IV. Mai così felice

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Grazie alle cure di Recovery Girl, Shouto si riprese nel giro di pochi giorni. Il rapporto tra lui e Midoriya aveva finito con l'intensificarsi dopo quell'episodio e ora si poteva dire che erano praticamente inseparabili.

Si trovava in camera sua quel pomeriggio. Erano seduti a gambe incrociate sul letto e Izuku gli stava raccontando qualcosa riguardante Bakugou, ma Todoroki faceva finta di ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto. Ormai ci aveva fatto l'abitudine, nonostante sentisse male al cuore ogni volta che lo nominava.

- Tu sei mai stato innamorato, Shouto?

Quella domanda arrivò così, di punto in bianco e Todoroki si ritrovò ad esitare prima di rispondere. - Mh... sì.

Midoriya, che probabilmente non si aspettava una risposta positiva, balzò su dal letto. - Davvero? E chi è la fortunata?

Bene, ora come doveva spiegare ad Izuku che punto primo, era fottutamente gay e quindi avrebbe dovuto usare il maschile e, punto secondo, il ragazzo in questione era proprio lui?

- Beh, direi che al massimo è fotunato - rispose, sottolineando l'ultima vocale.

L'altro sgranò i suoi già grossi occhioni verdi per la sorpresa. - E chi è? - chiese ancora.

- Questo non posso dirtelo.

- E perché?

- Non gradiresti.

A questo punto, chiunque con un minimo di cervello avrebbe capito che la persona che gli aveva fatto perdere la testa era Midoriya. Ma lui no. Sembrò pensarci su per qualche secondo uscendosene poi con un: - Oddio, mica è Kacchan?!

Todoroki, esasperato, si portò una mano alla fronte. Ma proprio di un coglione doveva innamorarsi? Un coglione adorabile, però.

- No, assolutamente. Solo un tipo come te può sbavare dietro un essere tanto fastidioso ed arrogante.

- Ehi, Kacchan non è così - lo difese Izuku, - e allora perché non vuoi dirmelo?

Perché forse sei tu, idiota? - È complicato. Per ora preferisco tu non lo sappia.

Midoriya si arrese, anche se mise un piccolo broncio su quel dolce visino che si ritrovava.

***

Era domenica mattina e Shouto era ancora profondamente addormentato quando qualcuno che probabilmente avrebbe presto incenerito (almenoché non fosse Izuku, a lui avrebbe perdonato tutto) bussò alla sua porta.

Si alzò brontolando insulti al suo possibile disturbatore, pronto a prenderlo a pugno. In quel momento sembrava tanto una versione leggermente più calma di Bakugou.

Aprì la porta e, trovandosi Midoriya davanti, si calmò immediatamente.

- Buongiorno Todoroki! - esclamò, - Mi chiedevo se ti va di passare la giornata con me. Potremmo andare al centro commerciale e poi mangiare fuori! Che ne pensi?

Era forse un sogno quello? Midoriya lo stava davvero invitando ad uscire? Come amico, gli ricordò la sua coscienza. Tuttavia, appuntamento o meno, Shouto avrebbe dovuto rifiutare.

- Mi dispiace, Izuku, ma la domenica faccio visita a mia madre in ospedale.

- Oh... - il volto di Midoriya si rattristò, - allora fa nulla.

Ma a Shouto venne un'idea... - Mh, se vuoi puoi venire con me - gli disse, - a mia madre farà piacere scoprire che suo figlio non è un asociale e si è addirittura fatto un amico.

- Davvero? Sicuro che non disturbo?

- Certo, e magari prima di tornare possiamo mangiare qualcosa insieme.

- Va bene allora!

Dopo essersi preparato, presero un pullman e, arrivati in ospedale, Shouto condusse Midoriya alla stanza della madre. Quando entrarono, lei era voltata di spalle e guardava fuori dalla finestra.

- Ti aspettavo, Shouto - gli disse.

- Ciao mamma - la salutò, - oggi ho portato con me un amico - la donna si voltò subito a quelle parole, - spero ti faccia piacere.

- S-salve, io sono... - il ragazzo tentò, un po' intimidito, di presentarsi, ma lei lo interruppe.

- Midoriya Izuku, giusto? - gli sorrise, - Shouto mi ha parlato molto di te - Todoroki non poté evitare di arrossire, - sei proprio come ti ha descritto! Sono così contenta di conoscere il ragazzo che ha aiutato mio figlio a superare i suoi blocchi ed è grazie a te che ha cominciato a venire a trovarmi.

Todoroki constatò che quella era stata un'ottima trovata. Sua madre sembrava non voler smettere più di parlare con Izuku e non perdeva occasione per ripetergli quanto Todoroki le avesse parlato di lui.

- Ha detto anche che sei molto carin...

- MAMMA! - la rimproverò Shouto, ma lei lo ignorò.

- Che sei molto carino - ripeté, - ed aveva ragione! Sei proprio un bel ragazzo!

- Oh, g-grazie - rispose, mentre le sue guance si imporporavano. Lui e Todoroki avrebbero potuto far a gara a chi somigliasse di più ad un pomodoro in quel momento.

La donna alternò lo sguardo dal figlio all'altro ragazzo, accorgendosi dell'imbarazzo di entrambi. - Siete adorabili - disse loro, - forse Shouto un po' meno con quell'espressione perennemente indifferente.

Il diretto interessato alzò gli occhi al cielo. Possibile che Midoriya avesse conquistato persino sua madre in così poco tempo? Madre alla quale la prossima volta avrebbe dovuto fare una ramanzina sul tenersi per sé le considerazioni che le rivelava sui suoi amici.

Lasciarono l'ospedale che era ora di pranzo. A piedi, si diressero verso una vicina tavola calda che Shouto conosceva. Mangiarono tra sguardi e sorrisi (e Midoriya che rischiò di strozzarsi un paio di volte). Per la prima volta nella sua vita, Todoroki si sentì felice.

***

Ciao carissimi lettori,
Eccomi qua col quarto capitolo di questa storia.
Ci tengo a ringraziare coloro che mi stanno leggendo, votando e commentando. È bello sapere che qualcuno segue le idiozie che la mia testa partorisce.
A presto,
Bastarda a metà

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