans e un maglione.

Mi tolgo il pigiama senza dar conto alla presenza di Liam, che rimane leggermente scandalizzato.

-capisco che sei mia sorella...- inizia -ma resti sempre una ragazza e io un ragazzo, puoi non farlo più per favore?- chiede mentre ingoia rumorosamente.

Roteo gli occhi e annuisco mentre mi sistemo i capelli, non mi trucco, non ne ho bisogno e ci dirigiamo al piano di sotto.

Appena entriamo in macchina, Liam parte a tutto gas parlottando sul fatto che siamo in ritardo per colpa mia, come sempre. Non posso farci nulla se amo dormire.

Arriviamo e con veramente tanta fortuna riusciamo ad entrare ogniuno nella propria classe, ovviamente il fattore "fortuna" è relativo, io avrei preferito essere in ritardo e saltare ginnastica, proprio non mi va con questo freddo di cambiarmi di nuovo e tanto meno di fare movimenti fuori dalla norma.

Dopo aver salutato il professore, che è anche il mio allenatore, mi metto in fila insieme agli altri.

Salto addosso a Claire che non essendosi accorta di me, si spaventa.

-Tranquilla stronza, sono io non avere paura- le dico ridendo

-ma io ho paura proprio perché sei tu...- dice fingendosi seria ma posso notare dal lato destro del labbro che si sta trattenendo dal ridere.

Mi fingo offesa -va bene, me ne ricorderò quando avrai bisogno di me- fingo di allontanarmi e lei mi tira per un braccio

-cogliona scherzavo- mi bacia la guancia -come va con il tuo amore?- dice maliziosa

sobbalzo -il mio amore?-

-si, con il tuo caro Harold- ride

le tiro uno schiaffetto sul braccio -che gridi? sei scema?- ho parlato con lei di tutto quello che mi insospettisce e lei è convinta che io sono gelosa, ma che bella battuta, non è possibile che io sia gelosa di Harry, non ce n'è motivo...ovviamente quando le ho dato questa spiegazione lei ha espresso la sua teoria, crede veramente che io sia innamorata di lui e non vuole capire che siamo solo amici.

-tanto non ci sente nessuno!- si giustifica lei.

Sento dei risolini e quando mi giro vedo Sasha spalmata su Harry, lui sembra infastidito e la scena mi diverte. Lei cerca di baciarlo ma lui le prende le guance a mo di pesce e la ferma, non riesco a sentire quello che dice ma riesco a vedere Sasha che si allontana sbuffando, inizio a ridacchiare seguita da Claire e Harry deve essersi accorto di noi perché mi sorride e si avvicina a noi.

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