Ero tornata a casa pensosa, non sapevo a cosa pensare: era la prima volta che Dean si comportava in maniera anomala, sapevo che a lui non piaceva Gary, ma definirlo uno squalo mi sembrava un azzardo. Se lavorava per lui, come poteva anche solo accettare quel suo lato caratteriale? Non sapevo perché ma quell'affermazione mi sembrava che fosse decisamente fuori posto.
Forse ero io, forse era Dean che stava cercando di proteggermi da una persona che considerava poco degna del mio affetto, ma non doveva preoccuparsi di me. Non in quel modo, non urlandomi contro e rendersi conto solo dopo che si era comportato come un vero cretino. Non lo riconoscevo, non riuscivo a capacitarmi del fatto che lui fosse stato così egoista - sebbene le sue intenzioni fossero buone - o forse io ad essere così cieca. Lavai le stoviglie che avevo con me con aria pensosa, tornavo con la mente a quella discussione cretina che mio fratello aveva imbastito e quasi mi convinsi che era colpa mia. "Non dovevo andare lì" mi dissi, sospirando profondamente.
Mi ricordai del mio cellulare solo in quel momento, così lo presi dalla borsa e notai che c'erano due telefonate perse di Gary, alcuni messaggi sempre da parte sua, che si era preoccupato per me e lo rassicurai.
Grazie per il pranzo, sei stata gentile con me e mi chiedevo se posso venire a casa tua, a trovarti stasera appena stacco dal lavoro. Non so se riuscirò a portarti a cena per ricambiare, però.
Guardai il telefono con un sorriso. La risposta, da parte mia, era ovvia:
Ma certo, vieni pure per le 19. Ti farò trovare la cena pronta, se vorrai fermarti da me porta almeno lo spazzolino.
Se me lo chiedi così, mi fermerò volentieri. Mi porterò un cambio di vestiti per domani, voglio rimanere il più a lungo possibile con te.
Arrossii, pensando al fatto che avevamo portato la nostra relazione su un altro livello e pensai che Dean non ne sarebbe stato così contento; tanto che mi chiesi, se il secondogenito della famiglia, mi stesse odiando. Non riuscivo a smettere di pensare al fatto che stavo facendo di tutto per vivere la mia vita, ignorando volutamente i sentimenti di Dean, ma mi rattristava terribilmente il fatto che mio fratello non fosse contento.
Presi le chiavi della mini, salii in macchina quando ricevetti un messaggio da mio fratello, che si scusava per la scenata e che mi chiese di passare a casa sua l'indomani. Non gli risposi, ma sapevo che dopo la chiacchierata con Luke, gli avrei detto che sarei passata, era pur sempre mio fratello maggiore e gli volevo bene. Non ero legata a Dean come lo ero con Ethan, ma volevo avere un rapporto disteso e sereno con mio fratello, ce lo meritavamo entrambi.
Quando arrivai davanti alla casa di Luke, non sapevo come spiegare cosa stava succedendo, in maniera chiara. Bussai con gesto meccanico alla porta di ingresso, ancora pensando al fatto che probabilmente mi stavo fasciando la testa ancora prima di romperla, quando la porta si aprì. Eccezionalmente Luke non fece il solito gioco degli indovinelli, ma mi sorrideva con fare allegro.
«Bentornata.» disse facendomi spazio e abbracciandomi quando varcai la soglia di casa sua. Mi sentii sparire in quell'abbraccio e scoprii di averne bisogno, respirai profondamente.
«Scusa.» tentai di esordire, ma la risposta di Luke non si fece attendere.
«Abbracciami e taci. Parliamo dopo. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Mi sei mancata.» disse con un tono che non ammetteva repliche
Luke c'era sempre stato per me e in parte mi sentivo in colpa di metterlo in mezzo a questa faccenda, ma mi sentivo un po' persa. Se dovevo dirla tutta, non mi sentivo nemmeno al 100%, non ero mai stata una persona insicura, ma non riuscivo a capire perché tutta la situazione mi destabilizzava. Quando mi staccai, Luke mi guardò seriamente e il labbro superiore si incurvò in un sorriso.
STAI LEGGENDO
Contro ogni probabilità #wattys2019 [Da Revisionare]
RomanceHelen, quarta figlia di Stephen ed Elizabeth, ed unica ragazza dopo tre fratelli maschi, è una scrittrice affermata. Vive in un suo appartamento in una cittadina, Brightway. Un giorno si scontra con Gary, un affascinante avvocato, senza riconoscerlo...