Prologo

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La notte è così buia, ma io ci vivo nel buio. Al giorno d'oggi, non so più cosa aspettarmi, avrei bisogno di uno sprint; infondo, non ho nulla da perdere. Da quando è nata, i miei genitori hanno sempre preferito mia sorella a me, considerandola "la migliore". In fin dei conti, non ha mai smesso di copiarmi. La scuola va come deve andare, i miei voti sono nella media, niente amici, niente bulli, solo solitudine. L'unico amico che avevo è sparito dopo essersi trasferito.

Sospiro.
Fa freddo, è già dicembre qui.
Mi alzo e prendo una felpa dal mio armadio, mettendomela addosso. Scendo le scale, ho bisogno di un bicchiere d'acqua.
La televisione è accesa, mia sorella si è scordata di spegnerla? Alzo gli occhi al cielo e butto giù la mia bevanda non facendo caso al telegiornale della mezzanotte che parla di un omicidio.
Spengo e torno in stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi corico sul caldo e confortevole letto che possiedo, il mio respiro accelera.
La porta del mio armadio si apre: un uomo alto e con una maschera da coniglio sbuca fuori ed io non credo di provare la paura necessaria per urlare.
«Ciao honey.» dice.
La sua voce pare roca, ma soave e melodica.
Non rispondo, ma mi siedo a gambe incrociate.
«Il gatto ti ha mangiato la lingua splendore?» continua, avvicinandosi.
Qualcosa nella sua mano riflette la luce che entra dalla finestra; un coltello?
Ecco lo sprint di cui parlavo.
«Mh, non credo, vuoi vederla?» dico secca.
Ho il presentimento che si stia divertendo.
«Perché invece non facciamo un gioco?» propone, mettendosi una mano sulla nuca.
«Non sono un'amante di questo genere di cose, ma per te potrei fare un'eccezione.» mormoro.
Ridacchia e «Mi piaci.» dice.
Dal taschino interno della giacca tira fuori una bomboletta e un forte aroma di menta mi invade le narici.

Bye bye casa dolce casa.

Killer. -Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora