II - King Kira.

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Il giorno seguente si svolse com'era solito per Darius Montpelliére

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Il giorno seguente si svolse com'era solito per Darius Montpelliére.

Andò all'università, studiò fino a tardi e si rinchiuse nella sua stanza.

Passata la mezzanotte, iniziò a mettersi addosso il costume che aveva preparato per l'occasione.

Tale costume non doveva essere ricollegato alla sua persona in nessun modo, i materiali adoperati dovevano essere di media qualità e niente doveva risultare firmato.

Così, a malincuore, Darius si ritrovò ricoperto da capo a piedi da una specie di tunica nera, portava guanti sia alle mani che ai piedi (le scarpe sarebbero state facilmente riconoscibili) e sul viso una maschera bianca semplice, ma raccapricciante.

Niente del suo aspetto doveva intravedersi, nemmeno il colore della sua pelle. Anche la voce doveva essere modificata e non si dimenticò di farlo.

-Quindi a questo ti serviva tutta quella stoffa?

Darius era già vestito, stava facendo gli ultimi controlli al costume. Quando rispose, la sua voce aveva un tono meccanico, perché distorta dall'apparecchio presente nella maschera.

-Mi sento veramente ridicolo, però mi tocca farlo. Il costume mi copre da capo a piedi, Doth?

Lo Shinigami gli girò attorno per controllarlo.

-Sì, nulla fuori posto.

-Perfetto, possiamo iniziare allora.

In un batter d'occhio Darius e Doth furono materializzati nella suite imperiale di un albergo. Si posizionarono in un angolo buio, non disturbarono minimamente la persona presente sul letto.

Era un uomo sulla quarantina con lo sguardo fisso nel televisore.

Darius si aspettava di trovarlo insieme a qualche donna, ma questo invece sembrava preferire la compagnia virtuale.

Infatti sullo schermo del televisore era presente una giovane alle prese con giochi erotici solitari. Gli ansimi che faceva disturbavano non poco l'atmosfera che Darius aveva preparato per l'occasione.

Doth invece rise.

-Ora che ci penso, se farai queste visite a sorpresa, sarà molto facile incappare nei momenti più privati delle persone. Cerca di riuscire nell'intento di incutere timore, perché fino ad ora il tutto è stato molto comico, e di serietà io non ne ho vista nemmeno l'ombra.

"Di cosa ti preoccupi, Doth? È tutto sotto controllo. Il tutto può risultare comico, ma anche fatale."

-Presidente Manuél Fabron, si ricomponga e mi ascolti. Non provi a mandare segnali di nessun genere alle sue guardie, potrei ucciderla seduta stante. Le conviene fare come le dico.

Il presidente francese saltò nel letto dallo spavento e si lasciò scappare un urlo breve e isterico.

-Spenga il televisore.

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