Capitolo 10

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Sento la presenza dell'auto proprio davanti a noi e così alzo la testa.

«Cameron!» mi esce quasi come un urlo.

Mi è sembrato di vedere l'acqua nel deserto (o forse per me, di vedere la pizza dopo un giorno di digiuno!)

«Ehi, ma che succede qui? È tutto ok?»

Mio fratello biascica qualcosa di incomprensibile e io spiego tutto a Cameron.

«Non preoccuparti vi accompagno a casa io, andiamo.»

«Aspetta c'è un altro problema... stasera abbiamo preso la macchina di mio padre per venire qui e se la lasciassimo qui domattina succederebbe un casino! E dovrei anche spiegare tutto io, visto che dubito James ricorderà qualcosa.» dico guardando in che stato si trova mio fratello.

«Beh, allora guiderò la vostra macchina» e si allontana per sistemare meglio la sua.

«E tu come farai a tornare?» gli urlo dietro

«In qualche modo farò tranquilla.» mi urla di rimando.

Torno verso James e lo vedo barcollare verso una figura che non riesco bene a definire, ma prima che mi renda conto di chi si tratti, James gli sferra un pugno dritto alla mascella.
Alla faccia del “non si regge in piedi”!
Ma che diamine?

«James ma che cavolo fai? Tu non sei normale!» urlo avvicinandomi

Lo sconosciuto spinge James in segno di difesa proprio mentre sto arrivando e quest'ultimo atterra proprio ai miei piedi e fa di tutto per rialzarsi. Lo tengo per le spalle.

«James mi spieghi che cazzo fai? Non pensi di aver fatto già troppi casini per stasera? Calmati, fallo almeno per me. Non vedi come mi fai stare?»

«Ma quel coglione ti stava fissando il culo!» dice con tono furioso.

Ma che dice?

«Ma che dici?»

«É così. Gran figlio di puttana.»

Il tizio a quelle parole “poco carine” viene di nuovo verso la nostra direzione, così gli vado incontro a supplicarlo di andare via perché mio fratello non è in se (o forse sì). Per fortuna riesco a fare ragionare almeno lui e si allontana proprio nel momento in cui Cameron torna.

«Chi era quello?»

«Quello chi?» chiedo con finta innocenza

Ho già detto che sono una frana a mentire?

«Come chi? Il tizio con cui stavi parlando fino a due secondi fa?»

«Aah quel tizio... beh io non lo so.»

«Che c'è hai un ammiratore segreto e non vuoi dirmelo?»

«Come? Ma sei impazzito? No. Dai andiamo.»

Mi metto a frugare nelle tasche di James nella speranza di cambiare discorso e prendo le chiavi dell'auto, la apro e cerco di far salire James nel lato passeggero, ma non mi è per niente di aiuto. Cameron mi vede in difficoltà e mi raggiunge.

«Aspetta bambina, come pretendi di riuscire a muovere il triplo del tuo peso con quelle braccina che ti ritrovi? Dovresti metterti un po’ in forze. Proviamo nei sedili posteriori.» dice e, mentre con un solo braccio sostiene James, con l'altro apre la portiera.

Io? Io niente, mi sto semplicemente godendo la scena dei suoi muscoli a lavoro.

Patetica. PATETICA più di prima.

«Comunque, tanto per essere chiari, NON SONO UNA BAMBINA.» dico salendo in macchina

«Dimostramelo.» dice con uno sguardo di sfida

Indifference ~ amore complicato #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora