Capitolo 12

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"Mari, io e Paul usciamo vieni con noi?" " Perché me lo chiedi" "magari cerchiamo di goderci la vacanza dato che tra una settimana ce ne andiamo? " dissi con un tono acido "Non ti permettere di parlarmi con quel tono, ti avverto.... verrò solo per evitare incidenti" nei suoi occhi stava divampando un incendio e la sua voce era minacciosa, si avvicinò a me costringendomi contro un muro, vidi la sua mano trasformarsi in pugno i suoi occhi farsi neri come la pece il suo fiato caldo in faccia "ti prego non farmi del male" dissi con una voce spezzata, troppo tardi... il pugno era partito si fermò a un millimetro dal mio naso, feci un sospiro e mi accasciai a terra la vidi chinarsi su di me e prendermi in braccio, i suoi occhi si erano fatti pieni di luce "cosa ti stavo facendo? Mi dispiace Cla" dimenticavo il bipolarismo e tutti gli altri problemi "per un momento ho temuto il peggio" dissi un po sollevata un po sconcertata, "dai andiamo, Paul ci aspetta insieme a Nicolas?"disse rimettendomi giu "si andiamo"

Ci avventurammo nel centro di New York. Abbiamo stabilito un paio di tappe da visitare nei giorni a venire, da china town a Central Park.

Ci divertiamo molto Paul mi compra un bellissimo bracciale in cuoio con attaccata una C mentre Maria gira felice mano nella mano con Nicolas a loro basta solo questo per essere felici.

Appena torniamo a casa troviamo la zia di Paul che ci avvisa avremmo visite al più presto.

Dopo cena io e Paul ci sediamo sul mio letto e iniziamo a baciarci, ad un certo punto sentiamo i passi di Maria "se ci trova così abbiamo finito di vivere" sussurro a Paul che vede la paura nei miei occhi allora mi prende e mi mette a cavalcioni su di lui poi si alza tenendomi in braccio e mi butta sul letto matrimoniale iniziando a farmi il solletico, io inizio a ridere e a dimenarmi "lasciami, mi fai il solletico" dico tra una risata e l'altra ad un certo punto si spalanca la porta e vedo Maria e Nicolas che ci guardano un po tristi "è già occupato...." dice Nicolas un po rassegnato Paul mi riprende in braccio"tranquillo ce ne stavamo andando" gli molla una pacca sulla spalla e per poco non perde l'equilibrio io mi avvicino a Maria e gli sussuro "mi raccomando... cavalca l'onda" lei sorride e prende per la maglia Nicolas buttandolo sul letto "bene Nicolas Sarkozy, vediamo che sai fare" dice mettendosi su di lui, poi Paul chiude la porta e ci allontaniamo.

Siamo seduti su una panchina che ci baciamo con foga al chiarore di luna "Quindi le cose tra te e Maria si sono chiarite?" Mi chiede "sembra, ma coi problemi che ha cambia umore in continuazione" dico fra un bacio e l'altro "bene sono felice" "pure io" ad un certo punto Paul si stacca " Ma... sei ancora indisposta? " mi chiede un po malizioso "no... ma sai.... dato che non mi puoi obbligare e se lo fai libero la furia di Maria... ti dico che preferisco rimanere qui a baciarti" lo guardo negli occhi " E no, tu ora ti fai scopare, sono in astinenza da troppo ormai" " ohh il cucciolotto non può fare l'amore.... spiegami dove dovremo farlo se per ora sono Maria e Nicolas a farlo?" Gli chiedo, "tranquilla, Paul sa sempre come fare" mi prende e mi porta dietro la casa in una zona buia e dove nessuno può vederci e mi adagia sull'erba fresca si leva la maglia e mi ci fa distendere sopra "visto? E tanto per la cronaca..."prende un preservativo dalla tasca e strappa la confezione coi denti "....è ancora uno!" Un po imbronciata per il fatto che riesce sempre a convincermi a farlo con lui un po felice perché mi mancava pure a me riesco a spogliarmi, lui fa lo stesso, si infila il preservativo ed entra dentro di me, mi scappa un gemito di fastidio, lui sta fermo per lasciarmi riabituare a quella sensazione, ci baciamo qualche minuto poi con mia sorpresa inizia a spingere, molto delicato e gentile quasi non sembra lui "che ti succede? Non ti soddisfo più? " gli chiedo preoccupata "no avevo paura di farti male" dice preoccupato " dai non mi fai male torna quello di prima per favore, a questo ritmo ci va mio nonno" lo incito lui ricomimcia a dare forti e veloci spinte profonde, questo e il mio Paul, aumenta il ritmo e io inizio ad ansimare e ad ogni affondo stringo e strappo l'erba sotto di me, "ti amo" mi sussurra tra un affondo e l'altro, io stringo le ginocchia serrandole intorno ai suoi fianchi, lui aumenta il ritmo, con una mano mi asciuga una lacrima che era scappata fa per fermarsi "con-tinua" dico ormai fuori controllo, lui rallenta per poi ricominciare più velocemente, sto impazzendo, ho completamente perso il controllo Paul mi fa allargare le gambe ancora di più e spinge più in dentro, tocca punti fino ad ora a me sconosciuti e un brivido di piacere mi pervade il corpo "Paul" gli urlo mordendomi il labbro "ti piace là eh?" Dice imprimendo spinte insistenti, io lascio il terreno e conficco le unghia nella schiena di Paul che geme per il dolore "Paul" gli urlo ancora ,da le ultime spinte e mi fa distendere su di lui, gemo sul suo petto sudato mentre lui mi sistema i capelli e mi asciuga qualche lacrima, io poggio la testa sul suo petto e posso sentire il suo cuore che batte all'impazzata. "Ei, non piangere" non mi ero accorta che stavo lacrimando, ma involontariamente, io mi ascigo le lacrime "ho fatto qualcosa che non dovevo?" "No" gli dico ancora affaticata "scusami comunque avevo perso il controllo, solo che farti urlare è praticamente impossibile e mi sono lasciato prendere la mano, stavano per scoprirci" dice un po dispiaciuto" almeno avrebbero visto uno spettacolo magnifico" dico accarezzandogli i pettorali e guardandoli con uno sguardo possessivo, dopo di che crollo in un sonno profondo.

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