Dove c'è sempre il sole

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Se Ethan già parlava poco, ora parla anche meno. Nemmeno quando va a fare i compiti a Damiano parla come prima. Le sue risposte vanno dal "si" al "no" e dal "forse" al "non credo". Preferisce indicare e fare quello che deve in silenzio e freddezza. Quasi quasi sembra anche più freddo al tatto, la pelle più chiara e lui più fragile, da maneggiare con cura.
I ricordi di quella notte sono ancora vividi, come alcuni degli ematomi sul suo corpo. Fortunatamente quelli sul viso sono quasi spariti del tutto e basta un po' di correttore per farli sparire completamente.
A volte se qualcuno lo tocca senza che lui se ne accorga o lo fa in punti critici, sobbalza allontanandosi con lo sguardo impaurito e talvolta proteggendo il viso con le braccia e le mani.

A casa di Damiano

È ancora molto scosso ma non tende a farlo vedere per il suo orgoglio superiore a qualsiasi altra cosa al mondo, anche se prova a tirare fuori l'argomento quando è da solo con Ethan
"Tu... tu come stai? Lo vedi ancora di notte..?" Damia' ma da quando usi l'italiano?
"Bene. Tu puve."
"Si... anche io"
"Allova lasciami lavovave"
"Naturalmente. Ma se vuoi ferm-"
"Non ne ho bisogno." Con questo, taglia il discorso con l'intento di smettere la conversazione.
Per Ethan sta cercando di stare attento in classe, cosa piuttosto facile dato il cambiamento di comportamento anche se a casa continua a non studiare e non fare nulla. Più che altro se ne sta zitto e ascolta, non è propriamente attento.

"Ethan, puoi stare a casa se non vuoi venire qui."
"No va bene. Mi tvovo bene qui" Damiano mi servono quei soldi assolutamente
"Smettila adesso di lavorare" sta facendo i compiti da più di 3 ore di seguito, irritandosi se un esercizio non viene corretto e lo fa e rifà più volte finché non risulta perfetto.
"Damiano basta ti ho detto di no."

Lui non la smette. Vuole convincere a non ammazzarsi di lavoro solo per avere qualche cosa su cui distrarsi
"Ethan. Smetti di farmi i compiti"
"No Damiano ti ho detto di no-basta!" si gira verso di lui e in quel momento il ragazzo più grande gli prende i polsi e stringe forte per tenerli fermi in aria "o la smetti tu, o ti faccio smettere io".
Improvvisamente il viso di Ethan è rigato dalle lacrime e privo da ogni emozione, labbra fine e piatte, occhi vuoti e gonfi dal pianto.
Cosa ha fatto? Cosa ha fatto Damiano?
Si calma subito per il suo bene e torna seduto senza mollargli i polsi, allenta solo la presa "adesso li mettiamo via e tu stai qui fino a quando non ti porto a casa"
Ethan scuote la testa. Sembra terrorizzato e trema, ora gli occhi stretti come aspettandosi dei colpi ma continua a stare zitto.
"Guardami. Ethan apri gli occhi"
Poco dopo va in ansia anche lui dato che non sembra volerlo ascoltare e se entrasse sua madre... beh, sarebbe semplicemente un casino.

"Per piacere. Non voglio farti del male, era solo per dirti che non devi"
"Ma io voglio" benché ancora scosso dalle lacrime e la paura, mantiene la vice ferma e piatta come la superficie di un lago senza vento.
Damiano lo lascia e in quel momento Ethan appoggia le braccia sul tavolo nascondendo il volto sopra esse per non farsi vedere fragile e debole.
"Mi sevvono quei soldi."
"Cosa devi fare?" accarezza la schiena
"Devo aiutare i miei a pagave l'affitto e devo pvendevmi dei vestiti nuovi"
Damiano lo squadra dall'alto al basso, con un lieve sorriso sulle labbra "si, immagino. Allora dopo vieni via con me-"
"No.. n-no no non voglio devo andave a casa"

Qualche mese dopo

Ethan non si è fatto tanto vedere, soprattutto per scuola e perché beh, non ha voglia di vederlo. Nemmeno un po'.
In compenso sta ancora cercando chi era quello che lo aveva salvato da morte certa. Ancora non capisce.
Sa solo che Damiano lo fa sentire più tranquillo, non molto, ma sta bene con lui.

È appena finita merenda, ha chiesto di andare in bagno ma ora invece si trova in piedi sul cornicione di una finestra, all'ultimo piano del famoso liceo. Guarda verso il basso sulla fina ghiaia del cortile posteriore della scuola, dove sarebbe proibito andare.

Io oro bianco, tu diamante neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora