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Simona's pov

Esco dalla palestra e inizio a camminare svelta, a novembre fa abbastanza freddo a Torino e non vedo l'ora di riscaldarmi in casa.
Subito sento una mano afferrarmi il braccio, mi volto di scatto e mi ritrovo davanti il ragazzo di prima.
Devo ammettere che è davvero molto bello. Inizio a fissarlo, mi blocca e poi non dice neanche una parola?

"Vuoi davvero smettere di venire in palestra?" Mi dice dopo un po' che i nostri occhi si sono guardati

"Beh sì" rispondo io

"Come farò a rivederti allora?"

Subito gli scoppio a ridere in faccia.
Non ho mai sentito una tattica per abbordare una tipa così banale e diretta.

"Ti faccio ridere?"

"È la prima volta che mi vedi, manco mi conosci e già vuoi rivedermi? Devi essere proprio disperato"

"In realtà io ti ho sempre vista, sei tu che non hai mai visto me, sei sempre stata talmente immersa nei tuoi pensieri da non notare chi ti stava accanto" dice lui

"Allora scusa, ma comunque potevi usare una scusa meno banale" dico io

"Sono settimane che vorrei chiederti di uscire"

"Non so nemmeno il tuo nome" dico io

"Lo scoprirai" mi sussurra all'orecchio dolcemente e le sue labbra sfiorano il mio orecchio facendomi solletico.

Mi volto e riprendo a camminare, sento i suoi passi dietro di me.

"Almeno posso accompagnarti a casa?" Chiede, lo guardo per qualche istante, forse se mi accompagna poi si leva di mezzo

"E va bene, ma solo all'inizio della via, non ti conosco, non ti porto in casa mia" dico io

"Severo, ma giusto" dice lui sorridendo.

Camminiamo stando a qualche passo di distanza e sinceramente è un ragazzo di ottima compagnia, continua a parlarmi e a farmi ridere.
Senza accorgemene siamo davanti a casa mia.

"Ehm" dico

"Fanculo, sali, tanto ormai" dico io aprendo la porta della palazzina e invitandolo ad entrare.

Lo invito ad entrare nel mio piccolo appartamento, è talmente piccolo che più di due persone non ci starebbero dentro.

"Siediti pure" dico indicando il divano, vado verso il termostato e faccio partire i caloriferi.

"Tra poco non si gelerà più" dico sedendomi accanto a lui

"Lavori?"

"Sì, lavoro in un locale qua vicino, lavoro dalle 19 fino alla chiusura del locale" dico io

"Tu che lavoro fai?" Chiedo poi

"È complicato" dice lui

Ma fa seriamente? Addirittura l'ho fatto entrare in casa mia.

"Senti come mai hai cambiato idea e mi hai fatto entrare?" Mi chiede all'improvviso

"Non saprei sai, mentre mi accompagnavi mi sono sentita bene ed io sono una che alle persone di solito ci sta alla larga o forse è il contrario, non lo so, ma con te mi sono sentita davvero bene e quindi boh ti ho fatto entrare"

Nella mia testa c'è una tempesta //ShadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora