VII. Sogno o son desto?

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Shouto, disteso sul letto della camera di Midoriya, osservava divertito quest'ultimo cercare di finire un tema che avrebbe dovuto consegnare l'indomani mattina.

Ci stava lavorando da tre ore ormai, mentre Todoroki l'aveva finito in una quarantina di minuti. Si era anche offerto di dargli una mano, ma Izuku, testardo, voleva fare tutto da solo.

Peccato che le produzioni scritte non fossero proprio il suo forte. Mordicchiò esasperato il tappuccio della sua penna a sfera e inveì contro il suo stesso cervello che non era in grado di eleborare nulla in quel momento.

Una mezz'ora dopo e grazie a qualche suggerimento da parte di Shouto che fu costretto ad accettare altrimenti non avrebbe mai fatto in tempo, riuscì finalmente a concludere il suo compito. Si alzò dalla sedia e si gettò letteralmente a peso morto sul materasso accanto all'altro. Per poco non gli finì addosso, non che a Todoroki sarebbe dispiaciuto.

- Spero di riuscire a raggiungere almeno la sufficienza - disse.

Shouto gli poggiò una mano sul capo e gli scompigliò i capelli. - Sono certo che tu abbia fatto un ottimo lavoro.

- Solo grazie al tuo aiuto ne è uscito qualcosa di decente - sbuffò.

Todoroki ridacchiò. - Beh... modestamente sono un genio - si vantò.

Izuku gli sfilò il cuscino da sotto il capo e poi lo colpì con lo stesso, facendogli lanciare un urletto di protesta. Shouto si riparò dai suoi "attacchi" con le braccia, poi decise di rispondere prendendo il sopravvento. In un attimo afferrò il cuscino e lo lanciò lontano, poi balzò sopra Midoriya, bloccando con una mano le sue braccia sopra il capo, mentre l'altra la poggiò sul suo petto, spingendolo contro il materasso.

- Acciuffato! - esultò Todoroki.

- Lasciami! - gridò Izuku, dimenandosi per riuscire a liberarsi. Decise di giocare sporco e, attivando il suo quirk, fu facile invertire le posizioni.

Quello imprigionato ora era Shouto. - Sei sleale - protestò.

Midoriya sorrise malignamente e si avvicinò al suo viso. I suoi capelli verdi da quella posizione arrivavano a toccargli le guance, insieme al suo respiro caldo che gli sfiorava la pelle.

- Potresti usare anche tu il tuo quirk e liberarti in pochi secondi - gli suggerì.

- Peccato che io non abbia alcuna intenzione di farlo.

Izuku non fece neanche in tempo a chiedere il perché che la risposta gli arrivò dritta sulle labbra. La bocca di Todoroki investì la sua e la travolse in un incalzante bacio. Sorprendentemente, Midoriya ricambiò da subito, come se non aspettasse altro. Le loro lingue si toccarono e si intrecciarono, per poi sciogliersi e rincorrersi fino a ripetere quel ciclo all'infinito.

Todoroki aveva aspettato quel momento per così così tanto tempo che la mente sua stentava a credere non fosse solo un sogno (e se lo era sperava di non doversi svegliare mai). Invece era davvero là e stava letteralmente divorando le labbra del suo amato. Il cuore fece una capriola all'interno del petto a quel pensiero.

Posero fine al bacio solo quando ad entrambi mancò il respiro. Si guardarono negli occhi, le loro iridi si puntarono le une nelle altre.

- Sono io il ragazzo di cui sei innamorato, vero?

Più che una domanda, quella di Midoriya sembra un'ovvia constatazione. Gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e rispose: - Sì.

- Da quanto?

Todoroki sospirò. - Dal festival sportivo, credo. Sei stato il primo a cui ho rivelato il mio passato. Poi abbiamo lottato e... e da quel giorno qualcosa dentro me è cambiata.

- Oh... io non immaginavo... - Midoriya si morse il labbro inferiore, - avrei evitato di parlare così tanto di Bakugou...

- Ti piace ancora?

Izuku distolse lo sguardo. - Non posso dire se mi piaccia ancora o meno, sentimenti del genere non spariscono da un giorno all'altro. Però sto imparando a lasciarli indietro e... - puntò di nuovo gli occhi in quelli di Todoroki, - a guardare avanti.

Shouto si aspettava parole simili. Non pretendeva affatto che Midoriya si fosse all'improvviso dimenticato di Katsuki, dato che provava qualcosa per lui da quando erano bambini, ma almeno ci stava provando. Avrebbe aspettato giorni, mesi e persino anni che il suo cuore si liberasse dalle catene di quell'amore deleterio. E, prima o poi, ne era sicuro, l'avrebbe conquistato.

Per ora, gli bastava sapere che non era del tutto indifferente ad Izuku. Avrebbe conservato il ricordo di quel bacio e non gli avrebbe fatto alcuna pressione. Quando sarebbe stato pronto, sarebbe stato Izuku stesso a farglielo capire.

- Capisco - gli disse, - solo... permettimi di restare al tuo fianco.

Midoriya sorrise. Infarto tra 3...2...1... - Non ho mai detto di non volerti accanto a me.

Ecco, se avesse continuato così non avrebbe retto a lungo. Imprecò mentalmente contro il suo maledetto sorriso e le emozioni che quel ragazzo era capaci di fargli provare. Sarebbe stati la sua maledizione, ne era certo. Ma almeno, sarebbe andato in rovina felicemente.

***

Ciao carissimi lettori,
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Finalmente qualcosa tra i due è accaduto e sono anche abbastanza soddisfatta di come sia uscito fuori il capitolo. Uno dei miei preferiti fino ad ora.
Spero sia lo stesso per voi.
A presto!
Bastarda-a-meta

Ps: forse, e dico forse, mi sta balenando in testa qualche ideuccia per una nuova Tododeku.

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