Prendo l'ascensore per raggiungere l'attico. Quando le porte si aprono io sono davanti ad uno spettacolo paradisiaco: le pareti sono quasi interamente fatte di sole finestre e da qua si vede tutta Seoul, intorno a me ci sono dei divani, console, mensole interamente ricoperte di premi, sulla sinistra vedo una sala da ballo, più infondo una da registrazione.
Sono così colpita da ciò che mi circonda che nemmeno mi accorgo di avere un coniglio davanti a me.
«Finalmente.» mormora.
Mi mette una mano sulla schiena e iniziamo a camminare verso la grande tavolata.
Si schiarisce violentemente la voce, facendo ricomporre immediatamente tutti gli altri.
«Lei è Sara, la nostra nuova schiava. Sara loro...» non gli do il tempo di continuare.
«Io non ci crederei tanto.» m'intrometto.
Tutte le maschere si girano verso di me.
«Che stai dicendo?» dice il coniglio, con tono nervoso.
«Te l'ho già detto. Se mi hai portata qua per farti da schiava meglio se mi uccidi. Non farò da schiava a te e tantomeno ai tuoi amici.» concludo.
Una risata blocca il mio compagno che stava per farmi una sfuriata.
«Novellino, te la sei scelta difficile eh?» dice un ragazzo di grossa stazza, con la maschera da Anonymus.
Il coniglio sospira.
«Sara, loro sono i miei compagni: l'alieno è V, il maiale è Hope, l'Anonymus è RM, Saw L'enigmista è Agust D, quello con la maschera bianca è S e, il clown, è Park.» dice.
«Okay...e tu, chi sei coniglio?» chiedo.
«Jk, chiamami Jk.» risponde.
Annuisco e mi siedo capotavola, con ai lati V e Agust D e davanti Jk.
Il mio cibo è già stato sistemato a tavola e ognuno si serve commentando il buon gusto.
Non credo che sappiano che l'ho preparato io.
Lo assaggio e, effettivamente, non è niente male.
I due ragazzi accanto a me aprono un discorso e mi mettono in mezzo, così inizio a fare conoscenza con i miei carissimi rapitori.
Credo che Jk sia l'unico antipatico e decisamente superficiale, oltre ad essere un grandissimo stronzo e maniaco di possessione, poiché gli altri sono tutti simpatici e mi diverto a passare del tempo con loro.
A fine cena, ci accomodiamo sui divani ai lati della stanza, mentre sorseggiamo della Tequila. Non sono un'amante dell'alcol, me qualche volta è d'obbligo.
I ragazzi non mi escludono mai dai loro discorsi e s'interessano alla mia vita e a cosa di facevo prima di venire qui, stupendosi quando ho iniziato a parlare dei miei voti alti al liceo scientifico.
«Puntavi alla borsa di studio?» mi chiede Hope.
«Uhm, si. Mi sarebbe piaciuto trasferirmi. Detesto Londra.» rispondo.
«Wo, frena. Come detesti Londra?» chiede S, sconcertato.
«Vivo nella stessa casa da diciassette anni e mezzo, conosco le stesse persone dagli medesimi anni e sono stanca di frequentare sempre la stessa caffetteria, sempre lo stesso ristorante, sempre gli stessi centri commerciali e di vedere sempre le stesse cose. Londra è bellissima, ma dopo diciassette anni voglio vedere qualcosa di diverso.» rispondo.
Nessuno ribatte contro il mio racconto, ma bensì credo mi capiscano:
la mia vita era monotona, ora mi sento finalmente bene, anche se ho la constante sensazione di essere in pericolo.
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Killer. -Jeon Jungkook
FanfictionDove un serial killer rapisce una ragazza senza accorgersi di amarla. »Inizio storia 19.10.18