Capitolo 14

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ZERO POV

La mano di Yoongi non lasciò quella di Hyuna neanche per un secondo.

Le dita affusolate della mora accarezzavano qualche volta il dorso bianco latte dell'altro, mentre quest'ultimo si dirigeva ai parcheggi della villa.

Tirò fuori dalla giacca la chiave della sua auto e dopo aver premuto il pulsante, i fanali bianchi illuminarono il luogo per pochi secondi.

-" Non voglio tornare a casa!"- esclamò Hyuna, piantando i piedi al suolo e facendo fermare di conseguenza Yoongi.

-" Non ti sto riaccompagnando a casa!"-

-" E allora perché stiamo abbandonando la festa? Namjoon si arrabbie-".

-" Torneremo prima del taglio della torta, tranquilla. Adesso saliamo in macchina."- il ragazzo cercò di utilizzare tutta la gentilezza che possedeva con Hyuna, che cominciava ad avere la mente annebbiata per l'alcol.

La ragazza sbuffò leggermente e poi, facendo attenzione alle pietre, si avvicinò allo sportello dell'auto e salì.

Yoongi fece lo stesso. Inserì le chiavi, accese il motore e fece varie manovre per uscire dai parcheggi.

Lo sguardo di Hyuna si posò sullo schermo della radio, non sintonizzata su una delle varie stazioni, ma che segnava solo l'ora.

Erano le 2:30. Non era mai stata sveglia fino a quell'ora, se non per studiare. E adesso, si trovava in macchina con il ragazzo che le piaceva e per di più mezza sbronza.

-" Sto sicuramente sognando.."- sussurrò, girando lo sguardo verso il finestrino e cominciando ad ammirare il panorama.

Non si tirò nessun pizzicotto però.
Non voleva svegliarsi.

Non aveva mai osservato attentamente quella parte di Seoul. Quella tempestata dal verde e circondata da pianure.

Il cielo era limpido e nessuna nuvola compariva all'orizzonte. Questo permetteva alle stelle di far brillare al meglio quell'immenso spazio scuro.

A Hyuna venne voglia di abbassare il finestrino e di mettere la testa fuori per sentire il vento estivo contro la sua pelle, ma prima che potesse farlo, il suo cellulare squillò.

Quando era letteralmente fuggita dalla villa per non dover ascoltare un minuto di più la voce squillante di Jennie, fortunatamente era riuscita a tirare con se anche la sua borsetta, nella quale vi erano i suoi documenti e il cellulare.

La ragazza abbassò lo sguardo sul piccolo oggetto che continuava a vibrare insistentemente sulla sua coscia e sul quale si illuminava, a lettere maiuscole e con qualche emoji, il nome di Minseo.

-" Non rispondere!"-.

La voce di Yoongi arrivò all'orecchio dell'altra come una lamentela più che come un ordine.

-" Minseo è sicuramente preoccupata, devo rispondere!"- affermò Hyuna, afferrando il cellulare con la mano destra.

-" Non ha motivo di preoccuparsi. Non rispondere."-.

La mora pensò a lungo sul da farsi e dopo aver lanciato uno sguardo curioso ma allo stesso tempo ansioso verso il grigio, rifiutò la chiamata.

Le mani di Yoongi erano ben ancorate sul volante di cuoio nero. La sua pelle, così chiara da far invidia alla luce della luna che risplendeva in cielo, creava un contrasto a dir poco affascinante con il colore scuro dell'oggetto.

Le vene erano ben delineate e percorrevano perfettamente i dorsi, colorandoli come schizzi di pittura contro una tela ancora pura.

I suoi occhi erano fissi sulla strada, attenti ad evitare ogni pericolo. Le sopracciglia scure erano nascoste dal lungo ciuffo grigio, il che rendeva il suo sguardo ancora più indecifrabile.

≼ I Think I Love You ≽ Min Yoongi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora