3. Jet black heart

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Now I'm holding on for dear life
There's no way that we could rewind

~5 sos

※※※

-Mer, Calmati!- gridò Calum rimproverandomi.

Stavo uscendo di testa, l'arrivo di Luke mi aveva destabilizzato completamente. Era l'ora di pranzo e avevo raggiunto come al solito Cal e Michael nella rimessa.

-No, Cal... Non riesci a capire: tutto questo è un disastro. Luke non porta mai nulla di buono, te l'assicuro. E' come una bomba ad olrologeria che aspetta soltanto di esplodere e quando lo farà, perché lui esplode sempre, mi inonderà di problemi!-

-Mer, perché, tanto per cominciare, non ci spieghi chi diavolo sia 'sto tipo?- fece Michael, seduto sul divano ed intento ad accendersi una sigaretta.

Sospirai pesantemente, sedendomi al suo fianco e poggiando la fronte sulle mani. Avrei voluto tanto sparire in quel momento, sparire da tutti i problemi, sparire dal mondo.

-E' uno che stava alla clinica assime a me, l'anno scorso. Sapevo che dovevono dimetterlo a breve ma mai avrei pensato che si trasferisse proprio qui.- Al ragazzo seduto al mio fianco venne quasi un infarto.

-E' un drogato?- annuii tentendomi il viso nascosto.

-Sì...- alzai il capo e guardai Cal, poggiato al muro, mentre mi osservava, studiandomi. -E sa tutto. Anche di voi due.-

Sentii Michael fare una smorfia e gettarsi sul divano, coprendosi la testa con un cuscino, mentre Calum iniziò a gridare furibondo.

-Cosa!? Mer, ma che cazzo! Come ti è venuto in mente di raccontare tutto al primo che capitava? Se qualcuno scopre i nostri giri siamo fottuti...-

-Lo so Cal, ma non l'ho fatto apposta! E' così che funzionano le terapie di gruppo in quei centri... Se non dici tutto non ti fanno uscire!- cercai di giustificarmi. -Come potevo immaginare che uno di quei tossici pazzoidi uscisse da quel posto e venisse a trovarmi proprio qui?-

Il moro sospirò sconfortato e probabilmente anche terrorizato dalla situazione, mentre Clifford non sembrava dare segni di vita.

-Michael?- chiesi al ragazzo guardandolo con difficoltà.

-Cosa?- mugugnò contro la stoffa del cuscino.

-Devo dirti una cosa...- ammisi torturandomi le mani.

Il ragazzo si scostò di poco il cuscino, quel che bastava per riuscire a vedermi. Guardai anche Calum, che se ne stava appoggiato al muro, con lo sguardo verso il soffitto.

-Il fatto che Lucas sappia quasi tutto su di me, non è la cosa peggiore...-

-Eh?- Calum abbassò lo sguardo su di me. -E cosa può esserci di peggio?-

Il mio viso si corrugò in una smorfia di disappunto, prima di ammettere il mio peccato.

-Me lo sono fatta.-

I due ragazzi iniziarono a lamentarsi rumorosamente. -No, Shimmer, ma cosa cazzo fai...- borbottò Michael portando nuovamente il viso sotto al cuscino.

-E non solo una vola...- Continuai.

Michael rise e con forza mi gettò il cuscino, colpendomi perfettamente. -Sei una ninfomane del cazzo!-

Si alzò gettandosi su di me, afferrandomi per i fianchi e facendo alzare la mia maglietta, fino a scoprire del tutto la mia pancia pallida.

Risi al contatto delle dita del ragazzo che mi facevano il solletico. -Michael, smettila!- gracchiai tirando dei colpi leggeri al ragazzo che mi sovrastava con il suo peso.

Paper CutsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora