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Il giorno dopo, a scuola

Non sò proprio come conquistare Jeff stasera, non sò dove portarlo. E poi non sò nemmeno che posti sono aperti di notte! Credo proprio che andremo a zonzo per il mio paese.

*driiiin*

-Bene ragazzi, allora per domani voglio che mi scrivete un testo di 200 parole sugli stadi della vita, descrivete bene ogni parte, lavoretto molto semplice ok? Chi non lo fa si prenderà un quattro ed una nota. Fate lo zaino e uscite -

Molto semplice... MOLTO SEMPLICE?! NEANCHE MI RICORDO QUALI SONO GLI "STADI" DELLA VITA!!!
Ugh... Vabeh... Prenderò quattro, non mi interessa. Prendo lo zaino ed esco di scuola per poi mettermi in coda per salire sul pullman, non mi piace quel veicolo: è pieno di studenti che bullizzano ogni singolo primino ed i ragazzi molestano le ragazze. Io sto sempre con il cappuccio sulla testa in modo che non riconoscano che genere sono ed alla fermata mi metto sempre a correre, farei di tutto per non avere quelle loro luride mani addosso.

Arrivo alla fermata ma oggi non mi sono messa a correre, sono troppo stanca. Appena metto il piede sul primo gradino del pullman, mi sento una mano afferrarmi il braccio e non sambra avere l'intenzione di lasciarmi andare:

-Prima di andare voglio sapere chi sei, è dall'inizio dell'anno che non ti fai vedere in faccia. -

Rimango in silenzio e non mi giro. La su voce da uomo mi fa intuire che è uno dell'ultimo anno, forse è stato bocciato più e più volte.

-Allora ti giri o no? -

Un brividi mi passo per la schiena, non potevo parlargli, ma dovevo andare a casa quindi mi faccio coraggio e provo a dirgli di lasciarmi andare.

-l...lasciami...-

-Non ho sentito, alza la voce! -

-Lasci--

Non riesco a finire la frase che sento il finestrino vicino a me rompesi in mille pezzi e vedo un oggetto a me familiare volare da una parte all'altra spaventando ogni singolo srudente su quel pullman.
Il tizio lascia la presa, io non perdo tempo e salto giù dal pullman per poi mettermi a correre fino al portone di casa mia senza mai guardarmi alle spalle.

Appena arrivo a casa corro in camera chiudendo la porta dietro di me, sempre a chiave.

-Jeff? Jeff ci sei? So che si qui rispondi-

Poco dopo aver detto quella frase, il ragazzo si mostra sulla cornice della finestra, inginocchiato come una rana, non aveva il coltello con sè e mi guardava con aria tranquilla:

-cosa c'è? -

-sei stato tu? -

-Non ho tirato nessun coltello!-

-sei stato tu. Ma perchè l'hai fatto?-

-È da giorni che ti seguo e quel tizio non me l'ha mai contata giusta. Non mi è mai piaciuto... Tutto qua. -

-uhu? Non per salvarmi? -

-SALVARTI MA COSA VAI DICENDO? NON LO FAREI MAI! NO! ti sbagli.

È una delle prime volte che lo vedo di persona, ma mi sembra più rosso del solito in viso. Sarò io a farlo arrossire?

-Senti ti va di uscire ora invece che sta notte? -

Chiedo ancora una volta con aria da Fan Girl. Vedo Jeff arrossire ancora più di quanto lo era poco fa:

-di giorno? Ma sei matta? Mi hai visto? Nessuno è abituato a vedere un sorriso bello come in mio, non se ne parla! -

Mi risponde con un tono arrogante, che io non sopporto proprio. Mi giro e prendo una maschera da infermiera dal mio armadio, ce le aveva regalate un'amica di mamma quando io ero ancora piccolina

-Non fare domande sulla sua provenienza, e se ti chiedi perchè è nera... annusala e capirai.-


Dico porgendogli la maschera.

-Ora non hai più scuse ;) -

-Ok... -

Prese la maschera e la indossò senza aggiungere altro.

-Ora vai davanti alla porta e suona il campanello, farò finta che sei un mio amico e che dobbiamo uscire a fare un giro -

Mi fece un cenno con la testa e saltò fuori dalla finestra.

*Riiiiiiiiing*

-È JEFF UN MIO AMICO, ESCO FUORI A FARE UN GIRO CON LUI CIAO! -

Dico mentre scendo le scale.

-Allora dove andiamo?-

Mi chiede con aria annoiata.

-In giro... -

Presi la sua mano e inizio a tirarlo di qua e di là come fosse un carro per fargli vedere tutto il mio piccolo paesino per poi concludere la gita al mio alberi. È un albero E-NOR-ME sul quale qualcuno, ormai morto, ci aveva costruito una casetta bella grande. Ci avevo già fatto un giro prima ed ha una camera da letto, un salotto con caminetto (niente domande grazie), bagno e cucina. Forse quel tipo ci viveva li dentro perchè ci sono mobili da cucina funzionanti. Sfortunatamte non c'è neanche una presa della corrente, ma poco importa. Nessuno aveva mai avuto l'idea di vivere li dopo la morte del tizio, ma a me, questa "leggenda" non mi spaventa. L'ho pulita tutta e ho portato alcuni pezzi d'arredo della mia cameretta come cuscini e coperte; c'è pure una televisione a batterie che ho portato il mese scorso.

-Ma... In che universo siamo scusa... Non è possibile cioé... Guarda che roba! è... Sovrannaturale! -

-Siamo nel nostro universo sul pianeta terra e questa è la mia casa sull'albero costruita da un tizio ormai morto.

Mi giro verso di lui e noto un pezzo di mento spuntare da sotto la maschera, probabilbente era rimasto a bocca aperta.

-tutto ok? -

- Senti... Ecco.. Tu non vivi qui vero? -

-No, però è di mia proprietà. -

-Ecco appunto... Beh...Mi chiedevo se potessi venire a vivere qui visto che non ho una casa...-

-E lo chiedi pure? Certo che puoi!!-

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A Sad Smile [Jeff The Killer X Reader / FF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora