XIII. Dolore

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- Lascialo stare! - urlò contro il villain, il quale però rise sadicamente. La vista di Midoriya in quelle condizioni era staziante: non poteva star lì a guardarlo soffrire. Doveva fare qualcosa, e alla svelta.

Siccome quel ragazzo sembrava aver bisogno del contatto visivo per infliggere dolore, Todoroki mandò all'aria tutti i suoi buoni propositi di evitare l'uso del proprio quirk. Eresse una parete di ghiaccio tra di loro e il villain. Izuku sembrò calmarsi subito, smettendo di contorcersi e urlare.

- Come stai, amore? - gli chiese.

Midoriya tese una mano verso di lui e la poggiò sulla sua guancia. - Meglio... grazie, ma non dovevi us...

Todoroki gli posò un dito sulle labbra, zittendolo. - Avresti fatto la stessa cosa al mio posto.

Izuku non replicò e cercò di rimettersi in piedi, ma con scarso successo. Il dolore era cessato, vero, ma aveva ancora tutte le membra intorpidite.

- Non alzarti. Ci penso io a proteggerti.

Il muro di ghiaccio venne fatto a pezzi da un potente calcio del ladro dal corpo che si allungava. Il suo complice lo ringraziò e guardò verso Shouto.

- Non avresti dovuto intrometterti. Stavo dando una bella lezione al tuo amico che ha cercato di fare l'eroe quando in realtà non è altro che un debole - disse.

Todoroki non replicò. Contro due villain era in svantaggio e gli conveniva non provacarli troppo. Col suo corpo, cercò di fare scudo a Midoriya, così da coprirlo. Ma il villain non sembrò essere intenzionato ad usare il suo quirk nuovamente su Izuku, piuttosto i suoi occhi erano fissi su Shouto.

Eresse un'altra piccola barriera di ghiaccio quando un lampo rosso passò nelle iridi di ghiaccio del ragazzo. Ma quest'ultimo, oltre ad avere un'unicità tanto forte, era anche veloce. Aggirò la barriera e in pochi secondi si trovò dietro Todoroki, il quale non fece in tempo a ripararsi dall'attacco.

Qualcosa dentro di lui sembrò lacerarsi e un forte dolore lo fece accasciare al suolo, accanto a Midoriya. Si strinse una mano sul petto, là dove faceva più male. Era un'agonia straziante e Shouto desiderò che tutto ciò finisse al più presto.

Sentì la voce flebile di Izuku chiamare il suo nome. C'era un solo vantaggio nell'essere sotto la tortura di quel villain: finché usava il suo potere su di lui, non poteva far del male a Midoriya.

Poté scorgere Izuku cercare ancora di alzarsi. Ma tutti i suoi tentativi andarono a vuoto, così si voltò verso Todoroki e, con le lacrime agli occhi, gli strinse una mano.

- Resisti - lo pregò.

- Izuku... io... ti amo - spese così le ultime energie che gli erano rimaste. Poi, il nulla.

***

Si risvegliò in una stanza troppo bianca e troppo anonima; sembrava tanto quella di un ospedale. E, quando i suoi occhi si aprirono del tutto, poté constatare che effettivamente lo era.

Izuku era lì, seduto accanto al letto, che lo guardava con i suoi grossi occhioni verdi. Vicino a lui c'era, però, Endeavor, suo padre.

- Ti sei svegliato! - esclamò il suo ragazzo, - Ero così preoccupato per te!

- Cos'è successo? - chiese Shouto.

- Dopo che sei svenuto ho cercato di raccogliere le mie forze e colpire quel villain che continuava a torturarti. Ma l'altro mi ha sferrato un calcio e sono finito nuovamente a terra - spiegò, - per fortuna Endeavor era nei paraggi ed è accorso, salvandoci.

Todoroki spostò lo sguardo su suo padre. - Grazie - gli disse, sinceramente grato che fosse intervenuto. Lui ed Izuku probabilmente ora non sarebbero stati lì se non fosse stato per lui.

Endeavor non parlò, di limitò a osservare suo figlio con fronte aggrottata.

Izuku, troppo felice per il risveglio di Shouto, si allungò verso di lui e lo abbracciò. Suo padre, disgustato da quella scena, si voltò e si incamminò verso l'uscita della stanza. - Shouto, noi dopo dobbiamo parlare - disse prima di attraversare la porta.

Che avesse intuito la natura del rapporto tra suo figlio e Midoriya era chiaro. A Shouto sarebbe spettata come minimo una ramanzina, se non addirittura il divieto di proseguire quella relazione. Ma lui non temeva suo padre, non più. Avrebbe difeso a spada tratta l'amore che provava e al quale non aveva alcuna intenzione di rinunciare.

Sarebbe stata dura, ma non avrebbe permesso a nessuno di mettersi tra lui e Izuku.

***

Ciao carissimi lettori,
Vi annuncio che... la storia sta per arrivare alla fine: mancano pochissimi capitoli alla conclusione.
Intanto, come ho già precedentemente detto, se avete voglia potete passare a leggere la nuova Tododeku che sto scrivendo, "Costellazioni".
A presto!
Bastarda a metà

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