Stamattina fu la sveglia a svegliarmi. Mi alzai dal letto sedendomi sul bordo per prendere il cellulare. Mi faceva male la testa; era strano, non ero una tipa che stava male spesso. Spensi la sveglia e mi buttai per un momento sul letto per poi rialzarmi. Faceva freddo in camera. Mi avvicinai alla finestra per vedere che tempo c'era, ma non appena aprii la finestra, nella stanza cominció ad entrare una specie di fumo nero. Presi paura e sobbalzai facendo parecchi passi indietro. Il fumo cominció a prendere forma, ora aveva contorni piú precisi. Aveva qualcosa di familiare. Era una figura maschile, alta e magra. Si avvicinava a me. Solo quando fu a qualche passo da me, riuscii a riconoscere il viso.
'Luke!' urlai.
'Sono io, non aver paura. É tutto a posto, piccola.' Luke sussurrava.
'No! É impossibile! Tu... Tu sei un'ombra!' feci alcuni passi indietro, ma con questo quell'essere si avvicinó, come se... non volesse che scappassi.
'Sono io. Fidati. Prendi la mia mano.' mi tendeva il braccio, ma io scossi la testa rifiutando.
'Fidati.' aveva ancora il braccio teso e lo muoveva ogni tanto facendomi cenno di prenderla.
'No!' urlai, mi girai e cominciai a correre. Attraversai velocemente il corridoio e scesi le scale. Mi girai un attimo indietro per vedere se la figura mi stava inseguendo. Ma quello che vidi mi fece congelare il sangue, in tutti i punti del mio corpo. Sentii freddo, poi cominciai a sudare. Al posto dell'angelico faccino di Luke, ora potevo vedere un'enorme testa rossa. Con le corna. Vedevo il diavolo.
'Corri, cazzo! Corri!' mi diceva il mio amato subconscio.
Fino a lí ci ero arrivata: il problema era che non riuscivo a muovere muscolo. La creatura scendeva piano le scale avvicinandosi a me. Allora presi in me tutte le forze e corsi fuori casa, urlando a squarciagola.
Dopo ció non ricordo piú nulla.
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'Olga! Sveglia! Perché sei fuori? Che é successo?' vidi una faccia sfumata sopra di me e piano riuscii a mettere a fuoco il volto di Luke. Appena lo vidi cacciai un piccolo urlo, ancora ricordandomi quello che era appena successo. O forse é stato un sogno, e basta? Ma come avrei fatto aritrovarmi fuori da casa mia, in pigiama, non soffrendo di sonnambulismo. Ho sempre avuto un sonno profondo, ma nessuno aveva mai accennato che potessi soffrire di sonnambulismo.
Mi misi seduta, con le gambe al petto e la testa fra le mani. Luke continuava a chiedermi cosa fosse successo e perché fossi fuori casa. Avrei voluto tanto rispondergli, raccontargli tutto e sentirmi dire che era solo un incubo ma non riuscivo a proferire parola. Luke si alzó dirigendosi verso la porta di casa. Cominció a suonare e a bussare, ma sapevo che non avrebbe aperto nessuno, poiché la casa era vuota. Luke abbassó la maniglia e la porta si aprí.
'C'é qualcuno?' urló con la testa dentro casa mentre il resto del corpo era rimasto fuori, come per controllarmi. Si giró e mi guardó, dopodiché lo vidi entrare in casa, ripetere la stessa domanda e uscire una dozzina di secondi dopo. Si avvicinó a me, mi prese in braccio in stile sposa e mi portó dentro. Chiuse la porta con un piede e si avvió al salotto, dove mi appoggió delicatamente sul divano. Prese la coperta che era sul bordo, accantó alla mia testa, mi coprí, e si sedette accanto a me. Mi rilassai e distesi le gambe, ma mi alzai di scatto per vedere se la creatura era scomparsa o era ancora lí. Il respiro era accelerato e il cuore mi batteva a mille. Avevo paura che da un momento all'altro possa uscire da qualche parte e farci del male.
'Shhh, non c'é niente.' mi accarezzó il lato del viso, dandomi un lieve bacio sulla fronte.
Mi distesi di nuovo. Mi girai con la faccia rivolta al poggiaschiena del divano. Luke si alzó. Girai leggermente la testa per vedere che stava facendo: stava andando in cucina. Mi rigirai. Tornó dopo 10 minuti con due tazze di cioccolata calda. Mi disse di sedermi e mi passó la cioccolata.
'Allora, dimmi che é successo? Perché sei corsa fuori?' mi chiese. Potevo percepire il suo sguardo su di me anche se continuavo a guardare dritto. Inspirai.
'Io... in veritá non saprei cos'é... ehm successo' dissi abbassando la testa e guardando nella mia tazza.
'Come non lo sai? Non ti ricordi per quale motivo sei corsa fuori casa in pigiama?' mi chiese completamente stupito.
'Bhe... penso che sia stato solo un sogno... un incubo, tutto qui' guardai dritto davanti a me.
'No. Vedo che c'é qualcos'altro! Dimmi.' stava cominciando a innervosirsi.
'Ok, va bene! Non so se ho sognato, se é successo davvero o sono io che sono pazza! Ma probabilmente é l'ultima opzione, perché sono corsa fuori casa mentre mi rincorreva un ombra che prima sembrava te e poi prese le sembianze del diavolo! In pratica sto impazzendo! É questo quello che volevi sentire? Che ho una tremenda paura che da un momento all'altro tu ti possa trasformare nel diavolo?' mi accorsi solo alla fine che gli stavo urlando contro tutta la rabbia che non so nemmeno da dov'é uscita.
Luke aveva gli occhi sbarrati e le labbra erano socchiuse.
'Raccontami l'intero sogno' disse. Lo vedevo incuriosito questa volta.
'Ti ho detto che non so se era un sogno!' sputai. Stavo diventando antipatica. Me ne rendevo conto ma non potevo farci niente.
'Va bene! Allora dimmi ció che ti ricordi!' sospiró.
Gli raccontai tutto il sogno. Aveva la mascella che arrivava per terra e aveva un'espressione tra confuso e spaventato. Tiró velocemente il telefono fuori dalla tasca. Guardó l'ora poi me lo passó e mi disse di segnare il mio numero. Mi mandó un messaggio cosí avrei saputo che era lui. Sentimmo la notifica del cellulare, segno che il messagio era arrivato. Si alzó in piedi e cosí anch'io.
'Purtroppo ora devo andare, ma dopo ti chiamo e ci incontriamo. Se nel frattempo succede qualcosa chiamami o messaggiami e sono qui' mi diede un bacio sulla guancia. Mi abbracció e mi diede un ultimo bacio sulla fronte, dopodiché se ne andó. Sentii la porta sbattere. Era andato. Presi il telecomando e accesi la televisione: quando era accesa era sempre piú raggiante l'atmosfera. Controllai l'ora: erano le 11:45. Non valeva la pena ormai, andare a scuola. Decisi di rimanere a casa. Avrei detto che avevo il mal di testa. Mi distesi sul letto a guardare la TV e sentii molto presto le palpebre chiudersi. Mi addormentai.
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Lucifer Hemmings
Genç Kurgu'Mollami!' gli urlai contro 'Non sono una tua cosa! Non puoi controllarmi!'. La sua presa si fece più forte, torturandomi il polso. 'Ho il dovere di proteggerti cazzo! Capiscilo!' si fermò un attimo per prendere fiato 'Stai per fare una cazzata e io...