Questione di tempo

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Una settimana dopo

Ethan è in ospedale, dato che l'avevano riportato a casa da sua madre e Damiano spesso va a fargli visita anche se quando va lo trova sempre che dorme. È cambiato tutto all'improvviso. Anche lui è cambiato: passa più tempo a casa, soprattutto la sera. Al massimo va in disco 2 volte a settimana, prima quasi tutte le sere. Beve di meno, ma ha alimentato le sigarette giornaliere nella speranza di diminuire il nervosismo e l'ansia.

Chi? E per quale motivo? Picchiare a sangue un ragazzo di 15 anni non è umano. Scoprono che ha anche due costole rotte e che una ha leggermente lesionato un polmone, ma senza danni gravi.

Due settimane dopo

"M-mamma..." Ethan apre finalmente gli occhi e sorride dolcemente, felice di vedere la figura di sua madre che lo sta aspettando "tesoro mio... ti sei svegliato finalmente" sente dolori atroci ovunque e gli viene fermamente impedito di mettersi seduto. Si fa spiegare tutto quello che sua madre sa ma ha sempre un lieve ricordo in mente che non riesce a mettere a fuoco, maledizione! Una persona che... che forse lo aveva portato in un luogo caldo... ma non lo sa... cazzo non lo sa! È frustrante.

Se potete immaginare il dolore di Ethan... quello della madre sarà difficile da credere. Una donna che si è sempre fatta in 4 per quel figlio particolarmente spiccato ed intelligente, per farlo studiare e dargli un degno futuro. Senza soldi tirati tirati per un mese scarso. Vede tutto in fumo. Non sanno nemmeno se recupererà del tutto la vista e sarà in grado di camminare senza zoppicare o correre. La notte piange, sul letto di Ethan. Come se fosse sul letto di morte.. ma in realtà sta bene. È vivo e questo conta. Solo che non si capacita, non capisce come sia potuto accadere.

Ethan sta recuperando con qualche difficoltà, a causa dei colpi alla schiena che non perdono occasione di essere doloranti e fargli passare notti insonni. Quando non dorme prova a ricordare chi era che l'aveva salvato, ma è come se più si sforza, meno ricorda. Non ne può più di stare steso su quel letto, in una stanza che non è la sua, con quelle luci fastidiose e le pareti vuote. È sicuro che un giorno scoppierà.

Tre settimane dopo

Damiano non si è fatto vedere per tutto sto tempo, nemmeno mezzo secondo. Butta lo stress sulle sigarette, che sono diventate anche più pesanti, numerose e frequenti nella sua vita. Anzi, sembra quasi che non ne fumi abbastanza, a causa dei tremori che ha la notte quando dorme. Sta male emotivamente e fisicamente: "Se mi trovassi davanti un mezzo morto... bah o lascerei anche lì. Nun ce vojio ave' problemi" "Tanto non me capiterà mai" "sto a guarda', in qualsiasi momento potrei esse' io quello c'o fa a pezzi" le dicono ste cose, lui e i suoi amici. Lui ha smesso da quella notte. Non ci pensa nemmeno più ma se salta il discorso fuori... diventa serio e taciturno, a volte anche per un'intera mattinata a scuola.

A sua madre sembra in depressione, anche se sa che non lo è. Non è quel tipo di ragazzo, solo un trauma. Trauma molto forte anche per il famigerato Damiano David, il "re" di Roma. O meglio, uno di quelli dei quartieri più depravati. Certo non in grado di arrivare a certe cose, ma sua madre lo sa. Sa che posti visita e cosa fa, lo sa benissimo. È sempre stato un tipo così, dice sempre, ha smesso di essere "normale" circa alla fine delle elemetari. Sapete no, più grandi, scuola diversa, si interagisce in modo molto diverso sia in bene che in male.
Però sembra continuare ad essere positiva dato che a volte parla di questo ragazzo e dice che è davvero bravo e riesce a fargli capire gli esercizi anche se lui è due anni più piccolo. Solo che... non sa se credergli, visto che i risultati nelle verifiche e nelle interrogazioni non si vedono e a scuola ha sempre lo stesso comportamento da menefreghista campione.

Sta fumando. È la quarta che fuma di seguito alle altre e voleva già fermarsi alla seconda ma le sue dita non collaborano e seguono quello che sanno fare meglio. Se ne sta in piedi fermo all'angolo di una strada appoggiato alla parete e con un piede appoggiato al muro a pensare e pensare. Ancora a volte davanti agli occhi ha quell'immagine del corpo spoglio e inerte. Però... Però deve ammettere che ha un bella pelle, e che sotto sotto ha una mascolinità non sempre visibile, diciamo.
Appena a casa, senza dire mezza parola, se ne torna a letto con le cuffiette per immergersi in quello che è sempre stato il suo mondo personale.

Angolo autrice

Ciao a tutti cari lettori, non mi sono ancora presentata. Anche se avrete letto dalla bio del profilo, non fa male ripetere.
Mi chiamo Irene e ho 15 anni, da non molto ho scoperto questi sommi, onnipotenti e giovani ragazzi che a modo loro hanno creato alcuni mattoncini della mia piiiiiiiiiiiiiccola e giovane vita (rip). Per la prima volta me ne aveva parlato l'anno scorso una mia compagna di classe che mi consigliò di guardare le foto, ma recentemente user67589547 mi ha avvicinata davvero a loro e le sono molto molto grata. Insieme a lei ho potuto essere una delle due founder di una ship del gruppo e vi consiglio anche di leggere la sua storia "Måneskin- Marlena torna a casa" perché è favolosa e adoreggio troppo.

Sehr gut. Bye bye lettori me ne torno a morire tra i compiti

Commentino e stellina s'il vous plaît
Spero vi stia piacendo questa storiella che probabilmente non avrà una fine :'))))

Io oro bianco, tu diamante neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora