Il giorno dopo ero totalmente sconfitta e stanca. Mi ero svegliata con la Luna storta e avrei dovuto avere un incontro di lavoro con un uomo. Dovevo fargli da avvocato ma quel giorno ero troppo stanca per riuscire a rimanere lucida.
Non riuscivo ancora a credere che la mia migliore amica mi avesse -quasi- fatto sposare con una persona a caso senza il mio consenso, ma ormai non potevo tirarmi indietro : tirarsi indietro significa debolezza e io non ero debole.
Respirai profondamente mentre sistemai le mie scartoffie dalla scrivania.
Sentì qualcuno bussare e io diedi il consenso per entrare.
"Buongiorno" disse e io lo salutai allo stesso modo invitandolo con un cenno con la mano a sedersi. Presi il mio note pronta per scrivere le informazioni che mi avrebbe detto.
Passò circa mezz'ora per avere il mio note pieno di informazioni. Una stupida e facile situazione, come al solito. Riuscivo ad avere il controllo quando si trattava del mio lavoro. Riuscivo a trasformare anche le situazioni più banali in prove vere e proprie che il giudice riusciva a farsi manipolare.
Ero soddisfatta del mio lavoro. La mia parlata sciolta, la mia sicurezza, la mia tranquillità e la mia alta conoscenza vocabolaria non facevano altro che aumentare la mia bravura da avvocatessa.
Qualcuno bussò nel momento in cui ordinai la mia scrivania. Era importante l'ordine : le persone si soffermavano su quello per vedere se fossi affidabile o con le idee vaghe e confuse, per questo io riuscivo ad avere il controllo anche riguardo l'ordine.
"Avanti" dissi e in quel momento entrò Allyson.
"Scusami per il ritardo" io alzai un sopracciglio "Scusa, davvero" disse ancora e io la guardai con le sopracciglia alzate.
Come poteva usare quell'espressione informale all'interno del mio studio?
"Devi darmi del lei" dissi freddamente. Ero ancora arrabbiata con lei ma la formalità all'interno del mio ufficio era obbligatoria, ormai lo sapeva anche Dinah.
"Scusa..." disse ancora Ally.
"Allyson" sospirai "Sai cosa avrebbe pensato se tu fossi entrata qui dentro e avessi usato questo tono informale davanti al mio caso?"
Con caso mi riferivo alle persone per cui dovevo lavorare. Perché li chiamavo casi? Perché da me non venivano persone con buoni propositi, in fondo quasi tutti i ricchi e di ceto alto non avevano la vita così pulita come le persone di ceto basso e medio. Per me le persone di alto ceto non erano persone, ma casi.
"Mi scusi" sospirò e io mi alzai dalla mia cattedra.
Avevo un lungo vestito nero attillato che arrivava fino ai polpacci e che aveva una scollatura a V.
Per me l'eleganza era una cosa fondamentale per pescare i casi.
"Ho altri incontri con altri casi?" domandai e lei controllò la sua agenda.
Purtroppo sì, anche se ero un avvocato avevo un'agenda quasi sempre piena, così ero costretta a non avere nemmeno un giorno intero di riposo.
"Per oggi niente" disse Allyson, chiudendo l'agenda e io mi diressi verso il minibar per prendere una bevanda dietetica, che pochi secondi dopo aprì e misi su un bicchiere in cui bevvi subito dopo "Bene, Allyson, puoi andare"
"Cosa?!" quasi urlò e io chiusi la bevanda guardandola con un sopracciglio alzato.
"Ho detto che puoi entrare. Allyson, non hai avuto nemmeno il tempo di lavarti le orecchie stamattina?" lei deglutì prima di guardarmi in malo modo e andare via.
Sorrisi. Ero arrabbiata per il suo ritardo e per aver contribuito con Dinah a farmi partecipare a Matrimonio a prima vista.
Dopo ciò presi le chiavi e la mia borda uscendo dall'ufficio.
"Tra mezz'ora circa devo andare al luogo d'incontro" dissi tra me e me quando guardai l'orologio. Entrai nella mia BMW e guidai verso il luogo con tranquillità "La cosa importante è che posso lasciarla dopo averla sposata" dissi tra me e me sentendomi tranquilla a quella opportunità.
Quando arrivai fuori della grande villa un uomo mi chiese il mio nome e cognome e dopo che io gli diedi le informazioni lui mi fece entrare.
Una serie di ragazzi e ragazze erano seduti su delle sedie mentre un rappresentatore si accordò con gli uomini che si preoccupavano di dare il via alla serie.
"Buongiorno!" disse l'uomo distraendosi dagli uomini per stringermi la mano. La sua era sudata e feci una smorfia.
Non sapeva fare il suo lavoro. La sua presa era debole e sudata e quando si hanno le mani in quelle condizioni dai la prima impressione sbagliata, proprio quella che aveva dato a me.
"Puoi sederti lì" io annuì e camminai sinuosamente verso una delle due sedie vuote.
"Bene, adesso ci siamo tutti" disse il rappresentatore.
"Tre... due... uno..." l'uomo puntò la telecamera verso il rappresentatore mentre le altre si occuparono di concentrarsi sui volti di ogni persona presente "Via!"
"Salve! Benvenuti in questo primo episodio di Matrimonio a prima vista!" disse il rappresentante "Iniziamo col dire che in questo gioco le regole sono tre. La regola numero uno è che avete solo dieci minuti per scambiare qualche parola con qualche persona. In questi dieci minuti avete la possibilità di dire chi vi attiri di più e l'altra persona deve dire esplicitamente se vorrebbe anch'essa sposarsi con voi"
Roteai gli occhi e risi sarcasticamente per quel stupido gioco.
"La regola numero due è che dopo aver scelto la vostra persona dovrete firmare gli oppositi documenti per sposarvi ufficialmente. Questo programma non è uno scherzo e non è solo un gioco perché questi documenti verranno inviati al comune" io ascoltai con noia mentre gli altri sembravano gasati e felici per il loro matrimonio a prima vista.
"La regola numero tre è che è obbligatorio non lasciarvi in anticipo di dieci giorni a partire da domani" disse il rappresentante, distribuendo i fogli a tutti, tra cui ovviamente anche me "Se volete ufficialmente accettare queste tre regole dovete firmare il contratto finale"
Tutti annuimmo e ci dirigemmo verso l'unico tavolo disponibile -su cui c'erano delle penne- per firmare e dare tutto al rappresentante che controllò se tutti avessero firmato correttamente.
"Benissimo! Adesso potete anche iniziare a conoscervi da adesso!" guardò l'orologio e le persone iniziarono a discutere fra di loro, tra cui io, ma non fui mai io ad essere la persona a spigersi verso qualcuno. Aspettavo come sempre che qualcuno venisse da me.
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Matrimonio a prima vista ➳ Camren
FanficUn matrimonio a prima vista, ma Camila sperava di essere cieca.