4 MAT

3K 120 4
                                    

Continuo a pensare a lei. Mi ha fatto una specie di incantesimo.

Quando lunedì sera sono tornato a casa mio padre si stava spostando dal divano al letto.

Anche se era mezzo addormentato mi ha lanciato un'occhiata che mi ha fatto chiaramente capire che lui sa. Gli è bastato guardarmi per sapere che qualcosa è successo dentro di me.

Sono tre giorni che ci penso. Martedì sono tornato in quel bar. Volevo vederla, capire se non mi fossi fatto una strana illusione e se per caso in realtà non avessi scambiato un cesso per un trono. Ma proprio no, è bella veramente! Cioè, non so come dirlo: ha qualcosa che nessun'altra ha, ok? Mettiamola così. Almeno per me, ovvio. E per il suo ragazzo, a quanto pare. Chi diavolo è? Ok, lo ammetto, volevo vedere se beccavo anche lui. Magari la va a prendere a fine turno, oppure passa a trovarla o le fa la telefonata della buonanotte. Ma non c'è stato segno di vita.

Ieri sera ho tentato con un banale "come va?", ma mi sono sentito uno stupido. Insomma non la conosco e lei non conosce me, di cosa parliamo? Che cosa le dico? Vorrei trovare le parole per rompere il ghiaccio, qualcosa che mi faccia ancora sentire la sua risata o che catturi i suoi occhi nei miei. Ma il mio cervello si spegne una volta che varco la soglia di quel posto. Sono rimasto due sere lì, seduto a sorseggiare la mia birra, e intanto la guardavo. Ovvio, cercavo di non farmi beccare. Non voglio mica che mi scambi per un maniaco sessuale o per uno stalker. Devo avvicinarmi, non farmi cacciare a calci nel sedere.

So già che anche stasera andrò lì. Non posso farne a meno. La devo vedere.

Accendo Facebook, e rimango a fissare la tastiera. Ele. Non so neanche il suo cognome e non mi va di chiederlo a Botte, non c'è bisogno che sappia che sono ridotto in questo stato.

Un messaggio:

"Ciao Mat! Ci sei anche tu domani sera?". È Lisa. Per un attimo sono tentato di non rispondere.

"Al compleanno di Mirko", continua lei. Questo cavolo di compleanno comincia a darmi sui nervi!

"Credo di si", rispondo, nella speranza che la ragazza si trovi altro da fare. Poi mi viene un'idea. Apro il profilo di Botte e mi metto a cercare sui suoi contatti. Forse ci sarà! E infatti, eccola!!

Guardo quella piccola fotografia per secondi interminabili e alla fine mi decido a cliccare sul suo profilo. Ovviamente è tutto riservato. Dovrei chiederle l'amicizia, ma non me la sento. Non ho il coraggio di scambiare due frasi qualsiasi con lei di persona, che figura farei a chiederle l'amicizia? E se poi non l'accetta? Sto cominciando a ragionare come una femminuccia.

Una sola cartella di fotografie è accessibile e ci clicco sopra. Sono solo dieci foto. Il cuore inizia a battere più veloce. C'è un primo piano di lei, bellissima. I capelli ramati, lunghi e spettinati dal vento; gli occhi nocciola appena stretti per la troppa luce solare. È una foto spontanea, fatta all'improvviso, non c'è posa. Ha un sorriso dolcissimo. Nelle altre foto ci sono un paio di ragazze, forse compagne di scuola, con borse giganti da dove spuntano fascicoli di fotocopie. Io e la scuola non siamo mai andati d'accordo, proprio non mi è mai piaciuta. Una cosa che ci distanzia parecchio.

"Ci sono anche io domani, che ne dici di passarmi a prendere, così andiamo insieme?". Ancora Lisa.

"No, credo che ci vedremo direttamente là", taglio corto. Mi sento un'idiota. Lisa mi sbava letteralmente dietro e non fa niente per nasconderlo. Potrei averla su un vassoio d'argento e fino a lunedì pomeriggio ci avevo fatto un pensierino. Ma ora la mia attenzione è altrove. Sto proprio rincoglionendo!

Ad un certo punto il mondo crolla. Letteralmente. Credo di aver assunto l'espressione da idiota con la bocca aperta e il fumo nelle orecchie. Nell'ultima foto Ele è con un ragazzo. Dev'essere Lui, per forza. Capelli neri con taglio da sfigato e spessi occhiali da secchione. Ha anche i brufoli da pubertà ritardata. Insomma è un cesso! Eppure sta con lei. Dai ma che diavolo...!

Spengo il computer, anche se vorrei sbatterlo al muro e mi stropiccio la faccia. Adesso sono incazzato. Lo so che non ho motivo, ma lo sono. Te la sei cercata, bello, mi dico. Sì, è vero. Sono un masochista. Ma non starò di certo qua a piangermi addosso come una donnicciola. No, signore. Ho una reputazione da mantenere.

Tanto per cominciare stasera non andrò in quello stupido bar. Sì, ho deciso. Tanto lei non se ne accorgerà neanche. Secondo, adesso chiamo subito il mio amico Elias e sloggio da qui. Lei ha la sua vita e io non centro niente.

Giusto?

IL CONFINE DI UN ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora