I giorni successivi passarono in fretta essendo i primi di puro e totale relax. Ho ignorato tutti i messaggi ricevuti dei quali il mittente, della maggior parte, era David. Ho anche abbandonato la palestra prima del previsto e ormai ricomincerò a frequentarla dopo le festività.
Così ho avuto modo di dedicarmi alla mia vera passione: divano, cibo, libri. Tanti libri. Ho letto fino a farmi bruciare gli occhi, quando entro nel mio "mondo lettura" non riesco a fermarmi facilmente.Oggi è la vigilia di Natale e come da tradizione, dopo aver cenato ognuno con la propria famiglia, parteciperemo alla cerimonia di mezzanotte in chiesa.
Una delle cose che non mi fa amare le feste come dovrei, è il fatto di non avere una famiglia numerosa e quindi non cambia quasi nulla per me che sia il 25 dicembre o il 25 marzo.
L'unica cosa positiva è che la mia adorata nonnina si trasferisce da noi e ciò significa: avvocato difensore sempre pronto a stare dalla mia parte, coccole assicurate e cibo in quantità industriale sempre pronto. In pratica, non c'è nulla di meglio!Come promesso, mi sono organizzata con i miei amici proprio per questa sera, così passeremo la serata insieme e poi andremo a messa. Essendo un paese di montagna, le temperature sono davvero basse e fuori si congela, così opto per dei semplici jeans aderenti e un maglioncino ai quali abbino il mio bel cappotto nero che saprà tenermi al calduccio! Mi trucco soltanto gli occhi con della matita nera e un po' di mascara e lascio i capelli mossi naturali. Metto delle décolleté nere per rendere il look più elegante vista la situazione e anche perché, paradossalmente, adoro i tacchi! I tacchi e la matita nera sono le uniche "cose femminili" di cui non posso fare a meno. Il resto è indifferente...
«James come sto?»
Chiedo consiglio a mio fratello che mi squadra letteralmente dalla testa ai piedi per poi uscirsene con un:
«Male, cambiati.»
«Bene, allora vuol dire che possiamo andare! Mi daresti un passaggio?»
Mi guarda male e poi scuote la testa in segno di resa.
«Certo, andiamo.»
Ormai conosco mio fratello come le mie tasche, dire che è geloso di me è riduttivo. Per questo motivo quando mi dice di cambiarmi, vuol dire che gli abiti che indosso mi stanno bene! Non posso fare a meno di pensare che solo dopodomani partirà e solo il pensiero mi mette di cattivo umore, tanto che non mi rendo nemmeno conto che siamo arrivati e mio fratello aspetta solo che scenda dalla macchina.
«Joy tutto bene?»
«Sì, sì, allora io vado grazie!» dico tutto d'un fiato, precipitandomi fuori dall'auto.
Non voglio rovinargli un momento così bello più di quanto non lo abbia già fatto, facendolo sentire in colpa.
Raggiungo i miei amici ed entriamo in un locale perché fuori fa davvero freddo. L'impatto con l'interno è davvero piacevole, così ci accomodiamo e ordiniamo qualcosa da bere.«Ragazzi, ma ricordate di quella volta in cui abbiamo fatto credere al prof che stesse parlando al telefono con la madre di Alexia, mentre in realtà stava parlando con Joy?»
Henry comincia a ricordare la volta in cui, non so come, ma ho fatto credere al mitico prof di impianti che io fossi la madre di Alexia e che avessi assolutamente bisogno di un permesso per tutto il gruppo perché eravamo invitati ad una laurea! Non so come abbia fatto a non capire che in realtà stavo solo chiusa nel bagno della scuola a parlare con lui con una voce strana.
Quante risate e quante avventure da quando conosco i miei amici, la mia vita è cambiata radicalmente. Adesso ho da raccontare anche qualcosa che ho vissuto, e non solo qualcosa che ho letto.
La serata trascorre tranquilla, tra risate dovute ad altri ricordi di aneddoti tra i banchi di scuola e le solite battute che Henry e Alexia amano scambiarsi, a volte finiscono per litigare davvero mentre noi quasi soffochiamo per le risate!
A parte qualche momento di tristezza dovuto alla mia mente che vagava al pensiero della partenza di James e a volte anche a David, è andato tutto bene.
David... devo trovare un modo per dirgli tutta la verità.
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Indifference ~ amore complicato #wattys2019
Roman d'amour«Ciao bambina» giro di scatto la testa «Scusa, non volevo spaventarti. Cosa ci fai qui tutta sola?» ma io non mi sono spaventata perché ero da sola, ho sperato di avere le allucinazioni e invece era davvero lui. «Vediamo le possibili ipotesi su ciò...