Capitolo 25

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Il venerdì era arrivato prima che io me ne rendessi conto, i miei fratelli spesso passavano a controllare come stessi, dato che secondo loro minimizzavo e portavano con loro... cibo. Solitamente era un primo sostanzioso, ma Mark ieri pomeriggi mi sorprese riempiendomi direttamente il frigorifero. Avevo l'impressione che Mark avesse messo in moto il suo circo per controllare che andasse tutto bene.

Erano le dieci del mattino quando Luke prese a bussare alla porta. Io stavo guardando degli appartamenti da acquistare, abbastanza grande per me e il bambino: ce ne erano di bellissimi. Il mio budget era risicato, sapevo di poter contare sull'aiuto della mia famiglia, in particolare sui miei fratelli, per ogni cosa. Avrei chiesto eventualmente un prestito e avrei ridato loro ogni centesimo.

Mi alzai dalla scrivania con estrema pigrizia e quando aprii la porta, Luke mi guardò con aria critica per un istante.

«Dio... che brutta cera. Hai provato a dormire un po'?» chiese mentre mi scostavo ed entrava dalla porta

«Si, ma faccio sogni agitati. Non riesco più a dormire serenamente senza Gary al mio fianco, ma posso dire che sto mangiando; anche se ho il dubbio che i miei fratelli stiano facendo a gara a chi mi porta più cibo. Ieri è passato Mark con una spesa per tre persone e io sono da sola.» ammisi guardandolo. Io e Gary nei mesi della nostra relazione, non avevamo mai realmente convissuto, ma dormire al suo fianco mi rasserenava.

«Tipico da Mark, anche se non mi dispiacerebbe avere qualcuno che facesse la spesa per il sottoscritto. Allora, dimmi un po' cosa è successo tra te e Gary; so che vi siete lasciati e sono preoccupato per te» disse

«Ti va un caffè?» gli chiesi gentilmente, indicandogli il salottino

«Certo, grazie»

Mi misi al lavoro: preparai un caffè per entrambi e notai sul tavolo dei biscottini che la moglie di Mark, aveva preparato con le sue mani. Ne approfittai e li sistemai su un piattino, che misi sul tavolino a Luke. Gli servii anche il caffè nero e amaro, mentre nel mio misi zucchero e lo allungai con un poco di latte.

Ci volle un istante, prima che mi aprissi e gli raccontai tutto, del fatto che poco tempo prima mi sembrava essere innamorato, poi iniziò ad essere distante, per poi lasciarmi in maniera sbrigativa.

«Mi disse addirittura di uscire con te.» gli dissi con un sorriso imbarazzato

«Sono lusingato dalle sue parole, ma non credo che sia una buona idea. In ogni caso, cosa c'è che non va? Ho l'impressione che ci sia dell'altro e tu stia tergiversando, hai una faccia strana. Spara» chiese Luke guardandomi, cercando una mano e prendendomela

«Ho scoperto di essere incinta e Gary non mi risponde. Gli ho lasciato dei messaggi in segreteria ma non mi risponde. Nemmeno la segretaria, a cui gli ho detto di passare il messaggio non mi ha più richiamata»

«Oh mio Dio, congratulazioni! Sai già di che sesso è? Spero davvero che non abbia ancora avuto modo di richiamarti; magari è super impegnato con il lavoro e non aveva tempo per farlo»

«Grazie, è ancora presto per dirlo, sono ancora agli inizi. Devo ancora andare dal medico e questo genere di cose. Me lo auguro, è lo stesso pensiero che ho avuto anche io, ma sto perdendo le speranze.» dissi con un sorriso

Ci fu un momento di silenzio, come se stesse pensando a qualcosa e sospirò prima di parlare.

«Ho una proposta: se Gary continuerà ad ignorarti, mi prenderò io cura di te e del bambino non appena nascerà, come se fosse mio. Starò sempre al tuo, al vostro fianco.»

«Luke...»

«Sai che ho sempre voluto essere un genitore e se Gary non vuole esserlo per suo figlio, posso esserci io. Pensaci, in questi mesi ok? Non ti chiedo niente altro, solo di pensarci. Ovviamente, mi offro di accompagnarti alle visite; sebbene sappia che sei miss indipendenza e so bene che ce la faresti da sola, voglio esserci per te. Per favore. » disse con un sorriso

«D'accordo, ci penserò.» gli dissi

Era una cosa che apprezzavo da sempre di Luke, aveva un cuore grande e sapevo che si sarebbe occupato di noi, ma non era una cosa che potevo chiedergli. Non volevo precludergli una vita con una donna che avrebbe potuto amarlo senza riserve, perché aveva deciso di prendersi cura di noi.

«A te come vanno le cose?» gli chiesi gentilmente e lui mi sorrise

«Sempre la solita routine. Il lavoro è stressante, ma ho avuto un piccolo aumento e facendo un paio di conti, penso che riuscirò a cambiare automobile. Tu qualche bella novità? Oltre al bambino, intendo»

«Penso di cambiare casa, ho bisogno di un parere.»

«Mi piace l'idea. Posso vederla?»

«Certo, ho tutto sul computer.»

Presi il portatile, che era rimasto sul tavolo da pranzo e mi sedetti sul divano accanto a Luke. Lo aprii, digitai la password e gli mostrai l'ultima cosa che stavo visionando. Era una piccola casa, appena fuori Brightway: c'erano due camere da letto, un bagno, una cucina spaziosa e un piccolo giardino, con la steccata bianca.

«La casa è molto bella, non vedo l'ora di visitarla e sai che ti dico? Dovresti parlarne con Mark, un punto di vista di un architetto è sempre molto utile e potresti contrattare sul prezzo se qualcosa non ti piace» disse Luke con un sorriso.

«Non mi dispiace affatto come idea, lo chiamo stasera. Oggi ha un grosso impegno lavorativo e credo che terrà il telefono spento fino a che l'incontro non sarà finito.»

Parlammo della casa e mandai un paio di messaggi, mentre ordinammo delle pizze, in quella che presto sarebbe diventata "la mia vecchia casa". Lui decise di ordinare la capricciosa, mentre la mia scelta ricadde su quella con le verdure grigliate: banale.

Mangiai un pezzo del bordo della suddetta pizza, quando Luke mi guardò pensoso

«Mi hai detto che hai difficoltà a scrivere: sai che potresti fare?» disse ad un certo punto

«No, spara»

«Scrivi un libro e chiamalo "Contro ogni probabilità" e mettici un bel finale. Uno di quelli strappalacrime, magari ti porta fortuna con Gary»

«Sai che ti dico? Grazie per l'idea. Mi piace.»

L'ispirazione di recente era decisamente poca, ma probabilmente, romanzando quello che stavo vivendo poteva essermi d'aiuto. La relazione della protagonista con il Gary letterario poteva andare a gonfie vele, con un anello al dito, una casa gigante e tre bambini che scorrazzavano per casa, mentre un bel cane li aspettava per giocare.

Contro ogni probabilità #wattys2019 [Da Revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora