cap 10

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Mario's pov
Ci stiamo dirigendo verso l'aeroporto per portare la famiglia di Ste a casa sua...
-Ero meno in ansia prima della finale del mondiale!-
Arrivammo all'aeroporto e appena vide gli corse incontro, abbracciò prima la madre, poi il padre e infine il fratello maggiore. Li fece venire verso di me. "Mamma, papà, Teo...lui è Mario, il mio ragazzo." Disse stigemdomi il braccio per darmi conforto. "Piacere." Dissi porgendo la mano al padre, che la strinse mentre mi guardava con fare sospetto. Portai tutti a casa di Stefi, appena arrivati gli fece mettere le loro cose nelle camere e sia io che lei andammo in cucina. "Ragazzi non pensate che io stia con le mani in mano! Vi aiuto a preparerà da mangiare chiaro?" "Certo signora come vuole lei!" "Ma dammi del tu! Mi fai sentire vecchia così!" "Mario se vuoi aiuto io mamma, tu intanto fai amicizia con mio padre e mio fratello."
-Mi lasci in pasto ai leoni eh amore?-
Mi diressi verso il salotto e vidi i due uomini seduti sul divano. Se non ricordavo male il fratello ha 4 anni in più di Emi. Quindi più o meno 25 anni. "Dove vi siete conosciuti?" Chiese all'improvviso il padre. "Fuori dal Signal Iduna Park, dopo una partita." "Che intenzioni hai con mia sorella?" "Dovete sapere che la amo dal profondo del mio cuore, non cercherei mai di farla soffrire, anzi, soffrirei io pur di non vederla stare male. Per favore non pensate male, perché io ci tengo veramente a lei." Dissi ai due uomini più importanti della vita di Stefi. "Hmm...vedremo." Disse il padre prendendo posto a tavola. "È pronto!" Gridò la madre, mentre portava in tavola una teglia piena di pasta al forno. "Spero che non l'abbia cucinata Ste, sennò possiamo dire le nostre ultime parole!" "Antipatico!" Le rispose facendo la linguaccia. "I soliti bambini! Ma quando crescerete?" I due si guardarono per poi dire assieme. "MAI!" Scoppiammo tutti a ridere. La serata passò tranquilla, senza problemi. "Io devo andare. Si è fatto tardi e domani devo svegliarmi presto." "Ah... non ci hai ancora detto che lavoro fai." "Lavora nel mondo dello sport! Come me!" La guardai un po' triste.
-Si vergogna a dire chi sono davvero? Oppure ha paura della reazione della sua famiglia?-
Mi avviai verso la mia macchina, la misi in moto e partii.
Stefi's pov
-Spero che Mario non l'abbia presa a male, se non ho detto alla mia famiglia che è un calciatore. Non capirebbero. L'ora hanno in mentre lo stereotipo del calciatore: uno che cambia ragazza ogni 3×2, e che pensa di poter avere tutto quello che vuole.-
Mandai un messagio a Mario.

A ❤Sunny❤🐶: Ehy! Domani ci incontriamo al centro sportivo ti devo parlare.
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A ❤Sunny❤🐶: non ti sarai offeso Mario vero? Sai che non lo farei senza una valida motivazione.
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A ❤Sunny❤🐶: sei peggio di un bambino quando fai così Mario!
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Tirai il telefono sulla scrivania che avevo in camera, mi misi un pigiama, ovvero una maglia e dei pantaloncini di Mario, e mi misi a dormire, o meglio a cercare di non piangere pensando a Mario.









Ecco a voi il capitolo. Il prossimo sarà su Rob e Thom, perciò state pronti che i due ci danno dentro😏😏😉😉✊✊

Alla prossima👋👋

You are my all~Marco ReusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora