Capitolo 2

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Il momento era quasi giunto: il mio primo giorno nella nuova scuola. Cosa mi sarebbe accaduto, di lì a poco? Difficile a dirsi. L'estate passò piuttosto in fretta: oltre a svariate settimane sulla spiaggia, non facemmo molto altro. Quando eravamo a casa, uscivo per andare a vedere le attrazioni principali della città, che avevo cercato su Internet nei momenti di noia. Era davvero bella come dicevano tutte le guide, e me ne meravigliai. Quella cena con l'ex moglie di mio padre e suo figlio prima delle vacanze fu uno strazio: ore e ore a sentir parlare dei vecchi ricordi che quella signora tirava fuori in ogni occasione e delle frecciatine rivolte verso mia madre che cercava di allentare la tensione con le sue finte risate. Avevo appreso che Stephanie (così si chiamava) si era trasferita a LA due anni dopo il divorzio con mio padre. Odiavo quella donna. Con il figlio non avevo mai avuto il 'piacere' di parlare, ma era meglio così. L'unico elemento positivo della serata fu la cena, che era davvero squisita. Per quanto riguarda Megan, ci sentimmo sporadicamente, ma la conversazione non andava oltre le solite domande.
Mentre rimuginavo su questi pensieri, mi resi conto che era arrivato il momento di prepararsi. Questa volta, avrei fatto colpo. Su tutti. Tutti sarebbero stati ai piedi di Brianna Clark. Non sarei stata più la ragazza timida e ansiosa di sempre. Sarei diventata un'altra persona. Avrei indossato una maschera che nessuno avrebbe fatto cadere: nessuno mi avrebbe più ferita.
Aprii l'armadio, e decisi che era arrivato il momento di indossarlo: un vestito con corsetto nero. Mi stava davvero bene, dovevo ammetterlo. Vi abbinai delle scarpe, e decisi di farmi i ricci. Mi guardai allo specchio: 'Sei pronta, adesso', dissi alla me dello specchio. Mi avviai verso il piano di sotto, per cercare di mangiare qualcosa: sarei rimasta leggera, per evitare di vomitare durante il primo giorno di scuola. Misi sotto i denti una fetta di pane con burro e marmellata e mi alzai dal tavolo. Salutai mia mamma con un bacio sulla guancia e uscii.

Arrivai all'ingresso circa 10 minuti prima dello scoccare della campanella, nel caso mi fossi persa. Era una scuola piuttosto vecchia, ma ristrutturata recentemente: sembrava letteralmente nuova.
Mentre mi avviavo al mio armadietto, vedevo gli occhi del 99% degli studenti rivolti verso di me. Avevo fatto centro. Camminavo a passi lenti nel corridoio principale, come se fossi ad una sfilata. Sentivo fischi provenire da lontano e numerosi maschi che balbettavano qualcosa tra di loro. Forse non ero così male. Arrivata all'armadietto che mi era stato assegnato, trovai una ragazza alta più o meno quanto me, con i capelli biondi e gli occhi azzurri: era proprio bella. Non appena arrivai, subito esordì con tono amichevole:
'Ciao, io sono Natalie, piacere di conoscerti. Mi hanno assegnato a te, per oggi. Sarò il tuo tutor in questa nuova scuola. Ti troverai sicuramente bene.'
Mi sarei trovata bene sul serio qui? O era un'altra delle cose che dicevano a qualsiasi nuovo arrivato? Chi poteva saperlo.
'Grazie mille. Io sono Brianna, piacere.' Dissi, accennando un sorriso.
'Hai proprio un bel nome. Che lezioni hai oggi? Mi chiese, probabilmente perché voleva (o doveva) indicarmi le aule di questo enorme edificio in cui sarei dovuta andare.
'Grazie. Per oggi mi aspettano Matematica e Scienze' risposi sbuffando. Odiavo le materie scientifiche, non facevano proprio per me.
'Secondo corridoio a sinistra, Aula 32.' Rispose. 'Se hai bisogno di qualcosa o ti perdi, io sono qui. Ci vediamo in giro, e buon primo giorno!' mi salutò, mentre si avviava verso l'altro corridoio.
Aprii l'armadietto e sistemai le mie cose per poi chiudere a chiave. Mi avviavi verso l'aula dove mi attendeva seguire le lezioni per ben 5 ore, e sperai che andasse tutto bene.

Entrai in aula. Per mia fortuna, il professore non aveva ancora fatto l'appello. Appena mi vide, si alzò e mi annunciò ai presenti:
'Lei deve essere la nuova arrivata. Ragazzi, salutate la signorina Clark. Da questo momento in poi sarà una vostra nuova compagna.' Disse con tono autoritario mentre io mi limitai ad annuire. Cercai di scrutare quante più persone possibili: la maggior parte degli studenti aveva una faccia annoiata. Una buona metà riempiva il tempo sbadigliando mentre soltanto due/tre erano realmente intenzionate a seguire la lezione, ed io non ero ovviamente prossima ad aggiungermi a loro. Intravidi un solo posto libero, e mi andai subito a sedere. Mi ritrovai seduta vicino ad una ragazza coi capelli rossi e gli occhi verdi, un po' come i miei, anche lei molto bella: possibile che in quella scuola tutte le ragazze sembrassero perfette? Non ci pensai più di tanto, e con mia estrema meraviglia, mi trovai a seguire la lezione, non volendo pensare alle mille altre cose che mi passavano per la testa.

