Mi sveglio madida di sudore, non è la prima volta. Le ombre sono tornate anche stanotte. ormai come un rito mi torturano e mi levano quel poco di sonno che mi rimane.
Da quando la mia famiglia è morta in quel incidente la mia vita non è più la stessa.
Sono per lo più ricordi di quel giorno o dei momenti seguenti.
Maria continua a dirmi che dovrei dimenticare e convincermi che non è colpa mia, ma se io non avessi fatto vedere quella foto a mio padre questo non sarebbe successo.
Comunque non pensiamoci e crediamo che è stato il malfunzionamento del freno che dicono i meccanici.
Evito di rimanere di più sul letto.
Mi alzo mi faccio velocemente una doccia e mando giù il cappuccino caldo e mi metto lo zaino in spalla mentre uscendo di casa sgranocchio qualche biscotto.
Maria è sotto casa, ormai è abitudine che mi venga a prendere e facciamo la strada da casa mia a scuola. Durante la strada non parliamo molto arriviamo davanti al portone della scuola e ci salutiamo, mentre la vedo allontanarsi verso quella che è una meta ignota suona la campanella di chiusura e il biedello mi spinge dentro quasi volendomi scortare fino in classe, non appena varco la porta vengo accolta dalle condoglianze dei miei professori e dai miei compagni chiedendomi come mai sono tornata ora, in effetti potevo rimanere ancora qualche giorno in lutto senza venire a scuola, ma questo non avrebbe fatto altro che peggiorare il mio rimorso e la mia tristezza, non appena finiscono tutte le smancerie ringrazio e mi metto a sedere nel mio posto infondo all'aula mentre il corso della lezione ritorna alla normalità.
*suona l'ultima campanella*
Appena esco da scuola trovo con sorpresa Maria che mi aspetta, mi avvio quasi saltellando verso di lei e la saluto con un amichevole "ciao, come mai sei qui". lei mi dice semplicemente che voleva tirarmi su di morale e per farmi una sorpresa mi avrebbe portato alla pizzeria sotto casa sua. Non lo mai vista ma a quanto pare non la vedrò mai dato che lei la ritiene non adatta ad una ragazzina di 16 anni, Maria infondo non ritiene affatto che lei sia adatta per me, lei è solo una ragazza di 20 anni, è stata in galera per qualche mese per aver commeso una rapina a mano armata, ma non mi ha voluto veramente raccontare ciò che ha veramente fatto, so che si droga, ma almeno su questo mi ha detto che sono droghe leggere, il fatto è che lei è diventata quel che è per colpa dei suoi genitori e del suo ex ragazzo, che l'hanno costretta a lasciare Milano dopo che hanno scoperto che soffriva di disturbi di personalità e che, secondo uno psicologo, è socialmente pericolosa a causa di un leggero bipolarismo. Ma lei non è così, è bastato solamente il fatto che sia dislessica a farla allonatanare dalla colta famiglia che aveva per ritrovarsi a Palermo, dove in cerca dibsoldi ha compiuto il crimine e si è ritovata sola senza soldi finché non arrivai io 4 anni fa. Con l'aiuto dei miei la tolsi dalla strada e l'aiutammo a prendere una casa in affitto e trovare lavpro in un negozietto in periferia. Poi andò in bancarotta e lei se ne andò per le strade arraggiandosi come poteva finendo in un brutto giro e non chiedendo aiuto. Per pietà o riconoscenza ha continuato a frequentarmi e dopo la morte dei miei ha iniziato ad aiutarmi coi guadagni che aveva a mantenere un livello dignitoso.
Il viaggio prosegue in silenzio e appena arriviamo in pizzeria prendiamo un trancio a testa di pizza e mentre mangiamo discutiamo di come è andata la mia giornata.
-non sopporto quando le persone che non ti calcolano mai appena ti succede qualcosa sono subito li a riempirti di condoglianze fino a farti venire la nausea-dico- sono esseri inutili.-
Guardo Maria assaporare la pizza ai funghi e guardarmi con aria soddisfatta-non ti ho mai visto così incazzata, forza chi è stato sta volta il primo a farti saltare i nervi- dice con tono sarcastico.
-Mariachiara-aggiungo con un tono di amarezza- ma almeno lei è stata l'unica a preoccuparsi della lunga cicatrice che mi copre il viso- Maria appena arriva il camerierevpaga il conto e sia alza chiedendomi sebpoteva accompagnarmi a casa, io annuisco durante la strada continuiamo a parlare della nostra giornata, Maria dice che oggi ha fatto un sacco di soldi con lo spaccio e che se mi va possiamo prenderci una vacanza. Non mu è mai piaciuto che lei usasse i soldi sporchi per me ma non posso rifiutare e le propongo di andare a Lascari, col bel tempo che c'è per ora potremmo affittare una cabina e stare il finesettimana al mare lei annuisce felice e arrivati davanti al portone di casa mia mj chiede - Allora.... domani ti accompagno e ti vengo a prendere cone abbiamo fatto oggi?- ci penso un po su, poi penso che non avevo mai molta compagnia e rispondo - si, così magari inizio a dimenticare-
Lei mi saluta e si avvia per la sua strada mentre io entro in casa e mi butto a capofitto sul letto, per poi realizzare che domani è venerdì e che mi devo mettere a studiare storia per l'ultima interrogazione. Quindi faccio una doccia fredda sto un'ora sui libri per poi fare un giro per le viuzze secondarie della città passo dalla figgitoria e prendo un panino con le pannelle, saltellando qua e la per la città passa un pomeriggio e verso le otto di sera torno a casa, arrostisco una fetta di pollo e mi tuffo a letto a pancia piena e senza pensieri. È la prima notte che passo serena senza le ombre a uccidermi finché la mattina Maria bussa alla porta urlando che si è fatto tardissimo
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Different Light
Teen FictionClara è una ragazza semplice. torturata però dal ricordo atroce della morte della sua famiglia in un incidente stradale, lei è l'unica sopravvissuta. aiutata dalla sua migliore amica Maria. cercherà di farsi una nuova vita trasferendosi in America d...