14 - Avengers Tower

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Il mattino arrivò presto, e causa l'agitazione che mi opprimeva dalla chiacchierata con Loki la sera prima dormii poco e male.

Avevamo parlato, ci eravamo chiariti e tutto il resto, però non mi sentivo ancora tranquilla. Ero in ansia come poche volte ero stata: le complicanze dell'essere innamorata.
Temevo che Loki si sarebbe nuovamente sentito ferito in futuro, che nuovamente avrebbe dubitato di me. Non mi faceva paura litigare con lui, ma la minaccia che uscisse dalla mia vita mi opprimeva, lasciandomi con un mal di testa snervante e un'aritmia non da poco.

Se poi ci aggiungevo il rischio che le mie reali origini venissero scoperte, la paranoia era assicurata.

Fu più o meno con questi pensieri che trascinai assonnata i piedi lungo il tragitto fino all'entrata, sbadigliando in modo indecoroso e pettinandomi i capelli come meglio potevo con le dita, soffiando irritata a ogni nodo che incontravo e che, nel tentativo di sciogliere, mi tirava dolendomi.

Avevo l'aria di chi non desidera altro che farsi trascinare a terra dalla gravità, comportamento che i più notarono. Erano quasi tutti lì ad aspettare, mancavano solo Bobby e John, che probabilmente non erano riusciti ad addormentarsi ieri sera per l'eccitazione e si erano svegliati tardi.

Abbandonai la valigia al suolo, che cadde con un sentito tonfo, e presi il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans.
Erano solo le sette e mezza, ma tutti sembravano riposati e carichi, anche gli uomini in divisa che erano venuti a prenderci e che ci avrebbero scortati fino alla Avengers Tower. Se avevano delle occhiaie, erano ben nascoste dietro i loro occhiali da sole.

Sbadigliai ancora, coprendomi stavolta la bocca con la mano.
Guardandomi in giro vidi Santo e Cessily discutere tra loro a bassa voce, e mi chiesi se fossero informazioni riservate al loro team o se invece comprendevano che di prima mattina era più gradevole un tono di voce basso.

Kitty invece era seduta sotto alla finestra a sinistra, posta a un paio di metri dalla porta; era appoggiata al termosifone e teneva gli occhi chiusi, anche lei assonnata.

-Nottata lunga?- le domandai andando a sedermi accanto a lei rilassandomi al gradevole tepore prodotto dal termosifone.

Lei annuì, ancora preda del sonno.

-Buonanotte fiorellino.- cantilenai come una sveglia floreale che ricordavo di aver visto in un film.

Abbozzò un sorriso e girò la testa verso di me, socchiudendo gli occhi.
-Neanche tu sei messa tanto bene. Hai delle occhiaie...-

-Ne sono consapevole.- ammisi con un sospiro. -Prima tu.- la incoraggiai a svelarmi la causa della sua sonnolenza.

-Sono rimasta a messaggiare fino alle quattro con un ragazzo. Non è di qui, perciò il fuso orario è diverso.-

-Uuuh, questa sì che è una notiziona.- gongolai allegramente accennando a un filo di vitalità.

-E tu invece?-

-Ho... discusso col mio ragazzo.- risposi biascicando, alla ricerca della spiegazione più semplice.

-Davvero? Luka sembra un ragazzo così gentile...- commentò aprendo totalmente gli occhi e rivolgendomi la sua completa attenzione.

-Lo è, ma resta pur sempre un maschio.- ribattei ridacchiando, pensando a quanto fosse assurdo parlare di Loki chiamandolo Luka. -E comunque abbiamo già risolto.- aggiunsi con un sorriso.

Innamorata per caso - LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora