Capitolo 10

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Avrò dormito si e no 4 ore che Maria mi sveglia urlandomi nell'orecchio io gli do un colpo e mi alzo, l'aereo è tutto un fermento, stiamo per atterrare.... pochi minuti dopo eccomi nell'auto del cugino di Paul che ci dirigiamo verso la periferia di New York. Il viaggio e veloce e il cugino di Paul, john, fa conoscenza con Maria e Nicolas, fra loro c'è molta vivacità, il clima si fa piccante, "non capisco perché devi disprezzare il mio modo di guadagnare, infondo ho solamente bisogno di soldi e poi.... mi sono rimessa a posto ora lavoro in una pizzeria" "io no accusare te, solo espresso opinione" dice a Maria John e poi guarda interregativo Paul che fa un cenno di approvazione.... "John sta imparando l'italiano, io gli faccio da insegnante quando sono qui" "Si Paul molto bravo, io sto imparando" prima che Maria inizi le sue offese io intervengo "Già.... sei molto bravo, Congratulazioni" il viaggio prosegue in silenzio.

Arrivati a casa, una villetta di periferia con piscina, due piani e i muri molto colorati, ci sistemiamo in camera, una camera per me Maria e Nicolas, Paul ha la sua, è molto carina, ci sono un letto singolo e uno matrimoniale indovinate a chi va il singolo ha le pareti rosso scuro, il soffitto molto alto, un lampadario moderno ma che da una luce molto flebile e due grosse finestre.

Nicolas e Maria si sistemano sul letto matrimoniale io sul singolo, disfiamo le valige e facciamo un giro per la casa, incontriamo i padroni e li salutiamo cordialmente, scendiamobin giardino e i due "piccioncini" se ne vanno in disparte a guardare il tramonto, io mi siedo sul prato accanto a Paul,"dovresti farti una doccia... puzzi" dico tra lo scherzo e lo schifio " ah, Clara, sei tu, si hai ragione forse puzzo un po, ma tu sembri stanca e dovresti andare a letto, tra poco ceniamo, io mi farò la doccia, ma tu... ti farai una bella dormita, hai capito?" "si si... che lagna" dico annoiata, lui mi mette una mano intorno alla vita e mi da un bacio sulla guancia, rimaniamo così fermi fino a quando non ci chiamano per la cena.

"Allora, tu e Paul quando vi siete conosciuti?" il boccone mi rimane a mezz'aria " ehm, bhe..... a scuola, stava cercando di uscire e io che di solito stavo seduta sul tetto l'ho fermato. È rimasto abbagliato dalla mia bellezza"

Rimaniamo a parlare di noi per il resto della serata quando arriva il momento di andare a letto Paul si avvicina e si intufola nella nostra camera, ormai Maria e Nicolas stanno pomiciando da un po ma non fanno caso a noi quindi possiamo pure lasciarci andare un pochino, continuiamo a baciarci , io gli tengo le dita fra i suoi morbidi ricci, Paul mi morde il labbro e io gli tiro i capelli, si è infastidito e di tutta risposta inizia a farmi il solletico, io soffoco le risate per non dare fastidio a quei due, loro spengono la luce e dopo un po li sentiamo dormire profondamente, "è il momento" mi sussurra "non te ne sei accorto? " gli dico "cosa" "sono un po indisposta" gli dico con un sorrisetto sulle labbra "e chi ti dice che voglio farlo, volevo solo un po di passione in più nel bacio... ma se non vuoi me ne vado" "no no aspetta.... rimani con me" gli dico ormai arresa, nei suoi occhi vedo una scintilla e si fionda su di me, facendosi spazio con la lingua nella mia bocca, prendiamo un ritmo costante "Paul" dico ansimando tra un bacio e l'altro "si piccola?" "Ti amo" gli dico, non lo dicevo da troppo avevo bisogno di una conferma, lui mi prende per le cosce e mi sbatte al muro per facilitare la presa, prima che possa ritornare a baciarmi mi guarda negli occhi, quei suoi occhi erano bellissimi, verdi e profondi, ci vedevi l'oceano "ti amo, non posso stare senza di te, quei tuoi occhi cosi sorridenti, la tua splendida risata.... " non posso sentire ed essere consapevole di non poter ricambiare quindi lo bacio, consumando le sue labbra, si stacca dal muro e mi posa sulla scrivania, mi allarga le gambe per farmi stare più comoda ma io mi avvinghio a lui, comincia a baciarmi, la sua lingua si fa spazio nella mia bocca unendosi in una danza con la mia, gli accarezzo i capelli giocando con i suoi riccioli neri, mentre lui mi accarezza la schiena, mi prende in braccio nuovamente e senza staccarsi da me mi porta fuori facendomi sedere a cavalcioni su di lui seduto su un divanetto, l'aria è fresca ma noi siamo abbastanza caldi da non sentire niente, rimaniamo così, fino all'alba a baciarci.....

"Dovremo rifarlo qualche volta" mi sussurra lui " se vuoi appena torniamo a casa ci mettiamo nel nostro angolo di natura e ci godiamo una giornata intera di baci invece che una notte" dico un po assonnata "certo, ora andiamo a letto ok?" Le ultime parole che sento prima di addormentarmi sulla sua spalla

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