Le 5 ore passarono piuttosto velocemente. Contro ogni mia ogni aspettativa, i professori erano riusciti a rendere le loro lezioni quantomeno seguibili. Mi meravigliai di me stessa. Quando suonò la campanella delle 13 (il che implicava che le lezioni erano terminate), mentre cercavo di mettere a posto i libri nella mia borsa, ne feci cadere uno per terra.
'Tieni' mi disse la ragazza dai capelli rossi.
'Grazie.' Riuscii solo a dire. Odiavo la mia timidezza verso gli sconosciuti, e ancora non ero riuscita a cambiare questo lato di me, purtroppo.
'Io sono Rose, comunque.'
'Io mi chiamo Brianna. Piacere.'
'Se hai bisogno di qualcosa o vuoi una mano con lo studio, basta chiedere.'
'Grazie mille.' Come mai in questa città erano tutti così gentili? Il mare rende le persone così? Oppure erano sbagliate le persone che erano capitate nella mia vita precedente?
Scrollai la testa, presi la borsa e uscii dalla classe.
Sentii il suono di una notifica: era Megan. Voleva sapere com'era andato il primo giorno. Decisi che avrei risposto in un altro momento e bloccai nuovamente il telefono.
Vagabondai distrattamente per la scuola. Mentre tornavo al mio armadietto mi impegnai ad osservare il grande edificio in cui mi trovavo. Girando il mio sguardo di qua e di là, sentii qualcosa venirmi addosso. La borsa mi cadde, e con essa tutti i miei libri si trovarono sparsi per terra. Mi accasciai a terra per rimetterli a posto.
'Guarda dove metti i piedi.' Disse una voce profonda che non riuscii a riconoscere. Mi voltai, ma ormai si era già allontanato. Riuscii a vedere solo i capelli mori, colpa anche dello stordimento dovuto al colpo. 'Sarà uno dei soliti sbruffoni', pensai. Mi ricomposi in fretta, e tornai alla strada che stavo percorrendo. Da lontano, vidi Natalie che si stava avvicinando verso di me:
'Ehi! Cosa mi dici di bello?' mi chiese, sorridendomi.
'Di bello proprio niente.' Dissi, ed entrambe scoppiammo a ridere.
'Hai conosciuto Rose?'
'Sì, è una tua amica per caso?'
'Ci conosciamo da quando eravamo alle elementari. Siamo in classi diverse, abbiamo scelto percorsi diversi ma siamo ancora inseparabili.'
Riuscii ad accennare solo un sorriso. D'altronde, di cose del genere io non sapevo nulla. Non avevo mai avuto amici così. E dopo quello che era successo con Megan, le cose non erano più come prima.
'Noi stiamo andando a pranzare fuori. Vuoi venire con noi? Ti facciamo conoscere la nostra bellissima LA, non puoi dire di no' finì.
'Va bene. Avviso mia mamma e sono dei vostri.' Dissi, contenta. Ero contenta? Forse non era tutto perduto?
Posai i libri nell'armadietto, ci incontrammo con Rose e ci incamminammo.

Passai un pomeriggio come non ne passavo da anni ormai. Natalie e Rose mi portarono a vedere posti che nessuna guida, con mio estremo stupore, riportava come consigliato. Eppure erano fantastici. Forse Phoenix non era la città giusta per me, e di questo me ne stavo convincendo sempre di più. A pranzo, mangiammo uno degli hamburger con bacon più buoni che abbia mai assaggiato. Ero felice. Felice perché non mi sentivo sola, almeno in quei momenti. Verso le 18 ci sedemmo in un chiosco all'interno di un bellissimo parchetto a gustare un ottimo aperitivo.
'Certo che qui a Los Angeles si mangia proprio bene' dissi. Fu la prima cosa che mi passò per la testa. E l'avevo detta. Con nessuno avevo mai detto subito ciò che pensavo senza filtri, senza pensarci troppo, credo. Ma con loro due sentivo di poterlo fare, e le conoscevo da più o meno 10 ore.
'Hai visto? È fantastica.' Rispose Natalie. Rose annuì mentre sorseggiava la sua coca cola con ghiaccio e limone.
'Hai visto?' disse Rose rivolta verso Natalie. 'Il nuovo arrivato.' Aggiunse. Natalie fece cenno di sì con la testa, e notando il mio sguardo confuso, disse: 'C'è un nuovo arrivato a scuola, oltre a te. Ho sentito che si chiama Hunter, ed è un ragazzo piuttosto difficile. Il padre è in carcere, e dicono che sia abbastanza problematico.' Terminò. Io rimasi di stucco: chi era? Ed era veramente pericoloso come dicevano? Forse lo avevo incontrato ma non sapevo fosse lui? Se fosse stato in classe con me?
'Stai tranquilla, non ti possono mica uccidere quando sei a scuola' disse Rose per allentare la tensione, notando la mia faccia preoccupata. Ci guardammo per un momento poi iniziammo a ridere.
Era il primo giorno e avevo già trovato delle amiche?

Verso ora di cena tornai a casa. Natalie e Rose mi riaccompagnarono a casa, e io le ringraziai per la bella giornata, dandoci appuntamento per il giorno seguente. Mia mamma, che mi conosceva bene (o quasi), mi disse
'Questa nuova scuola non è tanto male, dopotutto.'
'Forse no.' Ammisi. Lei sorrise.
Mentre preparava la cena, mi buttai sul divano. Ero stanca, ma felice. Forse questo era il mio destino. Lasciare indietro il passato per cambiare. Rinascere.
Dopo aver cenato, diedi la buonanotte e andai in camera. Dopo essermi sciacquata leggermente il viso, andai a studiare. Fu facile per me, quello che aveva spiegato il professore era, stranamente, ancora nella mia mente. Finii abbastanza preso. Mi misi sul letto a perdere tempo sui social, risposi frettolosamente a Megan e, senza neanche accorgermene, crollai come un sasso.

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