V. Gelosia

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I giorni passarono in fretta e con essi arrivò anche l'esame per la licenza provvisoria da eroe. Della sua classe, furono bocciati solo Todoroki e Bakugou. Lo stesso giorno quest'ultimo sfidò Midoriya in una battaglia appena fuori dai dormitori. Da quel momento qualcosa nel rapporto tra loro due era cambiato.

Katsuki era sempre il solito stronzo irascibile che sbraitava contro tutto e tutti, soprattutto contro Izuku ovviamente, ma il mondo in cui lo guardava non era più lo stesso.

La gelosia di Shouto per quel nuovo strano legame non tardò a comparire.

Le lezioni ripresero e, scontati i suoi 3 giorni di punizione, anche Midoriya tornò sui banchi.

Inutile dire che Shouto, in fondo all'aula, passò tutto il tempo a fissare da dietro il ragazzo, che invece sedeva nelle file di mezzo. C'era qualcosa di estremamente appagante nel poter osservare le sue spalle, i contorni del suo busto e la massa di capelli verdi che creava strani intrecci sul suo capo senza che il diretto interessato potesse accorgersene.

Il rimprovero del professor Aizawa, che sembrava aver ormai preso di mira Shouto dato che non faceva altro se non distrarsi continuamente, non tardò ad arrivare.

- Todoroki, può dirci cos'ha di tanto speciale la schiena di Midoriya da meritare tutta la sua attenzione?

Shouto cambiò subito direzione al proprio sguardo, puntandolo sui quaderni che aveva aperti sul banco, e arrossì. Midoriya si voltò verso di lui e lo guardò incuriosito e sorpreso per qualche secondo.

Ma non era il solo: gli occhi di tutta la classe erano puntati su di lui e, tra i tanti, Shouto percepì la presenza di un paio infuriati. Le iridi di Bakugou, già normalmente spaventose nel loro rosso, irradiavano una tale furia che avrebbero intimidito persino il più forte degli eroi (attualmente suo padre).

- Se continui così - lo rimproverò Aizawa, - non riuscirai mai a prendere la licenza.

La lezione proseguì senza altre interruzioni.

***

Katsuki restò irritato (molto più del solito) per il resto della giornata. A nulla valsero i tentativi di Kirishima di strappargli un sorriso, o almeno di portare il suo umore al livello di irritazione normale.

Shouto cercò di ignorare le sue occhiatacce, ma non poté non domandarsi se fossero dovute all'episodio di prima o da un odio improvviso per la sua persona (anche se anche prima a stento lo tollerava).

In mensa, a cena, Midoriya prese posto accanto a lui. Era leggermente imbarazzato, ma gli sorrise. Il cuore di Shouto rischiò un altro infarto.

Parlarono del più e del meno e, una volta finito i loro pasti, si accomodarono su un divano nell'area comune.

Era da tempo che a Shouto martellava una domanda in testa e, finalmente, ebbe il coraggio di porgliela. - Izuku, so che non sono affari miei, ma... - esitò per qualche istante, - cos'è successo tra te e Bakugou la sera del vostro scontro?

Midoriya abbassò il capo. - Ci siamo battuti.

- Questo lo so, ma non è stato un combattimento normale, vero? C'è stato dell'altro.

Il ragazzo si morse il labbro inferiore, indeciso probabilmente su cosa dire. - Sì, ma sono cose di cui non posso parlarti.

Todoroki non cercò di insistere ulteriormente, nonostante dentro di sé ardeva la voglia di sapere cosa potesse loro mai essere accaduto quella notte per spingere Bakugou a un cambiamento simile. Che si fosse accorto di provare anche lui qualcosa per Midoriya? Shouto scosse la testa, cercando di cacciar via quel pensiero: in fondo Katsuki odiava Izuku più di ogni altra cosa, no?

Restarono ancora un po' sul divano: gli altri che erano presenti nella sala comune pian piano si ritirarono nei propri dormitori. Todoroki e Midoriya non si dissero altro; si limitavano a stare vicini, mentre il silenzio pian piano li avvolgeva.

Izuku sbadigliò un paio di volte poi, in un gesto involontario dettato dal sonno, il suo capo si adagiò sulla spalla di Shouto. Pian piano gli occhioni verdi cominciarono a chiudersi, fin quando non si addormentò completamente.

Shouto non resistette dall'infilare una mano nella folta chioma verde ed intrecciare le dita alle ciocche. Con l'altra gli accarezzò una guancia.

È bellissimo, pensò.

Passarono alcuni minuti e decise che forse era meglio, suo malgrado, portarlo in camera, dove avrebbe potuto riposare per bene. Con delicatezza Shouto si spostò e si alzò, facendo attenzione a non svegliarlo, e lo prese in braccio. Atraversò i corridoi e salì le scale che portavano al piano dove alloggiava Midoriya. Prima di raggiungerlo, però, incrociò Bakugou.

Quest'ultimo squadrò Shouto e Izuku con il suo sguardo omicida e strinse le mani in un pugno. Sorprendentemente non disse nulla: proseguì nella sua direzione.

Fu abbastanza difficile aprire la porta della camera di Midoriya. Una volta dentro si avvicinò al letto e adagiò il corpo del suo bell'addormentato sul materasso. Fece per allontanarsi quando la mano di Izuku gli afferrò un lembo della maglietta e lo trattenne.

- Resta con me - disse con la voce bassa e roca e le palpebre leggermente schiuse.

Sottopelle - Tododeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora