Capitolo 11

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Hyuna's POV

-" Dove sei stata?"-.

La fredda voce di mio padre mi colpì in pieno come una mazza da baseball, appena misi piede in casa.

Ero stata fuori per tutta la serata, non rispettando gli orari stabiliti precedentemente con mia madre, e ormai l'ora di cena era già passata.

Richiusi il grande portone alle mie spalle e osservai velocemente il suo viso. Tratteneva a stendo i sospiri e la vena sul suo collo, che compariva quando era furioso, stava cominciando a farsi vedere.

-" Rispondimi Hyuna!"-.

Il suo tono di voce cambiò velocemente, da inespressivo e pacato mutò in arrabbiato e acuto.

Diventò così forte che strizzai gli occhi a causa del fastidio. Perché si stava comportando così?

-" Eomma non ti ha detto niente?"- gli domandai, poggiando le chiavi di casa sul mobiletto di legno all'entrata e tenendo stretto in mano l'aquilone.

-" Voglio saperlo da te, non da lei!"- rispose serio, contraendo la mascella per il nervosismo. Stava cominciando ad infastidirmi.

-" Sono uscita con un amico Appa. Tutto qui!"-.

-" Chi è? Non sarà per caso quel ragazzetto strano che oggi ti osservava da sotto l'albero, vero?"-.

Storsi il naso per come descrisse Yoongi e raccolsi tutte le mie forze per rispondergli educatamente.

-" Si è lui. E per tua informazione, non è strano. È più normale di tutti noi..."- sussurrai le ultime parole con un filo di voce, che non arrivarono nemmeno a sfiorare l'udito di mio padre.

-" Perché non mi hai detto nulla?"- si calmò apparentemente, come se temesse che i vicini lo sentissero.

-" Per evitare una tua reazione esagerata e a quanto pare, non ha funzionato!"- gli risposi a tono, sorpassandolo e dirigendomi in cucina.

-" Che altro avrei potuto fare, eh? Mia figlia è sparita per ore con una scusa e poi vengo a sapere che è uscita con un ragazzo! Tu come avresti reagito?"-.

Poggiai l'oggetto sul bancone di marmo e sbuffai, voltandomi subito dopo verso di lui e guardandolo.

-" Sarei stata comprensiva nei suoi confronti e non l'avrei mai attaccata per una cosa così futile."- gli risposi seria vedendolo vacillare per qualche istante, ma recuperò subito il suo solito atteggiamento.

-" Però tu devi comprendere me! Sono stato in pensiero per tutto il pomeriggio e Minseo non rispondeva al cellulare. Ho pensato al peggio..."- confessò, cambiando immediatamente atteggiamento.

Appena lo vidi così rammaricato mi sentii colpevole del suo malessere, ma speravo almeno di avergli fatto capire che non poteva più tenermi sotto una campana di vetro.

-" Appa, mi dispiace di essere stata così dura, ma anch'io sono umana e anch'io ho bisogno di fare le mie esperienze! Non sono più una bambina.."- dissi, avvolgendo delicatamente la sua mano destra con le mie.

-" Hai ragione. Ormai la mia bambina è cresciuta e deve imparare a camminare da sola, anche se solo l'idea mi rende estremamente nostalgico.

Scusami per prima, ho davvero esagerato e non ce n'era motivo. Da oggi puoi uscire quando vuoi, basta che mi avverti prima."-.

Sorrisi per le sue parole e gli saltai letteralmente addosso, ringraziandolo.

Visto che ero molto più bassa di lui, mi sollevò dal pavimento e mi strinse fra le sue braccia forzute, facendosi scappare una risatina contenta.

≼ I Think I Love You ≽ Min Yoongi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora