Passano alcuni giorni ed è il 15 dicembre. Come deciso è da Ethan, ma sta pensando di tornare a casa per prendere altre cose e cercare di chiarire con la madre. Non potrà vivere dai Torchio per tutta la vita.
Dopo essere andato a prendere i regali di Natale, torna a casa e non appena entra sente la.voce di dua madre chiamarlo e venirgli incontro
"Amore! Sei tornato... sono così felice! Ti hanno fatto qualcosa? Dato cose stran-"
"Mamma smettila! Quante altre volte te lo devo dire? No, non mi ha drogato; si, sono gay; si, sto con un ragazzo; no, non sono malato e non mi servono quei cazzo di gruppi e no, non porto a casa ragazze!"
Appena lo vede andarsene in camera sua, prende un grande respiro e si siede. Non lo accetta, è vero. Non può accettarlo. Non vuole. Ma non ci può fare nulla. Lo sa che non è stato drogato eccetera, ma non vuole che suo figlio si come loro. Sia così. Si può cambiare? No, e dunque deve lasciare le cose così come sono. Magari chissà, cu fa l'abitudine.Sale le scale, entra senza bussare e..
"Dam..."
"Lasciami in pace"
"Dam ascoltami..."
Si volta "cosa vuoi adesso? Legarmi e potrare qui il prete per l'esorcizzazione?"
"No, voglio sistemare le cose, o provarci."
"Scusa... ripeti non ho sentito bene." tende l'orecchio
"Lo sai che non voglio e che sono contro questa cosa. Ma dato che non la posso cambiare provo a farmela piacere e rispettarti. Sei comunque mio figlio..." incrocia le braccia.
"Okay... grazie della tua scelta. Torno comunque qui tra un po'. Non me la sento di tornare ora che mi sembri ancora fuori dai gangheri." fa un sorriso totalmente ironico, borsa in spalla e torna da Ethan ancora coi regali nell'altra borsa."Cosa c'è dentvo queste bovsette? Mmh? Damiano cosa c'è?"
"Ah no non puoi guardare, sono cose segrete" gliele toglie da sotto gli occhi.
"Dai, sono cuviosooo.... non lo dico a nessuno" "no non puoi, è un segreto segretissimo che devo sapere solo io. Lo scoprirai" sorride e gli lascia un bacio sulla fronte, pian piano scendendo secondo un suo rito dei baci... "uno..." il primo sulla fronte, "due..." il secondo sulla punta del naso, "tre..." il terzo sulla guancia sinistra, "quattro... "il quarto su quella destra, "e cinque..." l'ultimo sulle labbra.Anche se lo fa sempre, Ethan si mette sempre a sorridere perché rimane una cosa accurata e dolce, senza mai diventare sciatta col passare del tempo o fatta di fretta. Impiega tempo, sono baci leggeri, a volte quasi amichevoli ma pieni di affetto, e sente l'adrenalina che sale mentre finisce questo rito, fino a che non arriva alle labbra e pensa che il suo cuore si possa sentire in tutto il mondo per quanto forte batte, una cura meticolosa. Una coccola speciale riservata a lui e a lui solo.
Sa però che sono riservati per dei momenti... speciali. Dove Damiano è più... come dire... lussurioso.
Non sempre, molte volte sono solo per dolcezza e per coccolarsi, ma spesso anche quando Dam ha bisogno, in un certo senso, di spingersi oltre le coccole. Una sorta di piccolo capriccio da soddisfare. Non che ad Ethan non piaccia, è molto felice quando scopre che si tratta di questa opzione.Viene lentamente addossato ad una parete, con delicatezza, mai violentemente. Le prime volte aveva paura che volesse andare troppo oltre, e aveva sempre questa ansia nel profondo che lo rendeva molto più nervoso di adesso, più rilassato e tranquillo.
Si mette un po' un punta dei piedi e lascia che questo bacio si approfondisca, aprire le labbra quel tanto che basta per far entrare la lingua di Damiano nella sua bocca e, ancora goffamente, la sua in quella dell'altro. E allora iniziano a danzare. Dapprima languidamente, pigramente: sa come farsi desiderare da Ethan ormai.. continuano così per un po', finché Ethan non comincia a dimenare quasi la lingua a caso. Da ora, Damiano prende subito il controllo della situazione. Le mani state fino ad ora appoggiate su quelle di Ethan, trovano appiglio una sul fianco del ragazzino e l'altra tra i suoi capelli, ma senza stringere. Adesso da una danza è diventata una battaglia, una battaglia tra sole e luna, acqua e fuoco, male e bene. Ethan... non capisce a cosa pensa, cosa ci sia attorno a lui, conosce solo Damiano e ripete quel nome a mente come se volesse imprimerlo per non lasciarlo scappare. Dam invece, capisce che la sua mente associa due parole, un nome e un aggettivo: Ethan, e Mio.
Ethan ancora inesperto, tiene le mani sul petto e sulle spalle di Dam, dove gli ha detto di tenerle per il momento, finché non si sente più sicuro.
Ad un certo punto i capelli del più piccolo vengono stretti, la testa tirata indietro di lato e le labbra si spostano sulla colonna marmorea di pelle del collo. E baciano anche lì prima di fiondarsi come un uragano sulle altre labbra dove sono destinate a stare.
Prima o poi tutto ha una fine però. E Damiano, si stacca quasi improvvisamente, lasciando Ethan arrossito, con le labbra carnose rosse e gonfie, lucide e ancora molto molto invitanti; solo per poterlo guardare come è veramente, una visione riservata esclusivamente a lui. Sembra quasi sul punto di svenire e ha il fiatone, le gambe tremanti e gli occhi sgranati. Dam... un signore, più risoluto, ha praticamente solo gli abiti un po' sciupati. Ethan è un casino. Il suo casino. Sa di essere stato lui e ne è molto fiero. Sorride malizioso.Sanno di essere eccitati, si vede. Ma.. possono solo soddisfare i loro bisogni separatamente, cosa che Eth deciderà di far passare da sola perché lo imbarazza molto. Non possono fare nulla di più. E pensano sia già abbastanza. Un giorno non lo sarà più. Ma per ora è meglio lasciare tutto così. Ethan è ancora piccolo. E lo fanno principalmente per la madre di Ethan, che aveva gentilmente chiesto di non fare cazzate.
Damiano porta Ethan sul letto e lo stringe a se per calmarlo "amore... ti amo tanto sai? E sei sempre più bravo.." gli accarezza dolcemente le gote rosso fuoco "si... si lo so. A-anche io ti amo tanto..." si accoccola contro di lui cercando il suo calore e il suo affetto, felice di stare con lui.
Felici di stare l'uno con l'altro.
Felici di stare insieme.
Solo loro due.