Capitolo 5

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Siamo in acqua , Paul mi tiene stretta a se e mi parla dolcemente, io mi affretto a baciarlo quando cala il silenzio, continuo a baciarlo e lui pian piano allenta la presa e inizia ad accarezzarmi la schiena, senza che io me ne accorga sono già mezza nuda tra le sue braccia, fortuna che siamo lontani, comunque mi fermo in fretta "Paul, non siamo ancora pronti, diamoci tempo" lui annuisce ma si mette a baciarmi mentre mi ricompongo, ci avviciniamo molto lentamente alla riva, è gia ora di pranzo, usciamo tutti e 4 andiamo in paese prendiamo una pizza e ci avviamo al bar, la consumiamo li, mentre parliamo allegramente, dopo pranzo io e Paul decidiamo di far visita a suo padre, ci accoglie felice di rivederci insieme, a quanto pare il destino voleva questo, rimaniamo li tutto il pomeriggio mentre probabilmente la storia si ripete per Maria e Nicolas, si fa  sera, avviso Maria che rimarrò da Paul per la notte e andiamo a casa sua, sulla soglia mi ferma "vorrei che tu non te ne andassi mai, vorrei venire a Palermo con te" i miei occhi si inondano di lacrime di gioia, lui apre la porta e io lo tiro per la maglia dentro quella che sembra la sua camera, se voleva convincermi ad andare a letto con lui, c'è riuscito perfettamente, chiudo la porta con un piede e lo butto sul letto, pochi secondi dopo sono su di lui che lo bacio avidamente, lui fa scendere le sue mani lungo la schiena, poi inizia a risalire lungo i fianchi, porta con se la mia maglia, lo lascio fare, mi  basta avere le sue labbra a disposizione, gli levo la maglia e piano piano gli slaccio la cintura, senza fretta, voglio assaporare questo momento, magari lasciarlo agonizzante in attesa che io faccia qualcosa, le mie speranze finiscono quando ribalta la situazione e io mi ritrovo sotto, mi bacia e si allontana

"sei sicura Cla?" "si" si leva i pantaloni rimane in boxer quando si siede sul letto mi fa sedere sulle sue gambe e mi leva i pantaloncini, mi bacia e si distende su di me, faccio scendere i suoi boxer fino a dimenticarmi che siano esistiti, fa lo stesso col mio intimo, si alza e prende un preservativo dal pantalone" è uno solo" mi fa notare " coglione, sapevi che non avrei resistito tanto senza rifarlo un'altra volta" dico ridendo"quante cose sai su di me" chiedo"piu di quanto credi"risponde mentre spacchetta il preservativo, un secondo ed eccolo dentro di me che spinge, non ha perso il suo tocco, forte e veloce, ma anche sensuale e gentile, io invece mi ero dimenticata di cio che si provava, quando accelera il ritmo inizio a gemere, lui mi tappa la bocca con un lungo bacio, siamo li sul suo grande letto, facciamo l'amore per la prima volta dopo 1 anno, ad un certo punto stravolgo la situazione ruoto ed eccomi di nuovo dominante con le mani sul suo petto"vuoi giocare? giochiamo?" dice lui col sorriso sulle labbra, quando già ho preso confidenza e mi muovo con scioltezza mentre lui non esce da me ad un certo punto rotola e cadiamo sul parquet, sono di nuovo sotto, lui si è fermato riprende fiato, gli solletico il fianco, cosa che odia, e ricomincia a spingere, questa volta più forte e veloce, sfiora punti profondi e ad un certo punto devo mordermi un labbro per non urlare di piacere, con le mani gli graffio la schiena e lo imploro di finirla ma lui continua e sono al settimo cielo, in un vortice di emozioni mentre lui imprime spinte forti pesanti veloci

e... penetranti mi scappa un urlo seguito da un gemito, gli occhi mi si colmano di lacrime,solo quando ho subito serie scariche di piacere misto a un po di dolore che mi accorgo di avergli ridotto la schiena a sangue e di aver urlato mentre godevo, si perché non mi stanco mai di lui, che allento la presa e gli sistemo i capelli sudati, sembra calmarsi ma rimane sempre a spingere lentamente mentre i nostri respiri si sincronizzano, le ultime scariche di piacere attraversano il nostro corpo, esce lentamente da me ruota e mi lascia accasciata su di lui distesi sul pavimento, il suo respiro caldo mi arriva in faccia rimaniamo così, imperlati di sudore per un po, "piangevi prima, ti ho per caso fatto male" dice spezzando il silenzio "no ero al culmine della felicità mi sembrava di toccare il cielo con un dito, godevo in quel momento, solo che tutto in una volta mi ha provocato un po di dolore, ma lo rifarei subito se potessi, mi sei mancato, ti amo" dico.

Ci addormentiamo li e ci svegliamo piuttosto tardi ci vestiamo e torniamo in spiaggia, li Maria e Nicolas ci prendono in disparte pronti a chiedere informazioni, io porto Maria lontano e sedute sulla sabbia cerchiamo modo di incominciare a parlare.

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