Capitolo 18

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Solitamente si dice che la notte porta consiglio, ma quando mi riguardava la notte non mi aveva aiutata affatto. Gary era rimasto a cena e si fermato dormire da me, ma anche i sogni mi riportavano a ciò che era successo - o quello che sarebbe potuto succedere - tra i miei fratelli. La mia mente era molto creativa a quanto pareva, mi ero immaginata diversi epiloghi. Avevo addirittura sognato Luke come mio marito, quando non era possibile, per diversi motivi e mi sentii quasi in colpa: da una parte verso Gary che nel sogno sembrava non esistere, dall'altra verso Luke, che avevo riversato dei miei sentimenti amorosi più profondi. Quando aprii gli occhi, Gary era coricato al mio fianco che stava leggendo un fascicolo, non ricordavo di avere visto la sua solita cartelletta in giro per casa la sera precedente.

«Buongiorno, hai riposato?» chiese dolcemente

«Abbastanza, mi sento ancora stanca. Che ore sono?»

«Le nove e mezza, ho preparato la colazione. Non ho avuto il coraggio di svegliarti prima, hai dormito in maniera molto agitata stanotte.»

«Scusami.» ammisi

«Non è necessario scusarsi, ieri è stata una giornata lunga.» disse con un sorriso

La nostra colazione era composta da un waffle e un caffè, la mattinata era risultata molto lenta e tentai in tutti i modi di non pensare al giorno precedente. Io e Gary parlammo a lungo, dato che non riuscivo a mettermi al lavoro, quando il cellulare squillò: era Luke. Sorrisi, mi faceva piacere sentire la voce dei miei amici.

«Ehi, tu.» dissi rivolta al mio amico dall'altro capo del telefono

«Ehi, straniera. Ascolta, hai da fare oggi? Ti invito a mangiare un gelato al solito posto, se ti va. Volevano venire anche Graham e Sally, ma non credo ce la faranno.» esordì

Alzai gli occhi verso Gary, come se aspettassi che lui mi dicesse che non sarei potuta andare, ma l'avvocato mi sorrise. Notai che l'avvocato ricevette una telefonata e si rabbuiò, andando nell'altra stanza.

«D'accordo, ci sto.» dissi al mio amico, mentre la voce concitata di Gary mi preoccupò

Dopo i saluti di rito, mi misi a cercare un vestito nell'armadio, quando  notai Gary che mi stava guardando e lo ringraziai.

«Non devi ringraziarmi, perché hai bisogno di uscire. Io devo andare al lavoro, è successo un casino per una causa e devo assolutamente andare in tribunale. Mi raccomando, divertiti anche per me, ok?»

«D'accordo, non ti stressare troppo mi raccomando»

«Ci proverò. Ti amo, a dopo.»

«Ti amo anche io. A più tardi.» dissi

Tentai di scrivere qualcosa, ma dato che non riuscii a scrivere una riga, mi tenni occupata come potevo: feci pulizie, cucinai il pranzo e quando Luke suonò il campanello sorrisi.

«D'accordo, eccomi» dissi prendendo la borsa, richiusi la porta dietro di me e scesi le scale velocemente. 

«Grazie per l'invito» ammisi con un sorriso, guardandolo mentre mi avvicinavo a lui. Saremmo andati in un posto non troppo lontano da casa mia, avremmo camminato un po' e sapevo che se avessi voluto, potevo tornare in casa velocemente.

«Figurati, pensai che potessi avere davvero bisogno di un po' di svago. Oggi eccezionalmente ho preso un giorno di ferie e ho pensato di vederti. A proposito, Sally e Graham vogliono venirti a trovare, ma volevo parlarti per primo.»

«A che proposito?»

«Come stai?»

Guardai Luke sorpresa, ma dovevo aspettarmi una domanda del genere.

Contro ogni probabilità #wattys2019 [Da Revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora