Fai finta che non esista.

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Yoongi si sedette sulla poltrona del salotto, erano le tre del mattino, aveva sempre avuto problemi di sonno, nemmeno i sonniferi erano in grado di stenderlo.

Aveva portato Jimin nella sua stanza e dopo averlo coperto si era piazzato in salotto per diverse ore.

Mentre era intento a fissare il nulla, un fastidioso suono provenì dal pc del più piccolo, appoggiato sul tavolino al centro della stanza.

Sarà una notifica?

Si avvicinò lentamente per poi accenderlo, sullo schermo apparve un avviso che fosse arrivata una mail, proveniva da un azienda lavorativa di Busan, probabilmente quella di dove lavorava Jimin, indeciso se aprirla o meno, iniziò a mangiucchiarsi le unghie.

Al diavolo!

Portò il cursore su 'apri' e diverse parole gli comparvero davanti a gli occhi.

Buonasera Jimin,
Sono felice che tu sia riuscito a concludere il tuo lavoro entro il tempo prestabilito, ho notato che sei migliorato molto e mi congratulo con te, hai svolto il tuo compito nel migliore dei modi.

Yoongi sorrise nel leggere quelle frasi, fu davvero contento, come se fossero destinati a lui quei complimenti.

Sfortunatamente però, non posso più lavorare in questa maniera, il fatto che tu lavori a distanza mi disturba, ma non temere, ho parlato molto bene ad un collega che lavora a Daegu, se non ho capito male, dovresti trovarti lì, hai appuntamento nella sua azienda martedì prossimo, alle tre in punto.
Buona fortuna.

Yoongi non sapeva cosa pensare, in parte Jimin aveva un nuovo lavoro, ma dall'altra era stato licenziato in tronco.
Spense il computer e si risedette sulla poltrona.

Jimin mi ucciderà per aver ficcato il naso nei suoi affari...
Si addormentò dopo circa un oretta.

Il mattino seguente Jimin si stiracchiò provando il dolore del giorno prima raddoppiato, quasi urlò.

Stupido letto!

Si avviò in cucina e, non notando alcun bigliettino, si avviò alla ricerca del maggiore, trovandolo addormentato sul divano, poi puntò lo sguardo sul pc: spento.

Io non l'ho spento.

Si avvicinò e lo accese, non notò nulla di strano, se non il fatto che non avesse ricevuto alcuna risposta dal capo.
Aprì la casella e ne trovò una mandata alle 3.09.
Il suo capo aveva la brutta abitudine di lavorare anche di notte.
Jimin si stranì quando notò che non gli era arrivata alcuna notifica, ma che anzi, l'email fosse stata visualizzata, allora intuì che il maggiore avesse toccato il suo pc e sentì la rabbia crescere.

Come si permette?

Sbuffò e ne lesse velocemente il contenuto, non seppe cosa pensare, fu felice di essersi trovato un nuovo lavoro, solo che non aveva mai sentito parlare di quell'agenzia, sperava solo di non dover ricominciare da capo come un principiante, ma che gli avessero subito assegnato qualcosa di interessante.
Jimin aveva sempre voluto che gli venisse assegnato qualcosa in ambito artistico: la musica, il disegno, il ballo, erano sempre stati argomenti che svolgeva con piacere.

Il più grande biascicò qualcosa nel sonno, per poi aprire lentamente gli occhi e tirare un grosso sbadiglio, infine si stiracchiò e realizzò di non essere solo in stanza.

"Giorno Ji-"

"Chi ti ha detto di toccare il mio computer?"

Yoongi sbuffò, irritato dal fatto che combinasse un nuovo guaio ogni volta.

"Beh ero sveglio e...insomma, non volevo mettere il naso nei tuoi affari...ma il suono della notifica mi aveva attirato, volevo sapere che pensava il tuo capo dell'artic-"

"Si okay. Non toccare più le mie cose, non guardarmi, non parlarmi, fai finta che io non esista."

Yoongi avrebbe voluto dirgli che era troppo bello per essere evitato, sarebbe stata una vera e propria impresa.

"Va bene Jimin. Come vuoi."

"Bene."

Detto questo Jimin si chiuse in camera sua insieme al suo pc ed iniziò a fare delle ricerche sull'azienda. Scoprì che era una delle più grandi di tutta Daegu, lesse un paio di recensioni e si sorprese nel notare che fossero tutte positive, aveva un ottimo resoconto e si ritrovò a ringraziare mentalmente il suo datore di lavoro.
Decise quindi di scrivergli una mail di risposta ed una volta fatto si segnò l'appuntamento della nuova azienda sul calendario e si sdraiò sul letto.

ROOM HATES - The bet | YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora