You're driving me crazy, crazy

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Damiano si sveglia prima di Ethan, sorride e posa un bacio tra le scapole, sulla pelle liscia e calda di Ethan.
Sospira profondamente per sentire la lavanda della pelle e fiori e miele dei capelli morbidi e voluminosi.
Ethan lascia un "mmh" assonnato e ovattato, per rimettersi a dormire senza aver notato nulla per davvero.
Non appena si è mosso, Damiano sgrana gli occhi e sente un grandissimo calore invaderlo.
Il suo coso... il suo.. membro è posato tra... tra le natiche di.. di Ethan.

Non fa a meno di notare che ha un sederino sodo ma morbido e caldo. Quasi gli manca l'aria e man mano che passa il tempo, dalla sua fronte cade qualche gocciolina di sudore.
Inspira bruscamente quando queste si stringono un attimo e chiude gli occhi per trovare delle motivazioni valide per stare fermo:
Carissimo Damiano, non provarci perché 1) non sei a casa tua nella tua stanza 2) il letto è minuscolo 3) stai con lui da meno di 12 ore 4) sua madre potrebbe sentirti/sentirvi 5) sarebbe una grandissima figura di m-
"Buongiorno Dam..." aveva appena fatto in tempo ad indietreggiare col bacino che si è svegliato.
Cazzo è eccitato

"Buongiorno... allora, com'è stato dormire in 2?" cerca di mantenere un tono calmo e sicuro
"Leggevmente scomodo pevché non potevo muovevmi... ma caldo. Si stava davvevo bene"
"Lo sapevo... la prossima volta saremo molto più comodi..." si lascia sfuggire un bacio sotto il lobo dell'orecchio ed Ethan diventa tutto rosso in viso "u-una pvossima volta..?" a Damiano piacerebbe una volta... e ancora, e ancora e ancora fino a farlo tutte le notti
"Tranquillo, era per dire che se ci sarà una prossima volta sarà a casa mia.. Così siamo più liberi"
Ethan non cambia colorito. Colpa di quelle parole che fanno passare per il suo cervellino immagini impure e troppo esplicite per lui. Anche a scuola quando è argomento di studio, a volte arrossisce se si parla di peni o se deve dire qualcosa in merito.

Ethan si alza quasi subito un poco a disagio, e si chiude in bagno per una doccia veloce e vestirsi.
Damiano fa lo stesso, tranne per la doccia dato che comunque non aveva dietro altri vestiti.
"Non ti lavi?"
"No non.. non ho i vestiti e non voglio sfruttare le cose di tuo padre"
"Dai Damiano, non vovvai vimaneve onto tutto il giovno"
"No ma quando vado a casa mi lavo e torno pulito" fa per avvicinarsi ma Ethan lo ferma
"Se non ti lavi non mi tocchi" tuttavia, non riesce a resistere al faccino adorabile da gattino abbandonato che fa il compagno, alza gli occhi al cielo e si fa abbracciare. "Ma adesso fili in doccia e ti togli l'ontume di dosso"

Il bagno è proprio piccolino, lo spazio minimo indispensabile per riuscirsi a vestire e muoversi per quello che serve.
Alla fine indossa tutto quello che era del padre, ma non gli stanno manco male i vestiti eh. Beh forse l'intimo è un po'... largo, in tutto. Però ci si accontenta.

"Oh, ciao Damiano. Piacere è la prima volta che ci vediamo giusto? Ero proprio curiosa di conoscerti" lo accoglie con un gran sorriso e una forte stretta di mano. Assomiglia ad Ethan, ma lui ha tratti più pronunciati e che si notano facilmente.
"Salve signora, piacere mio" ricambia allo stesso modo
"Mi ha parlato di te, non troppo ma... devi essere davvero speciale perché di solito fa fatica anche a dire com'è andata a scuola e che si metta a parlare di una persona non è proprio... normale per lui, vero tesoro" gli bacia la fronte e lo abbraccia
"Mamma... non ova pev favove. Non mi sembva il caso"
"Oh stia tranquilla, mia madre mi ha chiamato tesorino la prima volta che è venuto a farmi ripetizioni"
La donna scoppia in una risata "beh non è poi diversa da me allora. Io scappo che se no faccio tardi... ciao Ethan. E non dimenticarti della colazione!"

Dopo che Ethan l'ha pregata tanto di staccarsi, arrossito e accaldato per la situazione imbarazzante, lei si stacca e se ne va
"Scusa, è che essendo in due... non pevde un momento pev favmi sentive amato.."
"No Ethan, ma tu lo sei. Sei amato da molte persone" lo fa sedere sulle ginocchia e, prese le sue mani, le accarezza dolcemente sussurrandogli cose dolci all'orecchio.

Damiano, osserva Ethan che beve il latte ancora con la cannuccia, perché incapace di non spanderselo addosso. Anche con quella si riesce a macchiare i vestiti di latte a volte.
"Che c'è?"
"È strano che bevi ancora con quella"
Si stacca e abbassa la testa "si... scusa, è che non viesco novmalmente"
"Ti prego, continua a bere. Imparerai un po' alla volta" accenna un sorriso che fa tornare il buon umore al piccolo bevitore di latte

Quelle labbra.... quelle labbra carnose e rosee... quelle labbra da mordere
Soffici come pane caldo
Dolci più dello zucchero
Lisce come la pelle di un bambino
Quelle labbra...
Giura di poterlo alzare e sbattere contro il muro, solo per poterle prendere a dovere, rivendicare la sua proprietà. Se pensa a tutti quei ragazzi che potrebbero essere altre persone ad averlo. Non lo sopporta.
Questo pensiero lo logora dentro, deve farlo.
Stringe i pugni, respira profondamente, rilassa e stringe di nuovo per lasciare la tensione creatasi quella cazzo di mattina su quel cazzo di letto.
Con quel cazzo di culo.
Sotto le coperte... al caldo, con quello che ama...
Cazzo quanto lo odia. Non poter fare quello che vuole.
Lo odia da morire

Io oro bianco, tu diamante neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora