Mentre stavamo tutti al tavolo mi chiamò Filippo
"Pronto Filo" dissi
"Maia io e Lorenzo stiamo venendo a casa vostra, manda Dylan fuori dal bar per lasciarci le chiavi di casa, voi non dovete ASSOLUTAMENTE entrare prima delle 18:00 siamo chiari?"
"Si sì" dissi alzando gli occhi
Feci un cenno a Dylan dicendogli di uscire, e mentre lui lasciava le chiavi a Filippo e Lorenzo, io rimasi al tavolo con i miei genitori.
"Sono contenta che siate qui"
"Maia tu e i tuoi fratelli venite prima di tutto" disse papà
"Avevo paura non risolvessimo più"
"Sai bene che non era possibile. Sta sera evitate di fare le solite scene tu e Mirko" disse mamma ridendo
Le nostre litigate erano le scene madri nelle cene di famiglia.
Restammo al bar per un'oretta, dopo mamma e papà andarono a prepararsi a casa e io e Dylan andammo a trovare Andrea.
"Sicuro sia questo il posto dove ha detto di incontrarci?" Chiesi a Dylan
Dovevamo vederci con Andrea in un grande centro commerciale della città ma dopo una mezz'ora di lui ancora niente
"Ha detto così, magari ha avuto un inconveniente"
"Che pizza! Pensavo fosse Lorenzo il ritardatario"
"Tesoro tutti i nostri amici sono ritardatari" disse rassegnati Dylan e io risi.
Dopo un altro po' di tempo vedemmo Andrea avvicinarsi
"Pensavamo fossi morto" disse Dylan e Andrea fece una risatina sarcastica
"Che hai?" Chiesi
Lui mi guardò, abbassò la testa e disse "lasciate stare"
"Ma lasciate stare un corno! È un'ora che aspettiamo ora almeno dicci perché"
"Sara.."
"Sara cosa?" Chiese Dylan
" Sarà un mese che si frequenta, per non essere volgare, con un altro"
"Oddio...e tu come lo hai scoperto"
"Il suo telefono..."
"Ci dispiace tanto Andre"
"Ragazzi tranquilli, voi state attraversando un periodo bellissimo e così deve rimanere, se Sara veramente è una persona così alla fine meglio perderla che trovarla"
"Dai non l'hai presa male" disse Dylan
"Beh sinceramente sto cercando di non pensarci"
Capimmo immediatamente e senza parlarne più facemmo un giro del centro commerciale finché non arrivò l'ora di andare alla festa.
"Ho un po' paura di aprire la porta devo ammettere" dissi ridendo
Andrea e Dylan seguirono la risata e poi Andrea si avvicinò e aprì la porta.
Dentro c'erano già tutti compresi i miei e i miei fratelli.
La casa era stranamente in ordine, il tavolo da pranzo era coperto con una tovaglia e sopra si trovavano bibite e stuzzichini, tra la porta del soggiorno e quella che portava a un corridoio si trovavano due enormi palloncini fluttuanti, uno rosa e l'altro blu.
"Wow è stupendo"
"Lo sooooo!! Ho fatto tutto io" urlò Lorenzo
" ma stia zitto" disse Filippo sfinito
"A fine serata vi metterete sotto quei palloncini e scoprirete il sesso!"
Ero veramente molto curiosa ma dovevo aspettare.
Andai dai miei fratelli a salutare.
Josh come a mio solito lo salutai con un enorme abbraccio, Jonathan mi saltò in braccio e subito Mirko disse
"Spero per te che vostro figlio sarà più bello di questo mostriciattolo" disse riferendosi al piccolo Jonny
"Sempre simpatico" dissi
"Cercavo di essere carino, solo ora mi rendo conto che con una mamma come te non può venire su bene"
"Mirko smettila!" Disse scocciato Josh
"Sono stanco di voi due, crescete!"
"O mio dio! Voi siete qua perché vi ci hanno voluti mamma e papà, potevate restare a casa"
Lasciai li Josh e Mirko ma fui costretta a tenermi in braccio il piccolo
"Ti eserciti Maia?" Disse ridendo Lorenzo
"Ma zitto" risi
"Ragazzi potete venire un attimo" chiese Filippo
Diedi un bacio delicato al piccolo e lo lasciai sul divano
Andammo tutti e cinque in camera e finalmente riuscimmo a stare di nuovo tutti insieme dopo tanto tempo.
Ci abbracciammo istintivamente
"Era tanto tempo eh" Disse Lorenzo buttandosi sul letto
"Quel letto è il nostro down" disse Dylan buttandosi addosso a lui, e iniziarono a fare la lotta come due bambini
Io saltai in braccio a Filippo e con una spinta Andrea ci butto sul letto e poi si tuffò anche lui.
Eravamo tutti ammassati pieni di calci e amore.
Il nostro rapporto mi è sempre piaciuto e tenermi lontana da loro così tanto tempo mi ha fatta sentire vuota di qualcosa, loro sono sempre riusciti a farmi ridere e vivere con leggerezza.
Andrea mi prese in braccio e mi mise sulle spalle, Dylan prese sulle spalle Lorenzo e ci mettemmo a fare la lotta mentre Filippo ci tirava i cuscini e i calci
"Principessa inutile che combatti vinceremo noi" Disse Lorenzo
"Le principesse non perdono" disse Andrea fomentato
Nel bel mezzo della battaglia entrarono i genitori di Dylan
"Ragazzi..." rimasero scioccati
Noi scoppiamo a ridere come dei cretini
"Ragazzi tornate di la che sta scoppiando la guerra" disse la mamma di Dylan cercando di essere seria mentre rideva sotto i baffi per ciò che aveva appena visto
Noi andammo immediatamente di la e vidi Jonny che piangeva e i miei a litigare con Mirko e Josh, andai e presi in braccio Jonny
"Ma che avete fatto?" Loro continuarono a litigare
"Ma state zitti!l urlai
Loro smisero
"Vedete perché non li volevo? Josh non è un problema, anzi lo adoro, ma Mirko è un ragazzino viziato e Jonathan è una bambino, si annoia in una situazione del genere, io non sono ancora mamma...ma Mirko, stai pur certo che maschio o femmina che sia, non diventerà mai una merda umana come lo sei te" dissi
Ero stufa
Mirko, che non era mai solito a stare zitto, sta volta non rispose, mi guardò male e uscì di casa, avrà avuto di meglio da fare.
"Ragazziiiiiiii!" Urlò Lorenzo
"Basta non resisto più!! Andate sotto i palloncini"
In effetti neanche noi resistevamo più, volevamo sapere.
Andammo mano nella mano sotto i palloncini
"Sappi che lo o la amerò in egual modo" mi disse
Sorrisi, chiusi gli occhi e aspettai
Filippo prese una puntina e ruppe uno dei palloncini, dopo un enorme scoppio uscirono centinaia di coriandoli azzurri!
"Blu!"
"È un maschietto" urlò Filippo
Tutti applaudirono
"È una maschietto" dissi ridendo e girandomi verso Dylan
"Ti amo" gli dissi
Lui aveva gli occhi lucidi e mi prese dai fianchi
"Vi amo"
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Una casa in quattro
Novela Juvenil[COMPLETA] Ciao a tutti io sono Maia, una ragazza molto semplice, se non per il fatto che vivo con quattro ragazzi. Non ho l'età adatta per andare a vivere da sola, non di certo, sono i miei che mi hanno voluto mandare in questa stupida scuola e av...