13 - Giochi pericolosi, parte 2

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-Ben fatto ragazzi.-

-Si ok, ma ora posso andare ad asciugarmi? Non che John sia stato inutile, ma ho bisogno di cambiarmi e magari farmi una doccia.- asserii stufa di sentire i vestiti bagnati a contatto con la pelle. John mi aveva aiutata un po', ma non era comunque abbastanza.

-D'accordo, ma cerca di fare in fretta. Il professore vorrebbe parlarti.- acconsentì Scott, che aveva supervisionato l'esercitazione del pomeriggio.

Un gioco banale come ruba bandiera può diventare molto di più se coinvolti adolescenti mutanti, e comunque era stato divertente, se non tenuto conto del tuffo nel ruscello.

Per lo meno avevo conquistato la bandiera e fatto vincere la mia squadra.

-Aspetta!- mi fermò Cessily prima che uscissi dall'aula nella quale ci eravamo riuniti.

-Ti sei già scusata mille volte. Sul serio, è tutto a posto. È stato un incidente, io sto bene, quindi basta chiedere scusa.- la precedetti prima che dicesse quanto le dispiacesse un'altra volta.

Lei annuì, ma leggevo il rimorso sul suo volto.

-Tanto lo sai che non te la lascerò passare liscia.- dichiarai incamminandomi fuori dall'aula, facendola sorridere.

Sorridi finché puoi, perché tanto mi vendicherò, poco ma sicuro.

Ah sì? E cosa farai, le taglierai i capelli nel sonno?

Non è mica Sif, e poi non credo funzionerebbe. Una torta in faccia penso basterà, replicai ridacchiando. Comunque è meglio se limitiamo le nostre chiacchierate. Non che mi dispiacciano, ma il professore vuole vedermi e probabilmente mi sta già controllando. Lo sai bene che è un telepate estremamente potente.

Tranquilla, la mia magia è più forte dei poteri di quel vecchio.

Se ti sentisse... lo so che non abbiamo modo di vederci spesso, ma non possiamo rischiare di farci scoprire, soprattutto quando sono qui. Non che dubiti di te, sia chiaro, ma il rischio rimane. Non voglio che ci scoprano.

Ti vergogni?

No, assolutamente no! Ma cosa penserebbero se scoprissero che ho mentito per tutto questo tempo?

All'inizio non lo sapevi nemmeno tu. Potresti semplicemente fingerti sorpresa, mentire di nuovo. Non a caso hai me come maestro.

Sospirai. Lo so Loki, ma ho paura. E se tutto finisse male?

E se invece finisse bene?

Non gli risposi.
Ormai ero arrivata in camera mia, entrai e preparai dei vestiti asciutti sul letto, dopodiché mi feci una doccia. Restai a pensare sotto il getto dell'acqua a lungo. Certo, non mi sarebbe dispiaciuto dire la verità, mostrare che non ero una mutante ma una mezza aliena, che il mio fidanzato non era per niente italiano e che sì, era un figo pazzesco ma che purtroppo era in prigione, ad anni luce di distanza.

Appoggiai la testa sulla porta in vetro della doccia, fermandomi ad ascoltare il rumore dell'acqua scorrere, appannando il vetro con nubi di vapore che rilasciavo ad ogni sospiro.

Stavo giocando col fuoco.
Da quando tutta questa storia era iniziata, non avevo fatto altro che mentire. La mia vita era cambiata drasticamente da quando avevo incontrato Loki; non lo rimpiangevo affatto, ma mi chiedevo cosa sarebbe accaduto se le nostre strade non si fossero incrociate quel giorno.

Lo amavo da morire, e probabilmente non avrei mai trovato l'amore se non ci fosse stato lui, ma non ero sicura di ciò che era seguito.

Stavo mettendo la mia famiglia da parte solo per inseguire un sogno. Ti dicono sempre di seguire il tuo cuore, e per una volta lo avevo fatto, ma non sapevo se avessi fatto bene.

Innamorata per caso - LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora