Capitolo 15

2.1K 59 3
                                    

Un rumore inconsueto mi svegliò: era la sveglia di Gary, puntata alle sette del mattino, rumore che si era interrotto rapidamente. Sapevo che doveva partire con un discreto anticipo, dato che si era fermato a dormire a casa mia. Rimasi abbracciata a lui, guardandolo dormire e aveva un'aria così pacifica e dolce, che avrei potuto rimanere a fissarlo liberamente tutto il giorno. La sveglia suonò nuovamente e Gary alla fine aprì gli occhi, girandosi sul fianco, per poi baciarmi dolcemente. Preparò lui la colazione, pancake con sciroppo d'acero, dopo aver guardato con attenzione ciò che avevo in frigo e mi resi conto che mia madre aveva ragione: dovevo davvero iniziare a fare una spesa degna di tale nome, soprattutto se la mia nuova routine comprendeva Gary che gironzolava in casa mia. Io mi dedicai al caffè e me ne versai una tazza generosa.

«Allora andrai da Dean, oggi?» mi chiese con un sorriso, servendosi a sua volta una tazza di caffè

«Si, spero vada tutto bene» dissi soprappensiero

Accettai l'invito di Dean durante la cena della sera precedente, mi scusai con mio fratello in quando non volevo avesse l'idea che lo avessi ignorato. La sua risposta non si fece attendere, dicendomi di stare tranquilla e che non pensava affatto che lo stessi ignorando. Gary ebbe un grosso ruolo in tutto questo, convincendomi ad andare in quanto ne sarebbe valsa la pena, ma Dean non lo avrebbe mai saputo. Era un dettaglio su cui potevo e volevo sorvolare.

«Ne sono certo, ti vuole molto bene, tesoro.» mi disse con un sorriso per poi guardare l'ora e assumere una faccia molto seria «Sono in ritardo, dannazione, devo cambiarmi.»

Fece una doccia, si cambiò rapidamente e gli sorrisi, dandogli un altro po' di caffè in una tazza riutilizzabile da portare al lavoro. Mi sporsi a sistemargli la cravatta e mi diede un lieve bacio sulle labbra.

«Tesoro, dimmi che ne pensi» mi disse

«Elegantissimo. Ha qualcosa da fare signor avvocato questa sera? La vorrei invitare a cena»

«Perfetto allora vado. Sa che le dico signorina? Io questa sera non ho impegni, perciò accetto volentieri il suo invito. Posso tornare qui? Passo a comprare la pizza d'asporto» chiese prendendo lo zaino con cui era entrato e che aveva lasciato in camera mia

«Molto volentieri. A più tardi.»

«A stasera» disse sporgendosi, mi baciò e sorrise, prima di scomparire dalla porta.

Dopo pranzo, mi feci una doccia e uscii: comprai una torta alla pasticceria francese che ormai mi aveva come cliente fissa e dei regali per le figlie di Dean, due bambole che andavano molto di moda tra le bimbe della loro età. Sapevo che uno dei due coniugi avrebbe protestato mentre l'altro mi avrebbe ringraziata; solitamente il moto di protesta sarebbe partito da Dean, in quanto secondo mio fratello avevo già fatto tanto per loro. Onestamente non capivo cosa facevo, a parte aiutarli quando avevano bisogno di me e aiutare le bambine con i compiti.

Erano le tre del pomeriggio quando parcheggiai davanti la casa di Dean e suonai il campanello. Nessuna risposta, così suonai di nuovo. Ero in anticipo di un'ora, ma non era da mio fratello non rispondere alla porta.

«Non abbiamo bisogno di niente!» disse una voce dall'interno della casa

"D'accordo, qui ci vuole il metodo Garrison." pensai, iniziando a bussare alla porta in maniera insistente

«Dean, alza il culo dal divano e vieni ad aprirmi! Non me ne vado da qui» dissi ad alta voce, al che sentii camminare e presto comparve la silhouette del padrone di casa davanti alla porta. Solo in quel momento, aprendola, si rese conto che ero lì.

«Sorellina! Oddio, scusa non mi ricordavo che oggi dovevo vedermi con te, avevo la testa altrove» disse Dean mostrando un sorriso, scostandosi dalla porta, invitandomi ad entrare

Contro ogni probabilità #wattys2019 [Da Revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora