He holds the gun against my head
I close my eyes and bang I am dead. I know he knows that he's killing me for mercy.
***
Mi ero data appuntamento con Calum e Michael alla solita baracca ma qualcosa mi bloccava, mi faceva venire voglia di tornare a casa e non vedere più nessuno.
Avevo capito capito che il ritrovamento degli origami non era un caso. Qualcuno mi stava tenendo d'occhio e non volevo crederci che fosse Ashton. In prima cosa perché non credevo alla resurrezione miracolosa e anche se fosse stata, il ragazzo che conoscevo, non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
E come seconda cosa, avevo visto il corpo pallido e freddo di Ashton con i miei occhi e le mie braccia avevano coccolato quel corpo immobile un'ultima volta prima che fosse portato via.
Mio malgrado, incrociai il mio amico in giardino, mentre fumava una sigaretta come la mattina stessa.
-Ehi Cal...- salutai avvicinandomi e lui rispose con un mezzo sorriso ed un segno del capo.
Ci dirigemmo assieme alla baracca, sotto la luce fioca del sole che stava iniziando a coprirsi dalle nuvole.
Decisi di restare con i ragazzi tutto il pomeriggio, saltando di proposito le lezioni, pensando che fumare e ascoltare musica sarebbe stata la soluzione migliore ai miei problemi.
E funzionò parecchio bene per i primi quaranta minuti, durante i quali ascoltai Calum suonare e condividevo il fumo assieme a Clifford. I pensieri, per quanto fossero confusi e annebbiati, ricadevano disconnessi ai due ritagli di carta colorata che avevo nello zaino.
Volevo mostrarli ai ragazzi, farmi rassicurare da loro, ma tenni per me tutto quanto. Mi lasciai avvolgere dal silenzio e dai problemi mentre una pioggerellina fissa aveva iniziato a cadere fuori dalla baracca, bagnando l'asfalto delle strade e lasciando nell'aria il tipico odore di pioggia.
Con i minuti della pausa pranzo che passavano veloci, pensai quasi di potermi abbandonare del tutto a quei momenti di tranquillità al canto dei miei amici. Tuttavia, il bussare rapido e acuto della porta, turbò, ponendovi fine, a quell'oasi che mi ero creata attorno.
Calum andò ad aprire parecchio agitato, bofonchiando un "chi osa venire a disturbarci qui". Spalancò la porta e la figura femminile di Eleonor comparve sulla soglia, richiamando tutta la mia attenzione.
Il suo viso era sconvolto e bagnato dalle gocce di pioggia. I capelli zuppi e lo sguardo preoccupato. Aveva tutt'altro che un bel aspetto e questo non fece altro che allarmare sempre di più i miei sensi, che sembravano voler prevedere la tragedia che stava per succedere.
-E' successo un casino... Briellé sta male, tutti in mensa stanno dando di matto! Dovresti venire a vedere, Shimmer.-
Cosa c'entravo io con Briellé? Se quella stupida stava avendo un indigestione per il troppo cibo che ingurgitava, non era un mio problema.
-Non me ne frega un cazzo ti quella cretina, Ele... Sto bene dove sono. Non sono più il capitano, sbrigatevele da sole le vostre faccende.-
Rimasero tutti in silenzio, mentre la bionda sembrava soppesare le prossime parole da dire, come se non volesse ammettere qualcosa. Alla fine comunque cedette.
-Mi ha detto Hemmings di chiamarti.- E questo cambiava le carte in tavola, infatti mi alzai di scatto e senza aspettare gli altri due, attraversai il cortile sotto la pioggia, giungendo in mensa, dove scoprii esser vere le parole della mia sorellastra.
Era il delirio, quel posto. Gli studenti per lo più ammucchiati attorno a qualcosa che non riuscivo a vedere, ma che sembrava attrarre particolarmente la loro attenzione.
Mi guardai attorno, riuscendo a sentire soltanto borbottii confusi e persone che singhiozzavano. Mi feci spazio tra la folla, raggiungendo il cerchio di spettatori che si era andato a formare. Le ragazze della squadra stavano immobili a fissare la scena, alcune con le mani a coprirsi gli occhi in un disperato gesto di orrore e tristezza, di quella disperazione che avevo conosciuto io stessa tempo addietro, quando avevo trovato il corpo freddo di Ashton, privo di vita. Quella disperazione che nasce negli occhi di chi non può più fare nulla e si sente inerme davanti alla vita che lascia un corpo oramai immobile.
E mi sembrò di rivivere tutto per un istante, tanto che ebbi paura di guardare a terra e incontrare nuovamente il riccio che era stato al mio fianco per tantissimo tempo.
Ma a terra, quando ci posai lo sguardo, non c'era Ashton, ma il corpo immobile di una ragazza, Briellé.
Era pallida e della schiuma biancastra le usciva dalla bocca dischiusa. Il corpo era a terra in una posizione innaturale, con un braccio dietro alla schiena e gli occhi rovesciati all'indietro. Sembrava di assistere ad una ripresa di un film dell'orrore, ma l'odore amaro e acre nell'aria era uno schiaffo che ti riportava alla terrible realtà.
Alzai lo sguardo da quel corpo martoriato e incrociai, per la prima volta, uno sguardo freddo e indagatore, che probabilmente non aveva fatto altro che fissarmi da quando avevo fatto la mia comparsa nella mensa.
Hemmings non sembrava afflitto dalla perdita di una sua compagna di scuola, come tutti gli altri e giusto pochi istanti prima di sentire la voce della preside, cercare di riportare l'ordine nella sala, il biondo fece uscire da una tasca della felpa la mano che fino a quel momento era rimasta coperta da occhi indiscreti e che, quando si schiuse, mi lasciò cogliere l'oggetto che stringeva: una farfalla di carta azzurra.
E tutto il mondo mi cadde addosso.
Era lui? Era stato lui?
Dove aveva trovato quell'origami?
Sapevo che non avrei potuto trovare risposte a meno che non me la fossi vista direttamente con il ragazzo. Così, mentre gli altri ragazzi si spostavano per lasciare spazio all'arrivo del personale della scuola, io scansai i loro corpi, permettendomi con difficoltà di attraversare la stanza in cui regnava il panico ed uscire nei corridoi deserti della scuola, correndo dietro ad una figura alta e veloce che ben presto scomparve dietro la porta di un aula scolastica.
Così non mi rimase altro che seguirla ed entrare dopo di lei, nello stesso spazio angusto in cui ricordai di aver avuto la prima conversazione da sola con Luke.

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Paper Cuts
FanfictionAttenzione. La storia contiene scene esplicite e con argomenti forti. Leggere consapevolmente. ※※※ Come quando ti tagli con la carta: la ferita non la vedi ma il dolore lo senti comunque.