Memories and wrong words

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Avevamo da poco finito di cenare ed eravamo seduti a tavola sorseggiando le nostre birre e chiacchierando di come io e Louis ci eravamo conosciuti e delle nostre avventure memorabili.

All’arrivo delle pizza Niall aveva completamente abbandonato il cellulare entrando così anche lui nella conversazione, Eleanor aveva smesso di farmi domande scomode, ma ero comunque preoccupata o meglio spaventata dal fatto che ne avrebbe potuto farmene altre giusto per il gusto di vedermi in difficoltà.

“Mia madre ti adorava!” sentenziò felice Louis sorridendo, sorridemmo anche io e Niall. Aveva proprio un bel sorriso quel biondino. Mentre Eleanor mi guardava con disprezzo.

“Eri la figlia che non aveva mai avuto.” Continuò ancora.

“È vero, e tu il figlio che non aveva mai avuto, anche per papà era così..” sorrisi amaramente, mentre Louis mi stringeva con un braccio intorno le spalle e mi lasciava un lieve bacio tra i capelli.

I ricordi di Louis e mio padre che scherzavano si facevano sempre più spazio nella mia mente anche se, con fatica, cercavo di tenerli lontani, ma senza alcun reale risultato. 

Ad interrompere quel silenzio così pesante fu Niall che avvisò Eleanor dell’arrivo del padre a casa con una lieve nota di disprezzo nella voce, mi staccai da Louis per osservare le loro facce, ed erano scocciate al massimo.

Se solo io fossi stata a casa di qualcuno e mia madre mi avesse mandato un sms avvisandomi dell’arrivo di mio padre sarei corsa immediatamente a casa, senza pensarci due volte, ma ormai questo non accadeva più da tempo e la cosa mi faceva profondamente male.

“Dai, El, dobbiamo andare..” disse scocciato. Eleanor alzò gli occhi al cielo.

Io mi alzai e andai verso la mia camera alquanto irritata dal loro comportamento verso il padre, non sapevo il motivo per cui parlavano così, ma mi dava enormemente fastidio.

Mi sedetti sul bordo del letto respirando profondamente per calmarmi, presi il mio cellulare per controllare qualche messaggio o chiamata, ma niente, dopodiché sentii bussare lievemente vicino la porta accostata della mia nuova camera.

“Avanti.” Dissi con un filo di voce. E da dietro la porta fece capolinea la testa bionda di Niall che mi sorrideva.

“Posso?” chiese gentile.

“Si, vieni.” Gli sorrisi e lui si sedette vicino a me.

Ero sempre stata un po’ restia nei confronti dei ragazzi, ma proprio come con Louis, sapevo che di Niall mi potevo fidare. Una sorta di sesto senso femminile e quello di solito non sbaglia mai.

“Tutto bene?” mi chiese ed io annuii, mentendo.

Stavo bene fisicamente, esteriormente, ma non mentalmente. I miei pensieri non stavano bene, nemmeno i miei ricordi, né le mie idee. Avevo un enorme casino in testa.

“Sicura?” annuii di nuovo. Sembrò convinto questa volta tanto che lasciò perdere.

“comunque… -mi girai verso di lui- se ti va, qualche volta possiamo uscire, caso mai ti faccio fare un giro della città!” mi sorrise ancora.

“Oh si, ne sarei davvero contenta!” sorrisi anche io.

“Ci scambiamo i numeri di cellulare?”

“Certo!” dissi sorridendo per poi dettargli il mio che lui salvò, dopodiché mi fece uno squillo ed io salvai il suo.

“Ora scusami Charlie, ma devo andare!” disse alzando gli occhi al cielo, io sorrisi ancora.

“Va bene, ciao Niall!” sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.

#Pov. Louis.

Charlie era uscita dalla cucina e Niall senza pensarci due volte l’aveva seguita.

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