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Simona's pov

"Lotta per ciò che ami.
Non mollare mai.
Ricordati di lottare e amare sempre"
Le ultime parole di mio fratello mi risuonano nella mente. Lui mi conosceva davvero, mi conosceva dentro e fuori. Sapeva tutto di me. Ed io l'ho amato come nessuno.
Il cellulare vibra, lo prendo in mano e leggo il messaggio.

"Domani ti porto fuori a pranzo, niente obiezioni" forse ha capito che deve dedicarmi del tempo e che mi deve trattare come una donna merita davvero. Non rispondo al messaggio, mi alzo dal mio letto ed esco di casa.

Oggi il cielo è nuvoloso. Presto inizierà a piovere.

"Ascoltami, non piangere" lo guardo negli occhi

"Tu meriti il meglio. Meriti un uomo che possa darti tutto ciò che io non ho potuto darti" i suoi occhi sono sofferenti, gli rimangono una manciata di minuti

"Mi hai dato tutto ciò di cui ho bisogno" i suoi occhi diventando impassibili

"Ti amo" sussurro mentre la vita lo abbandona

"Mi manchi" sussurro guardando il cielo e di riposta la pioggia inizia a cadere fitta.

Mi manca davvero. Era tutto per me.
Prendo il cellulare e compongo il suo numero, inizia a squillare, attendo impaziente che la segreteria parta.

"Sono occupato, non rompere i coglioni" sentire la sua voce è sempre qualcosa di soddisfacente, anche se so che è una registrazione. La sua segreteria rappresenta a pieno la sua natura. Eravamo fratelli, lo siamo tutt'ora, è stato lui a crescermi quando nostra madre è morta e papà ha iniziato ad alcolizzarsi. È stato lui che mi ha portata via di casa. Aveva 5 anni in più di me. E quando io avevo 8 anni mi ha presa, mi ha fatto una valigia e ce ne siamo andati per sempre da quella città che ci soffocava.
È riuscito a non farmi pesare nulla, è riuscito a trovarmi una famiglia che mi tenesse con loro per un po', mi ha allontanata per farmi avere tutto, poi mi ha ripresa con sé, avevo 17 anni, lui 22. La vita me l'ha strappato crudelmente. Più che la vita, la droga.
Fumavamo erba assieme, ma mai avrei sospettato che lui stesse andando oltre, mai avrei sospettato che lui vendesse pure. E la sua fine mi ha portata a troppe cose. Ho dovuto ripagare i suoi debiti, volevano togliermi l'appartamento, ma hanno ben presto capito che non puoi strapparmi l'unica cosa che mi rimane della mia famiglia. E così ancora adesso non riesco a staccarmi da quello spazio infimo che chiamo casa. Era la nostra casa, era il nostro rifiugio. Lui ha fatto di tutto per concedermi una casa e viverci con lui...
Il telefomo vibra di nuovo, è una chiamata a sto giro. È Fred.

"Pronto" dico

"Ehm senti, stasera c'è anche il tuo ragazzo al locale, abbiamo un evento assieme, non fare cazzate ti prego"

"Tranquillo non sono in vena"

"Ti conosco anche fin troppo bene" aggiunge lui ridendo

"Lo so lo so, ma puoi stare tranquillo"

"Okay a stasera piccola" metto giù e ritorno a casa, meglio fare una doccia, sono fradicia a causa della pioggia

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Spazio autrice
Scusatemi per l'assenza, ma ho avuto diverse cose per la testa a cui pensare.
È soli un capitoletto di passaggio.
Giuro che aggiorni presto.

Nella mia testa c'è una tempesta //ShadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora