Capitolo 7

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Le prime luci del mattino facevano capolinea , come sfere luminose, nella stanza di Clary. I suoi capelli , color rosso, facevano mille giochi di luci sul pavimento liscio della camera. Clary si coprì istintivamente gli occhi con una mano, mentre l'altra giaceva, sotto il pesante corpo del fratello, ancora addormentato al suo fianco. La sfilò delicatamente, per non svegliarlo, e la scosse ripetutamente per riacquistare la circolazione. Il formicolio alla mano era fastidioso, ma Clary ci era abituata. Jonathan aveva il brutto vizio di addormentarsi con la mano di Clary sotto la sua guancia, come se il contatto con la sorella gli desse una sorta di pace. Clary guardò il viso di suo fratello contrarsi in una smorfia, quando afferrò le coperte e se le mise sulla testa, girandosi dall'altro lato. Jonathan non era mai stato un tipo mattiniero. Clary, non ricordava molto della sera precedente, dopo che Magnus e Jonathan avevano smesso di parlare, il fratello si era mischiato tra la folla e aveva ballato tutta la sera con una ragazza dai capelli color mogano. Mentre Clary aveva continuato a bere e parlare con Jace tutta la sera. La sua testa gli martellava ed ebbe un conato di vomito. Si precipitò in bagno sciacquandosi ripetutamente la faccia e buttandosi sotto la doccia. Scese i gradini a due a due ed andò in cucina per fare colazione.

-Buon giorno- disse sbadigliando, erano le 9 del mattino, ma tutti sembravano svegli da ore. Arruffò dolcemente i capelli di Simon, che era già al terzo caffè e si sedette al suo fianco.

Isabelle, anche di prima mattina, era impeccabile. La pelle liscia e chiara entrava in perfetto contrasto con i suoi lunghissimi capelli neri. Clary la fissò per un momento, cercando di capire cosa ci trovasse di così bello Simon. Il suo lato da artista, fremeva dalla voglia di disegnarla, sembrava una di quelle principesse guerriere , che erano capaci di incenerire il mondo intero solo con uno sguardo.

-Ho qualcosa tra i denti?- le chiese Isabelle inarcando un sopracciglio.

Clary arrossì violentemente e distorse lo sguardo.

-No- rispose in fretta Clary prendendo un toast e spalmandoci sopra la marmellata.

-Tu e Jonathan avete piani per questa mattina? I ragazzi mi hanno aggiornato su quanto Magnus vi abbia riferito ieri.- Hodge , in vestaglia, stava leggendo il giornale .

-In realtà non ne ho idea, quando è rientrato io già dormivo.-

-Capisco.-

Clary osservò Alec arrossire , mentre si scambiava messaggi con qualcuno. Clary si sorprese a sorridere ripensando alla scena della sera prima. Alec e Magnus avevano ballato per ore e lei non aveva mai visto lo stregone divertirsi in quel modo.

-A chi scrivi?- domandò Jace avvicinandosi al suo Parabatai.

-A nessuno.- Alec , tempestivamente, abbassò il cellulare e lo nascose nella sua tasca.

-Clary , tra 5 minuti fatti trovare pronta che usciamo.- Jonathan, era entrato, silenzioso come una volpe, in cucina e aveva puntato i suoi occhi neri, in quelli verdi della sorella.

Clary aprì la porta per protestare, ma la richiuse subito. Lo sguardo del fratello non prometteva niente di buono, e poi aveva giurato a se stessa di comportarsi bene verso Jonathan, dopo tutto quello che gli aveva fatto passare. Si alzò di scatto dalla sedia e andò verso le scale che portavano alle camere.

-Vi aspetto tra mezz'ora in biblioteca per la lezione.- disse Hodge ai ragazzi che avevano iniziato a sparecchiare.

Dopo aver camminato per 5 isolati a piedi, Clary iniziava a sentire una certa stanchezza. Jonathan non aveva parlato molto durante il tragitto, ne aveva riferito alla sorella dove stessero andando. Clary non aveva fatto domande, si era limitata a seguirlo e stare in silenzio, mentre il vento freddo di New York le scuoteva i capelli e le faceva venire brividi di freddo.

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