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La macchina a strisce blu e bianche si fermò davanti a quella che a Yoongi appariva come una fabbrica malmessa. Era un casermone grigio topo con i serramenti arrugginiti e vecchi, l'unico indizio che faceva intuire fosse un Centro di Scelta era un enorme insegna rossa a caratteri cubitali accompagnata dal famoso slogan che il corvino ricordava.
Ciò che lo stupì fu l'enorme giardino che circondava l'edificio, caratterizzato da enormi aiuole di surfinie e margherite di qualsiasi colore, quasi a formare un arcobaleno vivente ma che poi appassiva morendo. Sembrava quasi che fosse stato messo come maschera degli orrori che nascondeva, facendolo sembrare un paradiso. Peccato che le condizioni dell'edificio abbattevano tutta questa falsità senza rendesene conto. 

Che posto diabolico e infame.

Venne fatto scendere dall'auto, anzi buttato fuori.
Fortunatamente per lui il suo amico comandante gli aveva fornito una camicia bianca e dei jeans strappati sulle ginocchia con la scusa 'Devi presentarti a dovere per fare colpo'.

Che cazzata

Le sue Vans nere Old School non lo abbandonavano mai, anche ora in un momento così tragico della sua vita. Si guardò le punte delle scarpe e decise che se mai sarebbe tornato a casa le avrebbe lavate per bene.

"Allora signor Min mi vuole seguire?" Mi chiese il biondo che durante il tragitto era stato al lato guida.

"Andiamo"

Detto ciò l'altro lo prese sotto braccio  lo trascinò lungo il viale fiorito e entrarono dalla porta principale del edificio.
Un alto alfa li accolse. Sembrava intelligente, aveva un ciuffo colorato che gli copriva la parte destra della fronte e degli orecchini come i suoi.

"Buongiorno Comandante" rivolgendosi a loro.

"Kim Namjoon ci rivediamo finalmente, e chiamami solo Jackson siamo amici da anni ormai"

L'altro borbottò qualcosa in risposta che non si capì, ma sembrava volesse dire sei durante l'orario lavorativo.
Namjoon si sistemó la camicia e gli occhiali da intellettuale che solo ora Yoongi aveva notato.

"Seguitemi"

Così gli ultimi arrivati lo seguirono oltrepassando un porta in legno verdognola. Yoongi si fermò un attimo sullo stipite incredulo di ciò che si vide davanti.

Ma...ma queste...queste sono gabbie!

Gli veniva da vomitare. Doveva uscire immediatamente da lì. Sentiva lamenti ovunque e si tappò d'istinto le  orecchie. Si sentiva un forte calore e poi dei brividi di freddo a un intermittenza che non aveva logica.
Fece qualche passo indietro.

Aria.Aria.

"Dove crede di andare?"

"Io...ecco...mi sent-" venne interrotto dal biondo.

"Si muova non abbiamo tutto il tempo e il suo compagno la aspetta" disse autoritario e stingendogli il polso lo condusse attraverso quell'enorme corridoio ai cui lati ci saranno state una centinaia di gabbie ammassate una affianco all'altra.

Yoongi non guardava, non sentiva e non parlava. Il tutto gli sembrava così tanto assurdo che non aveva minimamente la voglia di accertarsi realmente della situazione in cui quelle povere persone si trovavano. Rinchiuse come degli animali.

Andò a sbattere contro il corpo del biondo nello stesso momento in cui quello che si chiamava Namjoon disse un "Siamo arrivati".
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi.

"Allora signor Min ecco il suo partner. Non lo trova stupendo?"

Si costrinse ad aprire gli occhi solo per guardare quale povera creatura gli era stata affidata e con cui avrebbe passata la sua intera vita.

Un ragazzo biondo con le mani sulle sbarre vestito di stracci lo stava fissando. Dei lembi di pelle chiara uscivano dalla vestaglia che aveva addosso.

Oh.Mio.Dio.

Voglio solo informarvi che cambierò ulteriormente copertina. Iloveyouall♡

𝝮 𝒜𝓃 𝒰𝓃ℯ𝓍𝓅ℯ𝒸𝓉ℯ𝒹 𝒪𝓂ℯ𝑔𝒶 𝝮   |𝚈𝚘𝚘𝚗𝚖𝚒𝚗|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora