Broken up!

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"Che ne dici di vederci stasera?" chiesi al mio interlocutore.
"Sì, va bene.. a che ora finisci stasera?" mi rispose velocemente, anche se non sapevo se fosse distratto o solamente stanco.
"Alle 19?" ribattei mentre giravo e rigiravo il cucchiaino nella mia tazza preferita.
"Perfetto! A dopo amore!" mi salutò velocemente.
"A dopo!" iniziai a sorseggiare piano il mio profumatissimo the a mela e cannella per non ustionarmi la lingua, mentre chiudevo la chiamata con Niall.

**

"Laura ho finito di fare tutto ciò che dovevo, posso andare?" chiesi alla mia datrice.
"Sì, Charlie, ci vediamo domani, buona serata!" mi congedò lei.
"A domani Laura, buona serata anche a te!" mi congedai anche io, infilai la mia giacca di pelle nera e uscii in una fredda serata di metà settembre a Manchester. Controllai il cellulare, ma non c'era alcuna notifica ed erano le 18:55, ero in anticipo, è vero, ma di Niall non c'era nemmeno il profumo. Provai a chiamarlo ma non rispose, segno evidente che stesse guidando. Mi tranquillizzai. Dopo qualche macchina che m'illuse soltanto, la macchina nera di Niall accostò proprio di fronte a me. Aprii la portiera ed entrai, posando un bacio sulle labbra del mio ragazzo, che ricambiò dolcemente.
"Allora? Dove andiamo?" chiesi curiosa mentre cercavo di trattenere uno sbadiglio.
"Dimmi tu piccola!" mi prese la mano tenendola stretta nella sua poggiata però, sulla mia gamba.
"Al St. Joseph Park?" proposi e lui acconsentì.
"Come stai?" chiese dopo qualche minuto di silenzio proprio quando poggiai la testa al poggiatesta mentre lui si fermava a uno stop.
"Sto bene, anche se sono stanca morta, questa settimana sembrava non finisse più!" parlai talmente stretto e a bassa voce che forse Niall non aveva capito mezza parola di ciò che avevo detto.
"Piccola -rise lievemente- hai ragione!"
"Tu come stai?" replicai.
"Tutto ok, sono tanto stanco anche io..." disse spegnendo la macchina, segno che eravamo arrivati.
Non dicemmo nemmeno una parola per i successivi cinque minuti, camminavamo in silenzio, uno affianco all'altro, godendo di quella tranquilla ma strana, serata di quasi fine settembre.
Sembrava che quell'invito fosse arrivato solo qualche giorno prima, invece erano circa tre settimane.
Quel dannato invito che aveva tormentato le mie notti insonni per un tempo che sembrava lunghissima.. e invece erano solo tre settimane... tre fottute lunghissime settimane in cui avevo chiuso occhio si e no per tre ore a notte.
Perché? Ma ovvio. Quel matrimonio mi tormentava.
Ero contenta di andarci? Certo, mi avrebbe fatto un piacere immenso incontrare di nuovo la zia di Louis e Sophie!
Solo che? Solo che..
"A cosa stai pensando piccola?" chiese il biondo affianco a me.
"Uhm.. nulla di importante!" risposi con nonchalance. Con il cazzo che non era nulla di importante!
Non appena trovammo una panchina libera all'interno del parco ci sedemmo.
Tutto iniziava a colorarsi di quell'arancio tipico dell'autunno, la mia stagione preferita. Mi piaceva così tanto e non sapevo nemmeno il perché. Era una stagione in cui tutto moriva, eppure io in quel periodo mi sentivo rinascere, mi sentivo in pace con me stessa, tranquilla.
In quel momento ero stranamente tranquilla anche se circondata dal caos. Gente che faceva jogging alle luci del tramonto, bambini urlanti che scorazzavano a destra e a manca rincorrendosi e giocando, anziani che passeggiavano tranquilli, chi portava il cane a spasso e coppiette come me e Niall, sedute su di una panchina, abbracciati fissando il vuoto e pensando a chissà cosa.
"Sei troppo silenziosa stasera Charlie, mi preoccupi!" interruppe i miei pensieri, alzando la sua testa poggiata sulla mia testa che a sua volta era poggiata sulla sua spalla. Era tutta una questione di poggiare.
"Perché mai dovresti preoccuparti dei miei silenzi? Solo che amo questo periodo dell'anno, sembra tutto così tranquillo.. anche se non lo è.. si va incontro al freddo e ognuno e preoccupato per qualcosa.. ed io in questo momento mi sento la persona più tranquilla del mondo!" che cosa saggia che avevo appena detto.
"Le perle di saggezza delle -guardò l'orologio sul suo polso sinistro- 19:17!" scherzò per poi stringermi forte a lui.
Non mi sentivo al sicuro, protetta, come mi sentivo nelle braccia di Louis.
"Sei tutto scemo!" gli diedi un colpetto sul braccio.
"Ahia Charliee! Mi hai fatto malee!" piagnucolò e una donna sulla mezza età ci guardò ridendo mentre passava proprio davanti a noi.
"E smettila che ci guardano tutti!" lo sgridai. Odiavo trovarmi al centro dell'attenzione.
"E che me ne frega? Anzi, si accorgono di quanto sei bella e rodono perché non possono averti!" alla faccia della gelosia e possessività. Nascosi la testa nell'incavo del suo collo per evitare che notasse che stessi arrossendo.
Poi ricordai ancora una volta di quel dannato matrimonio. Cazzo, lo stavo iniziando ad odiare!
Si girò nella mia direzione, prese il mio volto tra le sue mani e poggiò le sue labbra sulle mie, prima delicatamente, poi approfondì il bacio rendendolo un vero e proprio bacio. Quanto li amavo quei baci!
In momenti come questi esistevamo solo io e lui, anche in un luogo così affollato.
"Comunque ti devo dire una cosa, però non ti devi incazzare.." ruppi quel momento così magico.
"Farò il possibile!" promise lui.
"Ehm ecco... Louis è stato invitato ad un matrimonio e vuole portarmi con lui!" dissi tutto d'un fiato, quasi avevo paura della sua reazione, il suo volto si incupì non appena pronunciai il nome del mio migliore amico. Li odiavo a morte quando si comportavano così. Due perfetti bambini. Due perfetti idioti.
"Credo di non aver capito.." disse tranquillo.
"Il quattro ottobre devo andare ad un matrimonio con Louis!" ripetei dando più nozioni a riguardo.
"Non ci andrai!" disse brusco alzandosi frettolosamente e camminando avanti e indietro per poi passarsi una mano tra i capelli biondi scompigliandoli. Sembrava esasperato, come se quella fosse stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
"Perché non dovrei?" chiesi indispettita.
"Perché non voglio che vai, e basta!" non espresse nessun tipo di emozione in quelle parole.
"E chi sei tu per dirmi cosa devo fare o meno?" mi accorsi di stare urlando solo quando un uomo di mezza età mi passò avanti guardandomi come se fossi un alieno.
"Sono il tuo fidanzato e non voglio che vai a quel cazzo di matrimonio con quel fottuto coglione!" stava esagerando.
"Non ti permettere di parlare così." Mi stava facendo innervosire maledettamente.
"Si? Altrimenti che fai?" mi provocò.
"Me ne vado!" ero fredda, più fredda del ghiaccio.
"Oh certo! Corri dal tuo amichetto e magari scopatelo pure! Manca solo lui alla tua lista. Vero Charlie?" disse amaramente facendo poi una risata isterica.
"Adesso hai superato ogni limite. Vaffanculo Niall!" urlai alzandomi da quella panchina e andandomene dal lato opposto da cui eravamo arrivati. Niall non si mosse di un passò, lo sentì imprecare ma non mi seguì. Altro che ragazzo d'oro!
Attraversai tutto il parco per uscire su una delle strade principali della città. Presi la metro e tornai a casa.
Non versai nemmeno una lacrima durante il tragitto, ero solo amareggiata per le parole che aveva detto. Come si era permesso? I trascorsi tra lui e Louis non avrebbero dovuto influenzare la nostra relazione. Ma questi fottuti maschi sono tutti uguali, porca troia!
Infilai la chiave nella serratura e diedi le solite due girate.
"Ma che cazzo fa questo?" urlò Louis.
"Ma non c'era il fuorigioco! Ma non ci vede questo!!" imprecò un'altra voce a me familiare.
"Come cazzo può essere fuorigioco se quello era praticamente in porta? porca puttana!" Louis che diceva brutte parole, che miracolo era questo?
"Arbitro venduto!" esclamò l'altra voce mentre mi sfilavo la giacca.
"Buona sera!" esclamai entrando nel salotto per poi vedere Zayn e Louis tutti attenti che guardavano la partita dei Doncaster rovers.
"Ciao!" dissero entrambi contemporaneamente. Zayn diede uno schiaffo dietro la testa di Louis che ricambiò più forte.
"Sei cretino!" lo rimproverò Louis. Poi finalmente si accorsero di me.
"Charlie? Cosa ci fai qui?" esordì Zayn alzandosi per venirmi a salutare.
"Ehm.. ci vivo!?" risposi retorica.
"Voi due vi conoscete?" chiese Louis perplesso ed entrambi gli rispondemmo positivamente.
"Zayn ti fermi con noi a cena?" chiesi cordiale, proprio da brava padrona di casa.
"Uhm.. si va bene!" rispose sorridendo. Hazel se l'era scelto proprio bene.
Sparì nei meandri della mia camera per cambiarmi e proprio mentre mi stavo sfilando i jeans per mettere una tuta, entrò Louis, senza bussare come suo solito.
"Uh scusa piccola!" si scusò strofinandosi la mano dietro al collo.
"Non ti preoccupare Lou!" sorrisi.
"C'è per caso qualcosa che non va?" chiese inquisitorio.
"Oh, no, va tutto bene!" sorrisi amaramente. Feci finta di nulla ma non ci cascò.
"A me non la dai a bere, lo sai benissimo!" mi alzò il volto con una sua mano per farsi guardare negli occhi. Ma non ci riuscivo, probabilmente sarei scoppiata a piangere da un momento all'altro. Lo abbracciai, sia perché ne avevo fottutamente bisogno, sia per evitare qualsiasi contatto visivo traditore.
"Si lo so.." borbottai, alla fine più a me stessa che a lui.
"Allora?" chiese ancora, ma sempre dolcemente.
"Ho lasciato Niall!" non trapelava alcuna emozione dalla mia voce.
"Perché?" chiese ancora. Avrebbe dovuto fare l'investigatore.
"Perché è un coglione!" risposi freddamente. Non doveva sapere altro altrimenti non sarebbe andata a finire bene.
"Va bene.. presuppongo che non vuoi dirmelo, ma ok! Dai vieni di là, mostra a tutti le tue doti culinarie!" scherzò Louis uscendo dalla camera ed io lo seguì.
Era il mio angelo!

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